none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
none_o
Invidia&Gelosia
LE MadamaDorè

7/9/2014 - 8:41


<"Chi più infelice di costoro, che la vista della felicità altrui rattrista d'una pena che li rende più colpevoli? Se amassero quel bene che vedono negli altri e non possono avere, in certo modo l'amore glielo farebbe possedere", così esortava già nel primo Millennio Gregorio Magno, con parole difficili da vivere nella vita quotidiana, in un mondo che esalta la ricchezza e lo splendore del potere. Come non comprendere il patire della donna brutta, alla vista della raccolta interiorità della bellezza? Un moto d'invidia nasce istintivo ed aspro. Se la ragione non lo disciplina e domina, si inasprisce la pena lancinante. Si irrigidiscono i lineamenti del viso, si intristisce e incattivisce lo sguardo, si illividisce il corpo di luttuosa magrezza come tralcio sterile. Si nasconde l'Invidia con un velo nero e forse trama nell'ombra. Vorrebbe anche oscurare l'altra donna, quella a destra, serena e consapevole della propria bellezza, immersa in una luce chiara e distesa su un candido drappo. Nero e bianco. Il tema è prosciugato d'ogni scoria drammatica o patetica.> 

 

Madamadorè  questa settimana ospita un esperimento, il lancio di una nuova rubrica,  il cui nome potrebbe essere Amiche di Salvataggio, parafrasando un libro di qualche anno fa che non ebbe molto successo, ma il titolo invece evoca alleanza, unione, sostegno … tutte cose che dovrebbero esserci tra amiche, tutte cose che fanno intendere la possibilità di fare rete non tanto nel suo significato moderno, ma in concreto. Tutte cose che lasciano intendere la capacità di tessere buone relazioni tra donne. Tutte cose che si dice le donne abbiano sempre fatto e che sappiano fare.

Noi donne del terzo millennio non ne siamo così sicure, anzi nutriamo forti dubbi. E se i dubbi li abbiamo verso l’universo femminile, non è che abbiamo certezze verso quello maschile, un esempio? Basta osservare il mondo dei politici e la frase “stai sereno” ci balza agli occhi.

Ma a parte tutta la gamma dei possibili difetti umani, ci è impossibile non vedere che questa società attraverso tutti i suoi mezzi fomenta solo un individualismo una rivalità e una competizione che sembrano non lasciare scampo.  

Una rivalità e una competizione che segnano la drammatica perdita di virtù sociali, che poi forse dovrebbero essere semplicemente umane,  che segnano la perdita della capacità di educarsi e di educare.

Tutto nasce per caso, da una semplice frase scritta su un social e dai numerosi commenti che suscita. Commenti che però fanno riflettere, perché hanno a che fare con la vita vera, che battono dove il dente duole. E si sa, le donne alla fine non fanno mai niente per caso e parte una discussione, uno scambio di opinioni.

Io sono l’ultimo anello di questa catena, leggo quello che hanno scritto e mi viene subito in mente una FilaSciocca che avevo scritto qualche anno fa per esorcizzare un fatto che mi era accaduto:

Filastrocca dell'invidia, ti raggiunge ovunque sia, ti avvolge e ti stringe, ti spinge e ti sospinge, ti dimeni e non ti freni, tu affanni e lei fa danni,  ma se ti fermi e le sorridi, con ironia tu la sfidi, si dimena e non si frena, si affanna e si danna, e si smonta come la panna!!!


Ma subito dopo mi viene in mente una recente pubblicità, che mi ha colpita  e anche indispettita. Si svolge su un pianerottolo: una donna sale di fretta le scale per andare a suonare al campanello di un'amica. Lei apre, è perplessa, pensa sia successo qualcosa, l'amica invece, con un computer in mano, le mostra un comò sul sito Dalani. L'amica  perplessa, chiede all’altra perchè ha suonato nel cuore della notte per mostrarle il comò, ma la spiegazione arriva subito: l'offerta per quel meraviglioso comò scadeva proprio in quel momento e conclude dicendo: "Io l'ho preso, e tu no! Notte!", lasciando l’amica sull’uscio.

