none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
L'oro del Colonnello
Gli olivicoltori dei Monti Pisani sono in ginocchio.

29/7/2014 - 10:08


Gli olivicoltori dei Monti Pisani sono in ginocchio.

Dopo una promettente fioritura, per svariate concause che non sto qui ad elencare, ma principalmente legate ai capricci metereologici, si trovano ad affrontare un'annata scarsa di olive.

A tale fatto, sempre con il meteo attore principale, un luglio piovoso  li ha costretti a tagliare l'erba più volte, cosa che in monte comporta notevoli fatiche e spese; in più, le basse temperature hanno fatto si che la mosca olearia trovasse le condizioni ideali per un suo rapido sviluppo ed infestazione.
Al momento tutte le olivete convenzionali sono sotto trattamento antiparassitario, mentre i pochi olivicoltori biologici stanno facendo salti mortali per difendere le poche olive dall'attacco della mosca; forse non tutti sanno, infatti, che chi usa veleni ha la vita sicuramente più facile di chi non li usa, dal momento che il dimetoato entra nel frutto e lo protegge per circa quattro settimane, mentre il caolino ed il rame sono protezioni superficiali dilavabili con la pioggia: con il tempo che ha fatto finora, lascio a voi le conclusioni.
Il Comune di San Giuliano non sente questo problema e non fornisce alcuna assistenza, vuoi per mancanza di risorse, vuoi perchè non si è reso conto delle conseguenze che possono verificarsi con un ulteriore abbandono delle olivete, che ha già superato la soglia del 30%: perdita di paesaggio , di ricchezza, di antichi mestieri e di occupazione, di percorsi turistici e di visitatori, con aumento del pericolo di incendi e rischio per gli abitanti del monte.
Nel nostro territorio abbiamo delle zone in cui i muretti a secco sono dei  monumenti, ma la loro funzione paesaggistica non interessa nessuno e tantomeno la loro funzione di drenaggio delle acque piovane: lasciamo che le orde di cinghiali che imperversano nel nostro territorio li finiscano di distruggere  e che pezzi di montagna collassino a valle, poi forse, con l'emergenza, qualcosa succederà.
Concludo con qualche consiglio, come sempre: agli operatori biologici dico di aggiungere adesivanti a base di resina di pino ai prodotti che decidono di usare, aumenta la permanenza sui frutti; a quelli che usano dimetoato ricordo di rispettare i tempi di carenza e di proteggere "vistosamente" il loro corpo quando effettuano i trattamenti, tale sostanza è estremamente pericolosa, cancerogena e per questo di prossimo ritiro dal mercato da parte della UE.
Da ultimo un'amenità che vi farà fare delle considerazioni, che io non posso scrivere per problemi di censura, su dove può arrivare la becera burocrazia: gli operatori biologici non possono frangere come tali le olive raccolte entro i dieci metri dal confine di uno che invece biologico non è, per non rischiare di portare al frantoio frutti "contaminati" ! Ma vi rendete conto?
Buon lavoro


Fonte: tiziano.nizzoli@virgilio.it
+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

5/8/2014 - 23:11

AUTORE:
Uno del posto

Antonio, se ti venisse questa passione, ti segnalo che a S.Giuliano sono più le olivete abbandonate che quelle gestite correttamente e che sono quasi tutte in vendita. Se ti interessa, parti dalla Tavolaccia e vai fino alla fine della strada, troverai un sacco di occasioni.
Al Sindaco invece dico: perchè non fa fare un censimento delle olivete abbandonate? Quando si renderà conto della dimensione del problema, forse cercherà qualche soluzione percorribile, anche al fine di limitare i danni di eventuali frane ed incendi. Purtroppo le risorse arrivano solo dopo le emergenze, ma un primo cittadino non può seguire questa logica, vi pare?

3/8/2014 - 21:45

AUTORE:
Tiziano Nizzoli, Cittadini e Territorio

E' proprio quello che manca...chi ti dà una mano! La poesia del contatto con la natura dopo un poco si affievolisce, specialmente quando il tuo lavoro di un anno viene azzerato da un evento climatico o da un insetto. La burocrazia e le frodi nel settore dell'olio non aiutano, anzi spesso tagliano le gambe a chi vuole fare impresa.
Ma la speranza è l'ultima a morire, se la politica si renderà conto che l'olivicoltura, il paesaggio ed il turismo sono risorse che viaggiano a braccetto, può darsi che mandi avanti qualche progetto finalizzato al loro rilancio; personalmente ne ho qualcuno in un cassetto aperto, sto solo aspettando che me lo rubino!

