Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
L’isola d’Elba ha due facce. Quella che scende a oriente è pianeggiante, collinare, dolce, con ampie spiagge di sabbia fine e dorata. Quella occidentale è invece aspra, montuosa, dominata dal monte Capanne, un rilievo che supera i mille metri di altezza. Qui le coste sono aride, rocciose, a picco sul mare, le spiagge quasi assenti.
Marciana, incastonata sul monte, poteva essere uno di quei paesi che piano piano si spopola, in cui i suoi abitanti lasciano il paese dove sono nati per andare in quelli in cui si può vivere, dove si può trovare un lavoro. E il lavoro all’Elba, si sa, si basa essenzialmente sul turismo. Ci sono anche ottimi vini, passiti, dolci, fatti con uve cotte dal sole, e altri aspri e resi forti dal vigore dell’alcol delle uve rossastre , ma la fonte principale di lavoro, per gli elbani, è senz’altro il turismo.
La Marciana montana quindi sembrava avere i giorni contati, la sorella maggiore che avrebbe abdicato in favore della minore, Marciana Marina, sul mare, con la sua bella spiaggia, meta turistica ambita da amanti del mare, del sole, delle immersioni di cui l’Elba è famosa per la trasparenza delle sue acque e la sua fauna marina.
E’ il destino di molti comuni del passato. Sorti sulle colline o sui monti per allontanarsi dal mare, a causa delle frequenti incursioni dei pirati e della presenza delle zanzare malariche, si sono visti piano piano ridurre di importanza e di popolazione dalle loro lontane periferie, piccoli centri sul mare ingranditesi poi, a vista d’occhio, per stare dietro alla continua richiesta turistica
Nel servizio televisivo di sabato 23 agosto della rubrica Sereno Variabile di Osvaldo Bevilacqua ci siamo accorti che in questo caso non è proprio così. Marciana non ha abdicato alla sorella minore, la Marina, ma ha addirittura rilanciato. Non ha il mare a confine ma fa parte del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano e se c’è un Parco significa che c’è qualcosa da vedere. Soprattutto c’è qualcosa di bello e importante da scoprire e che può interessare il turista. Magari un turista diverso da quello di spiaggia, un turista ambientale, disposto più a camminare su un sentiero ben tracciato nella natura che prendere il sole sdraiato sulla spiaggia, più interessato all’artigianato locale piuttosto che al vestitino o alla collanina offerta dall’extracomunitario di passaggio, alla visione di un bel panorama piuttosto che alle parziali nudità delle signore e signorine sulla spiaggia.
O magari anche a chi utilizza le proprie vacanze a scopo culturale, enogastronomico, per scoprire angoli nascosti, bellezze difficili da trovare, vacanze di relax nella natura lontano dalla confusione di ogni giorno e di ogni spiaggia turistica, oppure per fare quelle gite in bicicletta che durante l’anno non riesce mai a fare.
Marciana offre tutto questo, in abbondanza e con spirito imprenditoriale. La vista di Bevilacqua mostra tutta l’intelligenza della imprenditorialità marcianese (o marcianina, non so), la loro voglia di mettersi in mostra, la loro soddisfazione di essere un centro turistico che mette a disposizione dell’ospite non solo la loro storia e i loro monumenti, ma anche una serie di possibilità che vanno dalle escursioni a piedi, in bicicletta, alle visite guidate, alle escursione in salita sul monte Capanne. Per il turista è anche a disposizione una seggiovia locale che li porta fino al paese. E poi feste, eventi, rappresentazioni di strada, artigianato in mostra, tutto quello che può incoraggiare il turista a venire a Marciana non marina: un paese che poteva morire trasformato in un centro vivo e vitale.
Ma perché tutto questo racconto?
Solo per far presente a chi di dovere che avere un Parco è come possedere un gioiello prezioso. Può stare chiuso nel cassetto, inutilizzato, magari mostrato in rare occasioni a familiari e amici, oppure sfoggiato e fatto splendere in ogni occasione possibile. Mostrato, propagandato, inserito, reso sempre più bello, splendente, ammirato e desiderato.
Non è il gioiello che decide ma chi lo possiede, chi lo gestisce.
A Marciana lo hanno capito e i fatti hanno dato loro ragione. Per loro il Parco dell’Arcipelago Toscano non è stato solo un nome sulla carta ma l’occasione di cui avevano bisogno non solo per sopravvivere, ma per diventare quel centro di eccellenza, quel luogo incantevole e invidiabile che si è potuto vedere col servizio televisivo.