Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
È di questi giorno la notizia della morte di una persona, non due come inizialmente detto dai media, che aveva mangiato funghi velenosi.
Non è il primo caso e non sarà nemmeno l’ultimo se i “raccoglitori di funghi”, non “fungaioli”, si faranno assalire dalla bramosia di prendere con le proprie mani questi dono del bosco.
Ho già detto altre volte che il motto del cercatore di funghi è: nel dubbio astieniti!, quindi occhio a quelli che “somigliano tanto, ma tanto, a quelli che mi aveva dati una volta il mi’ cognato che lui li conosce…”
Non c’è regione che non abbia i suoi “avvelenati", partendo dal bellunese e arrivando nel palermitano.
Dove ci sono prati e boschi ci sono funghi, dove ci sono galletti ci sono inocibe, dove ci sono chiodini ci sono clitocibe, dove c’è l’ovolo c’è l’amanita e dove c’è gente c’è qualche sprovveduto.
Siamo in un periodo buono per le delizie della cucina, attenzione alla gola!
OCCHIO!