3/8/2014 - 10:57

AUTORE:
antonio

Caro fu olivicultore, volutamente sbagliando la sua qualifica vorrei esprimere così la mia ammirazione e rispetto per la gente come lei.
Nella vita ho fatto tutt'altro ma non mi sono mai allontanato da qua, anche quando per il mio lavoro sarebbe stato bene andarsene.
Non me ne sono pentito.
Amo questi luoghi e non rinuncerei mai alla vista degli alberi e delle cime dei Monti Pisani.
Da anni ho la tentazione di affrontare l'avventura di fare quello che avete fatto voi e leggo con rammarico della vostra delusione.
Ma nonostante ciò, se trovo qualcuno che mi dà una mano ...

31/7/2014 - 18:08

AUTORE:
Tiziano Nizzoli

Purtroppo devo darle ragione, è la fine di un'epoca, se non si interverrà a suo sostegno, l'olivicoltura è destinata a soccombere alla macchia ed al bosco, come del resto sta già succedendo.
Per quanto mi riguarda, dal momento che le tremila piante che gestisco provengono dal recupero di olivete abbandonate, non avrò niente da vendere, dovrò solo restituire ai rovi ed alle edere quello che con tanta fatica avevo loro sottratto. La natura probabilmente ne avrà un beneficio ed i cinghiali ed i piromani ringrazieranno, si, non sarà in fondo un trauma così grave!

30/7/2014 - 21:24

AUTORE:
Fu olivicoltore

Il mio babbo era proprietario di un oliveto che, alla sua morte, è stato ereditato dal sottoscritto.
L'entusiasmo iniziale era tanto e appena avevo un momento libero correvo a mettere in pratica quello che babbo mi aveva insegnato, potavo, tagliavo l'erba, concimavo, trattavo per combattere la mosca dell'olivo, facevo legna, bruciavo.....e poi il raccolto, vissuto come una festa con gli amici che mi davano una mano, il trasporto delle olive al frantoio, la frangitura, la spartizione dell'olio, l'emozione della bruschetta col "mio" olio nuovo!
Gli anni passano anche per me, la fatica comincia a farsi sentire, mio figlio e mio genero non possono prendersene cura e non sono nemmeno riuscito a trovare qualcuno che fosse interessato ad un comodato d'uso gratuito.
Allora l'ho messo in vendita ed ho scoperto che olivete in vendita sui Monti Pisani ve ne sono a bizzeffe, più o meno grandi, con o senza annesso, più o meno devastate dai cinghiali, in produzione e abbandonate, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Se mio nonno potesse resuscitare per un momento e vedesse il degrado dei monti che per lui hanno rappresentato la sola fonte di sostentamento, sono convinto che morirebbe di nuovo, di crepacuore.
Quindi, caro Nizzoli, si prepari a stare a lungo nella posizione inginocchiata, perchè all'orizzonte vedo solo nuvole.
Alla fine anche lei si stuferà e getterà alle ortiche tutto quello che è riuscito a costruire in questi anni, si farà l'olio per sè ed i suoi familiari e se nessuno raccoglierà il suo testimone...farà la mia fine e venderà tutto.

30/7/2014 - 20:30

AUTORE:
PIPPO

Caro Colonnello,mi perdoni lei è libero di fare quello che vuole finchè ce lo consentono ma mi scusi come fa a dialogare con una persona che scrive testualmente < mi perdoni se non mi firmo ma vivo nel mondo della pubblica mministrazione e sono costantemente in contatto con politici d'"alto bordo" perciò a scanso di ritorsioni devo tutelare il mio lavoro e la mia carriera. >
Come si fa a parlare con una persona che si nasconde dietro un dito e non ha il coraggio di dire ciò che pensa e pensa alla sua cariera; lasciando gli altri a subire ritorsioni anche per Lui.
Non aggiungo altro ma di sicuro merita indifferenza.

