Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Avuti dolcetti? Buon pro per voi!
A noi “vecchi bambini” il dolcetto era fatto in casa, accanto al camino acceso ai primi freddi e con la prima farina di castagne messa in ditali da cucito della mamma o nei bozzoli metallici delle cartucce sparate dal babbo che poi al calore delle ceneri calde diventava incredibilmente una caramella da gustare in attesa di andare il giorno dopo al cimitero a “trovare" i nonni e i parenti defunti, giorno di festa.
Lo scherzetto era una stupida barzelletta che ci divertiva da matti però:
“ma perché è festa oggi?” - chiede un bimbo,
“perché oggi ricorrono i morti” - risponde il babbo.
“allora speriamo che vinca nonno che l’altr’anno è arrivato secondo!”
Si stanno svegliando ora i giovani, ma anche i meno giovani, da una notte di baldoria goduta sulla scia di tradizioni dolorose e sofferte dai popoli nordici, quelli che festeggiavano (si fa per dire!) la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno in un mondo con due sole stagioni.
La loro tradizione diceva che nel passaggio dall’una altra chi si fosse trovato di notte in giro sarebbe stato assalito dalle anime dei morti che avrebbero potuto rivivere nei loro corpi e allora niente di meglio che andare in giro vestiti con abbigliamenti orrifici.
Ma loro erano pagani e i tempi lontani, ma oggi?
Dopo avere distrutto i boschi sacri e le popolazioni ostili, in nome della civiltà, i romani cristiani presero questa festa e la tramutarono nel giorno di Ognissanti!
Ebbravo il nostro diplomatico papa Gregorio IV (in nome della chiesa)!
Ebbravi i mondiali papponi manipolatori di massa (in nome della tasca)!