Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Non parlo della famiglia che ha lavorato per decenni un podere della Tenuta Salviati (di una figlia di uno degli ultimi coloni ero follemente innamorato, naturalmente non corrisposto, nei primi anni delle elementari dalle suore), ma di un piccolo uccellino che vive ai margini marini di quei terreni lasciati liberi dagli umani Fratini, Coli, Perondi, Valentini e altre decine di famiglie.
Il suo genere è quello dei pivieri ma in italiano il nome comune dell'animale è divenuto Fratino. Questo nome si pensa derivare dal suo aspetto e colorazione che può ricordare un frate, condizionato però dalla taglia.
In inglese, avvalorando quanto detto prima, il nome comune è Kentish plover, che tradotto significa piviere del Kent. Questo deriva certamente dalla provenienza che gli Inglesi attribuivano all'uccello al tempo della sua nomenclatura.
I francesi, meno schematici degli inglesi, ma più rigorosi degli italiani, hanno denominato l'uccello gravelot à collier interrompu (la grandeure francese anche nei nomi) a dire piviere dal collare interrotto. L'origine del nome è palesemente attribuibile all'evidente striatura nera sul collo del fratino interrotta sulla porzione ventrale dello stesso mentre in spagnolo fratino diventa Chorlitejo pata negro ovvero piviere dalle zampe nere, dovuto al particolare colore delle zampe.
Il Charadrius alexandrinus, il nostro amico Fratino coccolato e protetto per la sua rarità e il pericolo di estinzione che lo minaccia, nidifica sulla spiaggia di Marina di Vecchiano e su quella di San Rossore.
Se la seconda area è in un territorio protetto per sua natura, non lo è certamente la prima con la continua presenza di attività e quindi continue presenze umane. Questo ha fatto sì che associazioni ambientaliste ed il comune di Vecchiano si siano adoperati per la salvaguardia di questo timido sfortunato uccellino.
Tutti hanno visto la zona vicina al laghetto alla foce del Serchio, delimitata da una lunga fila di paletti con un cartello d’invito a non avvicinarsi e che ha fatto inopportunamente naturalmente italianamente da richiamo ad entrarvi, ma nonostante i curiosi, il fratino ha deposto le sue tre o quattro uova.
Tempo della nidificazione? da metà marzo aprile- maggio,
zona lasciata libera dal poligono di tiro delle forze “armate”? 30 aprile,
inizio della “pacifica” invasione” dei turisti/bagnanti? 1 maggio,
predazione di cornacchie, gabbiani e volpi? tutto l’anno!
Come si vede il fratino ha una gran brutta stagione per covare e accudire ai nidiacei che però la natura, madre generosa, li ha fatti tanto vispi fa farli divenire, appena mezza giornata dopo la schiusa, nidifughi, cioè vanno con i genitori a piedi a cercar mangiare e poi è così facile scappare dal nido quando questo non c’è!
I piccoli comunque stanno con i genitori fino a 29 - 47 giorni dalla schiusa o almeno fino a che non sanno volare.
Io prendo, non pretendo, le foto della e dalla Natura ed ho obbedito al divieto di accesso anche se la curiosità era davvero tanta.
Ora la stagione del fratino sembra finita e mi sono avvicinato a casa sua chiedendo permesso.
Cinque, dico cinque, no, ancora tre più indietro fuori campo, fratinettini che correvano come bimbettini all’asilo, guardati da un’attenta mamma, ma forse da un più protettivo bellicoso babbo, si sono immobilizzati come il gioco delle belle statuine!
L’istinto alla mimetizzazione per confondere il predatore aveva fatto il suo lavoro: tutti fermi come legnetti straccati e riarsi dal sole, come mucchietti di rena biancastra macchiata da erbetta secca, come perfetti soprammobilini di alabastro, come cinque giovani furbi fratini!
Se loro erano fermi io ero un blocco e così siamo rimasti per diversi lunghissimi minuti finché ai piccoli sono venuti i crampi alle gambette e sono corsi e volati via non senza prima aver detto: Grazie!
Grazie alla Lipu, al WWF, Legambiente, alle guardie volontarie e al comune di Vecchiano per la “casa protetta” concessa loro, grazie alla lucchesia per aver mandato così tanti detriti da fare arredo e protezione, grazie a coloro che si sono accontentati di sapere che c’era "gente indaffarata in casa" e non hanno disturbato, grazie alla stagione favorevole, un po’ meno a chi ha fatto i “botti” anche se non era la fine dell’anno e niente grazie a chi ha portato nel recinto i loro amici a quattro zampe in giro.
Teniamolo caro questo piccolo trampoliere, fa bene alla Natura, a Noi e alla Credibilità di un Posto migliore di tanti altri e… non costa niente!
Ps. Dimenticavo di dire che il nome della famiglia di appartenenza, i pivieri, deriva dal latino pluvia, pioggia, perché si accumunava il passo degli uccelli con l’arrivo delle piogge… allora, dico io, non sarebbe il caso di scacciarli invece che proteggerli visto il risultato di questa estate?