Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
I libri sono certo contenuti, essenza, straniamento, percosse dell’animo e della coscienza. Però sono anche preziosissime forme, sguardi delicati e attenti che mentre ne scelgono l’esteriorità è come se ti dicessero “Apprezza questo involucro perché l’attenzione con cui è stato scelto ti dimostra quanto di bello vi può essere dentro”. Così sembra, così è stato per Madame Sellerio, dell’omonima casa editrice. I suoi “libri blu” sono per me di un’incredibile seduzione. E la lista degli autori anche. La signora ha scelto forma e contenuti quasi mai “convenzionali”, di nicchia. Piccoli e grani capolavori, noti e sconosciuti ma di fascino intenso.
Maria Luisa Aquirre D’Amico “Come si può”, storia di una donna “particolare, nipote di Pirandello e moglie d’arte, con una grande umanità da donare, a chi la vuol ricevere e con un’inquietudine tutta femminile”.
È tutta qui la mia vita? In tutto questo gran “daffare” ? Ma basta fermarsi in una “luce”, guardando in silenzio l’albero che stormisce fuori dalla finestra per scoprire che è tutta lì la vita. Nella vita.
Tabucchi “Notturno indiano” 1990, stampato su carta grigia, sovraccoperta in carta Roma fabbricata a mano dalle cartiere Miliani di Fabriano. Non “blu” ma di un bellissimo terracotta con immagine a rilievo. L’impronta di chi ama la letteratura e la maneggia con devozione, scegliendo il particolare, consapevole di offrire un frutto meraviglioso.
“Notturno indiano” d’altronde è un libro avvolgente, la storia di un uomo che cerca se stesso cercando qualcun altro. In un India “portoghese” (una sua parte è stata per anni colonia del Portogallo) e poco turistica alla ricerca affannosa di una “rottura” da colmare.
In “Come si può” ho trovato un biglietto del vecchio proprietario che mi faceva i complimenti per aver condiviso la sua scelta. All’interno di “Notturno indiano” c’era invece , vecchio segnalibro, un dépliant del Teatro verdi del 1990: Rossella Falk, Lina Sastri, Anna Maria Guarnieri, Glauco Mauri. Il gran teatro al completo. Anche queste sono emozioni, parallele e intrecciate ai contenuti del libro.
Parallele e intrecciate alla mia vita.