Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Nel nostro mare, che oggi più che mai voglio considerare nostro, vivono due Famiglie aventi tra di loro affinità sistematica notevole, e con rappresentanti molto noti nelle nostre acque: quelle dei Tellinidi e dei Donacidi.
"I Tellinidi, o volgarmente Telline, hanno la conchiglia poco convessa, asimmetrica, subtriangolare, molto più larga che lunga, percorsa da sottili, fitte strie concentriche, che in molte specie ha colori bellissimi e offre segni decorativi. Internamente essa è di porcellana, non madreperlacea. I Tellinidi, che hanno il piede subtriangolare appuntito, slanciato e lunghi sifoni, vivono nei fondali sabbiosi dove sono alle volte molto abbondanti. Ovunque vengono pescati perché hanno carni delicate, di ottimo sapore. Genere più noto della famiglia è la Tellina, al quale spettano alcune centinaia di specie diffuse in tutto il mondo. Nei nostri arenili sono assai comuni parecchie specie tra le quali Tellina pulchella, con diametro di due o tre centimetri, e Tellina planata con diametro di anche sei centimetri.
I Donacidi hanno la conchiglia pin convessa, più lunga e meno larga di quella dei Tellinidi, ed inoltre il piede pin largo ed i sifoni più corti. Anche a questa famiglia spettano molte specie, alcune oggetto di pesca sui fondali sabbiosi dei nostri mari. Più comune è Donax trunculus esternamente di colore biancastro, olivastro o violaceo o gialliccio, con raggi scuri ed internamente con lo strato di porcellana di un violaceo acceso. Questi molluschi, noti volgarmente con molti nomi, tra cui più diffuso quello di Arsella o Calcinello, sono pescati per tutto l`anno e consumati anche crudi."
Ecco cosa scriveva Giuseppe Scortecci nella sua monumentale opera “ANIMALI. Come sono - dove vivono - come vivono” (1953) nel volume dedicato agli “Animali inferiori” e lo fa con piglio molto tecnico, ma noi siamo di un’altra pasta e peschiamo telline e arselle e le mangiamo cotte e non crude.
Noi peschiamo le ARSELLE, nel Lazio pescano le TELLINE e in tutta Italia si fa grande confusione. non nel gustarle e pescarle, ma nell’attribuzione dell’esatto nome.
Le nostre ARSELLE sono al 95% del genere trunculus, molto simile al venustus e al vittatus, anche se la varietà striata nel verso lungo della conchiglia lascerebbe pensare ad un genere diverso da quello con raggi radiali (il colore non fa differenza fra generi) ed hanno carne (l’animella) bianco sporco-gialliccio con una macchia vistosa viola all’interno delle valve, mentre al 5% vengono rastrellate (esclusivamente vicino a riva) le vere TELLINE nelle varietà donacilla (la dice lunga il nome) e variegata che si riconoscono per la mancanza della macchia viola interna, la carne rossa, il guscio più fine e la colorazione, come dice Scortecci, “di colori bellissimi e segni decorativi”.
Vi è però, in questa famiglia, come in tutte le famiglie del mondo, la “pecora nera”, ma non nel senso cattivo della parola, proprio nera, nera nel colore e non nell’anima.
È più grande delle sorelle, un poco più tozza e “tenebrosa” tanto da farla scartare ai puristi dell’arsella, ma niente paura, se non riesco a catalogarla, la mangio lo stesso!
Una curiosità.
Sulla costa di Latina dicono:
"Fine maggio, primavera piena, ormoni alle stelle: è il periodo adatto per amare molluschi bivalvi triangolari che non siano cozze o buste (di vongole). Per chi fosse colpito da questa brama irrefrenabile e volesse continuare a cavalcare l’onda dei doppi sensi da terza media, Passoscuro celebra l’annuale kermesse dedicata al Donax Trunculus (occhio agli accenti), ovvero la tellina che, terminata la riproduzione di aprile, verrà servita con degli spaghetti per esaltare il sapore delle carni neonate. La proloco di Passoscuro, il piccolo centro sulla costa tirrenica a 5 km da Fregene, ha organizzato per il 30 e 31 maggio e 1° giugno, la Sagra della Tellina. La Sagra è ormai giunta alla sua trentottesima edizione e da sempre valorizza Passoscuro, la più settentrionale delle località balneari di Fiumicino, attirando persone da tutta Italia. Passoscuro con le sue dune costiere ancora intatte, le cui spiagge hanno fatto da sfondo alla Dolce Vita di Fellini, grazie alla finezza e alla qualità della sabbia, ha da sempre offerto un abbondante pesca di telline. La Sagra dunque è, come ogni anno, l’occasione per assaggiare e promuovere le squisitezze offerte dalle acque di Passoscuro. Tre giorni di festa e musica in cui si potranno degustare deliziosi spaghetti con le telline. La manifestazione si svolgerà nelle tre piazze principali del paese che per l’occasione si coloreranno di musica, spettacoli teatrali e artisti di strada. Tre splendide giornate per anticipare l’estate in questa graziosa località marittima".
E poco lontano, a Minturno:
"Solo con il mare calmo è possibile pescare telline. E’ una pesca che si pratica tutto l’anno, ad eccezione dei periodi di fermo biologico della pesca in aprile. E a Minturno, in provincia di Latina, è un’attività florida. I pescatori locali usano solo i rastrelli da natante o i rastrelli a mano e lo fanno con piccole imbarcazioni da pesca costiera. Da tredici anni a Marina di Minturno si svolge la Sagra della tuniola (tellina in dialetto minturnese). La manifestazione è organizzata dall’associazione culturale «Monte d’Argento». Si tiene in genere nella seconda metà del mese di luglio e le telline presentate in tanti modi diversi. Viene preparata anche l’insalata di telline, uno dei piatti principi della cucina marinara locale."
Eccone la Ricetta:
Si fanno aprire in una padella i molluschi e si raccolgono in un’insalatiera. Si aggiungono poi alcune foglie di insalata fatte a pezzettini e olive verdi tagliate e si condisce il tutto con olio extravergine d’oliva, sale e limone. L’insalata viene servita con fette di pane abbrustolito. Oltre che nei classici spaghetti e nei tipici «scialatielli» con cannolicchi e cicoria, questi piccoli molluschi vengono utilizzati dai ristoranti minturnesi nella preparazione di nuovi piatti, come «i paccheri con telline e crema di zucca» e «le pappardelle con funghi e telline». Insomma, le telline, oltre a far parte della storia gastronomica di Minturno, sono diventate un punto di forza della ristorazione locale.
e da noi, dal nostro mare da dove ne escono giornalmente diversi quintali, da noi cosa si fa? la sagra del gìalo?
La penultima foto è tratta dal volantino della sagra di Minturno; controllate Voi che “arselle” sono.
L'ultima è quella di una vacanza fatta più di 20 anni fa in Camargue con le famiglie di due amici: chi è quello che guarda e chi quello che raccoglie arselle?
Io sono nell'acqua!