Uno spot giocoso che però veicola sentimenti di invidia e competizione, una furberia antipatica fatta giocare alle donne verso le donne. Non mi è piaciuta. Non è vero che è solo uno spot, c’è un messaggio sottinteso che non mi piace.

Ma mi sto dilungando e invece lo spazio è delle Amiche di Salvataggio.

 

Amica1

 

Da poco ho scoperto uno scrittore spagnolo che mi ha conquistato l’anima e subito ho avuto il flash di un suo passaggio: “L’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano e, in ultima istanza, imputridisce le loro anime e consente di giustificare la loro grettezza e la loro avidità fino a credere che siano virtù e che le porte del cielo si spalancheranno solo per gli infelici come loro, che attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i loro sleali tentativi di sminuire gli altri e di escludere, e se possibile distruggere, chi, per il semplice fatto di esistere e di essere ciò che è, mette in risalto la loro povertà di spirito, di mente e di fegato.” (da “Il gioco dell’angelo” di Carlos Ruiz Zafón).

Ma quanta ragione che hai mio caro Carlos!!!

Ricordando cosa mi diceva la mitica prof di italiano quando frequentavo la Scuola d’Arte, cominciamo a far chiarezza partendo dall’etimologia della parola:

- Invidia: dal latino invidia, composto da in + vidia. In - avversativo - e videre, guardare contro, ostilmente, biecamente o genericamente guardare male.

-Gelosia: dal greco zelos ovvero emulazione, brama, desiderio. Assume nel tempo il significato del timore di perdere o non ottenere un bene o un affetto che al contrario entra in possesso di qualcun altro.

Quindi un termine viene dal latino, l’altro dal greco. Due termini distinti, divisi, diversi fin dalla loro nascita.

Eppure spesso si confondono, si intrecciano e si sovrappongono. Nel linguaggio quotidiano è frequente parlare di gelosia anziché di invidia, specie se stiamo parlando di noi stessi. Ovvio!! Mi viene da dire. La gelosia è un’emozione che implica un rapporto d’amore e questo ci fa sentire meno in colpa. Essere gelosi è quasi una “giustificazione”, è salvaguardare un legame esistente e minacciato da altri.

Suppongo sia il sentimento primordiale se penso per un attimo ai bambini: già da piccolissimi manifestano gelosia: per la mamma, per il papà, per i loro giochi…. e che dire di quel sentimento mostruoso di gelosia che li pervade se malauguratamente arriva un fratello!!!

Cosa ben diversa è l’invidia: essere invidiosi vuol dire dichiarare di desiderare ciò che non si ha e con ciò la propria inferiorità. Se da un lato la gelosia può essere manifestata perché tollerata dalla comunità (quasi fosse espressione dell’amore provato) dall’altro l’invidia viene nascosta quasi ci fosse timore nel manifestarla perché condannata e disprezzata dal pubblico. Eppure di invidia non ce n’è una sola…. c’è quella cattiva, distruttiva, ma c’è anche quella buona che ci fa bene! Perché nasconderla? Che male c’è a tentare di emulare ed imitare la persona invidiata? La competizione, quella sana, quella costruttiva, non ha mai fatto del male a nessuno!!

Ma una cosa accomuna gelosia ed invidia: nascono ambedue da una precaria autostima. Il giorno in cui impariamo ad accettarci per quello che siamo, consapevoli dei propri pregi e difetti, limiti e punti di forza, allora questi sentimenti spariranno e ne prenderà forza un altro molto più potente: l’amore sia esso per se stessi che per il prossimo.  Il percorso individuale sarà duro e per qualcuno anche lungo e doloroso ma necessario per riemergere.

