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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
AMICHE DI SALVATAGGIO
Invecchiare, morire e poi?

28/9/2014 - 14:04

Amica 1

Oggi mi pare già buio, sono triste da ieri ed ho bisogno di dirlo e di fermare quel sentire, per poi poterlo rileggere...è solo una serie d'impressioni che mi toccano l'anima e che nel momento in cui le ho provate, non ho potuto vivermele fino in fondo, perché un attimo dopo ero già a fare altro, chiamata a svolgere compiti di mamma, presente non solo fisicamente. Per cui non mi sono potuta crogiolare in quel dolore provato, non ho potuto sentirlo fino in fondo e fino a quando volevo io. E allora, oggi in un'ora di calma, lo scrivo!

ps non sono sicura che sia un pezzo adatto al giornale, a chi può interessare una somma di ricordi personali?

 

Amica 2

Mi hai fatto venire il nodo alla gola, e chi l'ha detto che non è un pezzo pubblicabile? 

 

Amica 3

le parole che hai scritto toccano il cuore, poter prender parte, sia pure come spettatori, ad un ricordo così bello è un privilegio. Leggerti accende una lucina nel cuore, una lucina che illumina i miei ricordi, sedimentati in fondo al cuore e se lo fa a noi forse lo farà anche a chi leggerà.
 

 Amica 1
Invecchiare, morire e poi? Mi viene in mente questa frase, letta anni fa, in uno dei tormentoni italiani destinati a milioni di alunni dal Ministero dell'Istruzione. Mi torna in mente oggi perché è da ieri, quando sono venuta a trovarti e farti gli auguri per il tuo novantesimo compleanno, che ci penso.

Ti ricordo giovane, bella ed infinitamente buona, una bontà spesso scambiata e pretesa per dabbenaggine, ma chi ti vuole bene sa che non è così!

Ti ricordo fragile, sempre accanto all'uomo che hai scelto per la vita, un uomo più giovane di te, al quale però hai sempre potuto appoggiarti e sul quale hai sempre potuto contare.

Ti ricordo ridere forte, fortissimo, con tua sorella, che poi era mia nonna, ricordando aneddoti di ragazze in mezzo alla guerra e alla miseria.

Ti ricordo fiera, camminare uscendo dal lavoro, venirci incontro.

Ti ricordo nei ricordi di mio padre bambino: racconta che tu eri quella che gli comprava i giocattoli quando andava a trovarlo in ospedale e ti aspettava ogni giorno guardando dalla finestra, sei stata tu a crescerlo insieme alla mamma ed ai nonni, visto che un babbo non lo ha avuto.

Ti ricordo ai pranzi di Natale, andare a prendere l'acqua al pozzo, raccogliere le mandorle di quel mandorlo in corte: avevano un sapore che non ho mai più sentito!

Ti ricordo all'orto, fuggire e gridare se arrivava un'ape!!!

Ti ricordo portare fiori sulla tomba di tua sorella, ogni venerdì.

Io di te ricordo tutto questo e tanto altro ed un profondo sentimento di riconoscenza mi prende, ma mi assale altrettanto sgomento.

Ieri quando sono arrivata, eri nell'orto con lo zio, lui ti ha accompagnata... i tuoi passi incerti... a braccetto verso di me e quando mi sei stata davanti, il tuo sguardo non ha visto niente di conosciuto, nonostante il tuo ostentato sorriso. Lì mi son sentita … non mi hai riconosciuta e con l'ingenuità di un bambino mi hai chiesto < chi sei?>. Ecco, era questo che temevo, era per questo che non ero più venuta a trovarti, sapevo come sarei stata se fosse accaduto.

E' iniziato tutto lentamente, qualche dimenticanza, qualche confusione con i nomi e poi non conoscere più neanche chi ha fatto parte della tua vita, quell'altra vita, fatta di realtà, di sofferenze, gioie, condivisioni.

Ora di tutto questo non c'è più niente, rimane una fantasia confusa, fatta di tanto in tanto di lucidi ricordi singoli, non collegabili ad altri...

...che magone e quanta voglia di piangere.

Ti ho guardato scartare quel pacchetto, un piccolo pensiero per te, ma non era per niente facile togliere quello schotch, alla fine però ce l'hai fatta ed  hai gradito il suo contenuto, lo hai avvicinato al naso ed annusato felice quell'odore di violetta.

Ho risposto alle tue domande, con il nodo in gola, incrociando di tanto in tanto lo sguardo addolorato dello zio, che non ti lascia un attimo e di tanto in tanto si lascia sfuggire un <è dura, è un macello!>

Tu 90 anni ieri, lui 80 e tanti problemi di salute, ma è sempre lì al tuo fianco.

Quanta ammirazione per questo.

Quanti se mi assillano... se avessi immaginato che sarebbe andata così, ti avrei certamente ringraziato per tutto quello che mi hai dato.

Grazie zia

E da qui ho pensato che cosa fosse la vita e quando poi arriva così vicina alla morte e ci arriva così...insomma cosa importa il “poi?” di quella famosa frase?

L'importante è come è stata, com'è andata, se hai amato, contraccambiato, se hai gioito, pianto e anche sofferto ma sempre condividendo ogni cosa.

La frase citata è pensata al bordo di una vita vissuta ai limiti dell'illecito, senza regole né timori. E' un pensiero dettato dalla paura dell'inconscio, per timore di una pena divina.

Credo che la vita vada vissuta così come l'hai vissuta te, con semplicità, bontà e spirito a prescindere dal poi, vissuta così per scelta e non per paura di pene superiori.

Cosa c'è di la non lo si sa, non lo sa l'ateo, che crede nel nulla eterno e non lo sa chi ha fede, anche se dal canto suo può essere sereno perché prevede comunque, in base al come ha vissuto, una destinazione. Nessuno lo sa, perché nessuno è mai potuto tornare indietro a raccontarlo!

Ma chi resta qui può raccontare e io lo sto facendo per te.

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28/9/2014 - 19:22

AUTORE:
Cittadino 2

Quando si parla di sentimenti, anche se sono molto personali, e si riesce a colpire il cuore, è sempre ben fatto.
Come se si guarda un quadro che ci colpisce per la sua bellezza, un tramonto che ci lascia un sentimento di pace, un libro o un film che ci fa piangere o sognare.
Ogni cosa che riesce a suscitare un sentimento profondo, che non sia la gioia effimera di un nuovo cellulare o una nuova auto, è cosa buona.
Grazie.