Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
L'OCCASIONE PERSA DALL'OPPOSIZIONE SANGIULIANESE
Ieri sera leggo un post su Facebook in cui si annunciava la sospensione del consiglio comunale di San Giuliano Terme con questo commento: “La maggioranza è spaccata. Non mangeranno il panettone o se lo mangeranno gli farà male allo stomaco”.
Sul momento ho cercato di immaginarmi i motivi della spaccatura della maggioranza, anche e soprattutto in relazione all’ordine del giorno della seduta consiliare: un ordine che sinceramente non mi sembrava contenere punti di discussione in grado di causare tensioni tra i partiti della coalizione che sostiene il sindaco Di Maio e la sua giunta.
In realtà la sospensione del consiglio comunale sembrerebbe stata causata dall’uscita dalla sala della minoranza (uso il condizionale perché non essendo stato presente mi devo fidare di quanto leggo e sento), atto che avrebbe fatto mancare il numero legale. La maggioranza mancava di quattro consiglieri, tutti assenti giustificati peraltro: uno per motivi di studio, due per motivi di lavoro ed una per motivi di salute (e a questo non posso che augurare una pronta guarigione). In questa situazione i partiti dell’opposizione hanno deciso, con una solidità granitica che non può non lasciare perplessi, di lasciare l’aula.
Se le cose fossero andate veramente così, la situazione sarebbe grave: soprattutto se poi, come nel post che ho citato in apertura, la responsabilità del mancato svolgimento dei lavori viene imputata dall’opposizione alla maggioranza (colpevole di avere quattro assenti giustificati), millantando una sua spaccatura.
Ieri le opposizioni sangiulianesi hanno mancato una grossa occasione. Se mi è permessa una battuta: almeno in termini numerici. Accusano spesso la maggioranza di esprimersi tramite voto plebiscitario, la famosa ’maggioranza bulgara’: ieri avevano l’opportunità di confrontarsi in condizioni di parità numerica !
Battute a parte, l’occasione persa ieri dalle opposizioni è stata quella di dare un chiaro segnale del loro senso di responsabilità istituzionale. Un consigliere comunale ha l’obbligo, salvo giustificato motivo, di intervenire alle sedute del consiglio: è un suo dovere verso i cittadini che con il voto lo hanno eletto come loro rappresentante (cosa che gli garantisce il diritto di partecipazione). Un obbligo che non dovrebbe nascere dal dettato di un articolo di legge o di regolamento ma dal senso istituzionale di ogni eletto. Il lasciare l’aula è sicuramente un significativo gesto di protesta politica: si abbandonano i lavori per sottolineare il disappunto verso scelte amministrative, metodi e sistemi che non si intende in alcun modo condividere anche per rispetto del mandato elettorale.
Ma scelta di abbandonare l’aula prima dell’inizio dei lavori per far mancare il numero legale, concedendosi – a quanto sembra – anche atteggiamenti folkloristici poco consoni, è invece un atto di protagonismo polemico. Un atteggiamento velenoso che, a mio personale parere, rischia di rendere difficoltoso quel percorso di apertura che la maggioranza sembra voler intraprendere. Un percorso che, è importante ricordare, deve comunque giocarsi nell’ambito delle rispettive responsabilità: il voto democratico ha sancito chi ha funzioni di governo vero e proprio e chi invece deve adeguarsi giocoforza al ruolo di attore non protagonista. Questo non svilisce la posizione dei partiti di minoranza e dei loro consiglieri, anzi: sono loro ad avere la responsabilità di vigilare sulla legittimità dell’attività amministrativa.
Sinceramente, l’abbandono dell’aula di ieri mi sembra una brutta operazione strumentale: preferisco un’opposizione estremamente critica e aggressiva, decisa a contestare a gran voce ogni singola parola della maggioranza, ad una che si limita all’ostruzionismo. E soprattutto preferisco un’opposizione che giustifica in modo preciso una sua azione politica ad una che si serve di una situazione di cui è responsabile per conseguire un proprio particolare fine: quello, in questo caso, di screditare la maggioranza e il sindaco.
Il valore dell’amministrazione si misura sulle sue azioni: non sulla propaganda e sull’ostruzionismo delle sue opposizioni. Politicamente, il valore delle opposizioni si misura sulla loro capacità di vigilare e stimolare l'operato della maggioranza; quello della maggioranza di creare le opportune condizioni di dialogo e ascolto. Tra un anno e solo tra un anno, quando questa amministrazione sarà l’unica responsabile della programmazione e della macchina comunale (responsabilità oggi condivise con la precedente), sarà possibile tracciare un suo primo bilancio. Nei prossimi consigli sarà possibile valutare la maturità della maggioranza e dell'opposizione. Intanto, Di Maio mangerà il panettone: mi raccomando, senza canditi !