E qui affiora il mio essere cristiana: la gelosia e l’invidia sono le armi del diavolo che fin da subito ci ha tentato: in fin dei conti Caino, primogenito di Adamo, è il primo esemplare di uomo invidioso. E che dire di Saul che non solo invidiò Davide ma divenne anche geloso del regno che sentiva di aver perduto! La gelosia porta ad uccidere, l’invidia porta ad uccidere e lo testimoniano intere pagine di quotidiani che puntualmente ci riferiscono di massacri familiari. Eppure la via di fuga c’è ma a molti, impegnati a camminare “secondo la carne” (seguendo cioè la parte egoista della natura umana) non appare. E se provassimo a camminare “secondo lo Spirito”? Si, è difficile e lo so perché ci ho provato anch’io: è difficile come quando si impara a muovere i primi passi uno dietro l’altro e poi a camminare e a correre. Si inciampa, si cade e ci si rialza… ma quanta soddisfazione dopo!! E allora PROVIAMOCI a volerci e a volere più bene, a “vivere nella luce”. Noi ci guadagneremo e gli altri ci ringrazieranno>.

 

Amica2

Siamo portati  a credere per  cultura, che la gelosia implichi un rapporto d’amore e dunque nasca dalla paura di “perdere l’amore stesso”. Ma io non credo sia così, si può essere gelosi anche di un oggetto, tanto da non volersene separare, si può essere gelosi di rapporti che altri tra di loro intrattengono e così via. Quindi per me non sempre la gelosia scaturisce da un rapporto d’amore, ma ho una mia teoria, molto di essa è scritto nel DNA di ognuno di noi. E poi parlando proprio dell’amore: amare dovrebbe volere dire fidarsi, dunque la fiducia data dall’amore, dovrebbe escludere la gelosia. E qui siamo su un piano razionale, quello su cui io prevalentemente viaggio e visto che è parecchio inclinato, spesso vi scivolo!!!  

La gelosia è comunque annoverabile tra i sentimenti, umanamente gli si può trovare una giustificazione; l’invidia invece, per me, non è classificabile ed è ingiustificata. Lo so, chi nel proprio io, in quell’angolino in fondo talvolta non ha provato quel sentimento fastidioso, che da noia a se stessi  e può danneggiare gli altri? O per il possesso di qualcosa, o per la diversità di vita e situazioni?

Più o meno tutti ed è quello il momento di tirare un bel respiro e RA-ZIO-NA-LIZ-ZA-RE: perché provo questo? Mi porta del bene? Posso fare qualcosa? E quella sensazione fastidiosa se ne va ed il cuore è più leggero. Condivido molto di quello scritto dal tuo caro Zafòn, in merito alla mediocrità, all’inquietudine ed all’imputridimento dell’anima. Per me l’invidia è comunque un qualcosa di negativo che fa male al mittente ed al destinatario, in misura diversa però, in quanto chi la prova è strutturalmente una persona con poche risorse,  povera d’animo  e di spirito, mentre chi ne è destinatario, può sempre passarci in mezzo anche se non indenne, purtroppo.  

Non esiste l’invidia buona e quella cattiva; esiste uno stato di cose per cui è bene guardare agli altri, ad altre situazioni cercando se ci va, di raggiungerle, di modificare un nostro stato, insomma prendere l’esempio e cercare di fare, adoperarsi perché ciò che desideriamo o bramiamo, avvenga!

Anche a costo di sacrifici o di aspre battaglie, ma non guardare, desiderare e partire già sconfitti augurando il male  al prossimo.

Questo non lo tollero ed è per questo che nel corso degli anni ho fatto una gran pulizia di gente intorno a me, preferisco e scelgo senz’altro la compagnia di un libro o fare due parole crociate anziché incrociare sguardi che parlano in un modo e lingue che comunicano tutt’altro. Posso dirti a cuore aperto che non sono una persona gelosa, credo nel rispetto e nella libertà mia e del prossimo, per cui nei rapporti in generale amo essere libera e lasciare liberi gli altri. Sono spesso caduta rovinosamente, misurandomi con il mio metro, ma non per questo ho cambiato atteggiamento … sai di cosa parlo, forse per me non essere gelosa è diventata una questione di sopravvivenza oppure è semplicemente il mio DNA, carente di questa sostanza!

E’ caro a volte il prezzo di certe idee, di certi modi  di essere, in un mondo dove tutto tira verso l’escamotage, il furbismo, l’ipocrisia … ma io mi sento libera e leggera e “chi ben sta, non si tramuti”!   