30/7/2014 - 10:54

AUTORE:
Tiziano Nizzoli, Cittadini e Territorio

La ringrazio per la solidarietà, le sue parole giungono oltremodo gradite, ma purtroppo testimoniano un cancro che è quasi impossibile estirpare, la burocrazia.
Sembra paradossale, ma i nostri burocrati sono difesi da una pletora di leggi che rendono legale il loro operato, anzi, è grazie a queste leggi che loro si comportano "benevolmente" nei riguardi di chi esprimerà loro "riconoscenza".
Allora che fare? Semplice, basta cambiare le leggi, cosa più facile a dirsi che a farsi: quando si affronterà questo impegno ci si accorgerà che i legulei preposti al loro cambiamento sono magistrati che siedono su poltrone molto pesanti che non hanno nessuna intenzione di lasciare, insieme ai loro stipendi d'oro!
Non andando a votare si fa il loro gioco ed anche io concordo con lei quando dice che dà un grande valore al suo voto, ma non mettendolo nelle urne gli fa assumere un valore "platonico".
Tornando all'olivicoltura ed al paesaggio,nulla è stato fatto per riqualificarli e tra breve ne subiremo conseguenze irreversibili, con costi maggiori che si scaricheranno inevitabilmente sulla collettività.
Mi sono candidato alle recenti elezioni perchè avevo delle idee da proporre a questa amministrazione, forte di esperienze e conoscenze imprenditoriali che, mi venga concessa un pò di presunzione, altri non hanno.
Non sono stato eletto, ne ho fatto una ragione e mi sono anche dato una spiegazione al fallimento, ma ciò non mi impedisce di continuare la mia opera di denuncia propositiva da libero cittadino, che continua a fare impresa e ad amare e rispettare il territorio in cui vive. Come ho più volte ripetuto, le mie idee sono in un cassetto aperto, a disposizione di tutti, naturalmente gratis!
Cordiali saluti

29/7/2014 - 14:02

AUTORE:
F. M.

"LE COSE CRIMINALI FORMANO UNA RISERVA PROIBITA DA DIO. COLUI CHE VA A PASCOLARE AI LIMITI DI QUESTA RISERVA E' MOLTO ESPOSTO A PENETRARVI".
Hadith nabawi

Caro Colonnello, mi perdoni se non mi firmo ma vivo nel mondo della pubblica amministrazione e sono costantemente in contatto con politici d'"alto bordo" perciò a scanso di ritorsioni devo tutelare il mio lavoro e la mia carriera.
Non mi intendo di olivicoltura ma mi intendo di burocrazia e proprio questa piaga italiana che vivo tutti i giorni mi ha portato a fare considerazioni.
Ho usato la definizione "alto bordo" che un tempo era associata ad altra categoria di persone (Lei mi capisce) e che oggi si adatta perfettamente ai nostri amministratori. Non a quelli di uno o di un altro partito, a tutti, o comunque se non a tutti a moltissimi. Infatti non passa giorno che non si legga di qualcuno che è stato preso con le mani nel sacco. E' la burocrazia italiana che facilità la corruzione e la malversazione.
Finchè un semplice cittadino resta tale lo sentirà arrabbiarsi e protestare contro la burocrazia ma se questo semplice cittadino arriva a diventare pubblico amministratore non si arrabbierà più, si calmerà e nella burocrazia ci sguazzerà e spesso ci si arricchirà. Ha mai visto un cittadino povero diventare pubblico amministratore e tornare semplice cittadino (se ci torna ma è raro) senza essersi in qualche modo arricchito? (Arricchito economicamente, non culturalmente) e soprattutto alle nostre spalle di sciocchi creduloni.
Per questo motivo da tempo non voto più perchè dò un tale valore al mio voto che non mi sento più di regalarlo a chi non lo merita, e a mio modo di vedere nessuno lo merita.
Lei mi dirà che i governi li faranno anche senza il mio voto ma io ho tanto rispetto di me stessa che non voglio assecondare queste schifezze.
Ho fatto questa mia considerazione per condividere le delusioni che Lei non elenca ma che si capiscono benissimo (e non riguardano le olive) e nello stesso tempo per dissociarmi dal definirle amenità come fa Lei. La burocrazia, la corruzione, l'interesse personale, la boria, il menefreghismo, il culto della propria immagine (fasulla), non sono amenità, sono una tragedia.
Per concludere voglio farLe presente che se abitassi nel Suo Comune tornerei a votare e voterei per Lei (anche se ho visto che il Suo movimento non ha molte possibilità).
La saluto molto cordialmente.
F.M.