 

Ps In barba all’invidia e alla gelosia noi siamo qui insieme a condividere una riflessione, ma soprattutto un progetto come è quello di Madamadorè  o Amiche di salvataggio che sia, un progetto plurale  che crede che da soli non si vada da nessuna parte e che per viaggiare insieme occorra conoscersi, sentire l’odore dei nostri pensieri, stringersi le mani, camminare insieme… noi ci siamo, la Voce ci permette di esserci, voi che fate? 

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

10/9/2014 - 11:04

AUTORE:
antonio

che siano due parole molto abusate, e fraintese. Però sarebbe bello sapere da cosa scaturisce questa riflessione tra amiche che evidentemente fa riferimento a qualche esperienza personale che però non viene riportata ed è difficile venirne a capo. Mi sembrano riflessioni un po' generiche.
Come quelli che usano la prorpia bacheca Facebook per mandare messaggi non si sa bene a chi, come se il resto del mondo fosse interessato o addirittura potesse capire cosa si cela dietro a frasette generiche, messaggi criptati, battute senza referente Una autoreferenzialità che purtroppo non risparmia neanche spazi come questo.

9/9/2014 - 9:22

AUTORE:
Amicadisalvataggio3-4-5-6....

Anziché critiche e vaffanculo, avrei preferito un sano scambio di opinioni sull'argomento. Non credo che nessuno voglia insegnare niente a nessuno, c'è solo voglia di un confronto. Che mondo sarebbe se esistesse solo il silenzio?
Giusto per confrontarci anch'io voglio dire la mia: invidia e gelosia sono ambedue meccanismi di difesa della nostra mente laddove si percepisce nel primo caso (l'invidia) la voglia di svalutare ciò che non riusciamo ad ottenere o ciò che gli altri hanno ottenuto mentre dall'altro (la gelosia)la paura di perdere qualcosa che per noi è preziosa, sia essa materiale o no. A differenza di Amica2, io credo nell'invidia "buona": altro non è che l'ammirazione.
E non venite a raccontarmi che non avete mai provato invidia e/o gelosia perché tutti, prima o dopo, ne siamo vittime!!

9/9/2014 - 8:14

AUTORE:
E-lettore

Non c'è niente di più brutto che una polemica fra intellettuali!
La Franca che offende dalla sua presunta superiorità, la prima amica che vuole dimostrare di essere alla pari usando un verbo improponibile.
Avrei preferito qualche buon vaffanculo!

8/9/2014 - 21:19

AUTORE:
lucia

vi divertite 'on po'o; non so quante siete a scrive questa rubrica, ma c'è sempre l'impressione abbiate la convinzione di insegnare agli altri come si sta al mondo. Non è una questione di genere, mica tutti hanno da dire qualcosa, anzi la gran parte del genere umano non aggiunge niente a se stesso. Ogni tanto converrebbe renderesene conto, con ironia ed intelligenza anche il silenzio ha un senso, e invecve no, c'avete sempre da insegnare qualcosa.

8/9/2014 - 21:06

AUTORE:
franca

siete giovani ma promettenti aspiranti conformiste, la gioventù in certe fattispecie puo' essere un'aggravante; son donna e son libera e non sara' certo una madamadorè qualsiasi a togliermi la libertà della perplessità, rispetto alla buona volontà di aver voluto leggere e di non aver trovato nulla, anzi molto.

8/9/2014 - 20:35

AUTORE:
amicadisalvataggio1

......sarà mica invidiosa la signora?? Comunque confermo: più giovane di almeno 10 anni, mi dispiace per lei. A proposito: io se non altro mi diverto, lei un po' meno. Buona vita signora.

8/9/2014 - 18:17

AUTORE:
Amicadisalvataggio2

Cara Franca, si perplima pure di opinioni espresse, di un sentire comune tra più donne e si perplimerà ancor di più, quando avrà scoperto ciò che stò per rivelarLe: noi non siamo cinquantenni, ma molto, mooolto più giovani, se non altro per anima e mente! Dispiace che la perplessità e il giudizio generico arrivino proprio da una donna, sembrerebbe quasi un uomo dal suo pensiero. Un caro saluto.

8/9/2014 - 10:23

AUTORE:
franca

tocca leggere e rimanere perplessi: l'adolescenza infinita delle cinquantenni contemporanee