Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Il Consiglio comunale era fissato nella solita sala municipale in prima convocazione per le quattro e mezzo di giovedì pomeriggio. La maggioranza ha i numeri risicati. Dopo quarantacinque minuti il Presidente fa il primo appello. Altri trenta minuti per il secondo appello. Mancano quattro consiglieri del Pd: la maggioranza non ha il numero legale, le opposizioni non concorrono a raggiungerlo, il Consiglio salta. È la seconda volta che succede su sei o sette consigli: due no e quattro o cinque sì.
Quello di giovedì 30 ottobre era un Consiglio con un ordine del giorno in cui non credo ci fossero forti frizioni all’interno della maggioranza, ma forse qualcosina, un certo scricchiolio sì. Dopo le comunicazioni del Sindaco, seguivano tre documenti riguardanti il settore Territorio-Ambiente; e, dopo, la proposta di iscrivere il Comune di San Giuliano nell’elenco delle località turistiche e città d’arte; poi si chiedeva un pronunciamento dei gruppi consiliari sulla questione dell’interpretazione e applicazione dell’articolo quattro del regolamento comunale; infine, avrebbe dovuto esserci la discussione su quattro mozioni.
Alcuni temi in discussione erano interessanti. Per esempio Sel, forza che sostiene l’attuale maggioranza, per la prima volta aveva in discussione ben tre mozioni, tra cui una “Contro il jobs act e la cancellazione delle tutele dei lavoratori” che era quasi la fotocopia di quella della lista di opposizione L’Altra San Giuliano intitolata “Invito alla revoca del provvedimento jobs act”. Sicuramente in Consiglio avrebbe portato a una convergenza politica tra le due forze, causando probabilmente una certa tensione nella maggioranza (Pd, Sel, Democratici Riformisti). Per quello che ne so anche la mozione relativa alla “Cessione a privati di parte di via Casale di valle ad Asciano”, presentata da L’altra San Giuliano, avrebbe creato un confronto serio e teso. Da ricordare altre due proposte su cui la discussione non sarebbe mancata, ma non avrebbero certo prodotto particolari scosse dentro la maggioranza: una sul “Servizio civico volontario” a firma di un consigliere del Pd, e le altre due del M5S e della maggioranza sulla “Pubblicazione audio/video delle sedute consiliari sul web”.
Ora penso che siano da evitare discussioni frontali e datate che puntualmente si ripetono: da un lato, tra chi accusa la minoranza per la sua uscita dall’aula; dall’altro, chi ribalta l’accusa e sostiene che sta alla maggioranza dover garantire i numeri per il funzionamento del Consiglio. La maggioranza non è stata capace di garantire il numero legale? È certo. Le minoranze hanno mancato un’occasione? Può darsi. Fatto sta che, se continuiamo con discussioni del genere, rischiamo di incappare nella “solitudine dei numeri primi”, quelli che i matematici indicano come “gemelli”, divisibili solo per uno e per sé stessi, quasi vicini senza mai toccarsi e, se si ha la pazienza di continuare a contare, ci si accorge che via via queste coppie si diradano, ma poi quando ci si stanca di contare ecco che ne spuntano altri due.
Ora proverò a fare un piccolo elenco di fatti che delineano il contesto, poi ognuno valuterà se c’entrano o meno con l’instabilità politica che si è creata a San Giuliano e se vuole tirerà le sue conclusioni.
Il Consiglio di giovedì non prevedeva grandi fibrillazioni, ma la mozione sul jobs act e quella su via Casale di Asciano avevano creato già discussione anche all’interno della maggioranza già prima di entrare in Consiglio.
Il Sindaco Sergio Di Maio è un’ottima persona, ha aperto un clima nuovo di dialogo tra maggioranza e opposizioni, ma è un fatto che sia politicamente debole. È stato eletto da quasi seimila cittadini su quasi trenta mila iscritti alle liste elettorali (la percentuale dei votanti era molto bassa: 36,56%) e ora si trova a fronteggiare una situazione amministrativa difficilissima.
Il Pd sangiulianese è diviso, non è ancora riuscito ad eleggere il segretario comunale ed è andato al commissariamento con Miriam Celoni, quindi finora è mancata una figura capace di sintesi tra le diverse posizioni. Auguri.
Il rinnovamento dei consiglieri avvenuto a Palazzo Niccolini è sicuramente un fatto positivo, ma ora si sconta anche una certa inesperienza politica che, a volte, crea situazioni paradossali. Stava alla maggioranza, priva di numero legale, ricercarlo con una proposta alle minoranze, che si sono limitate a fare il loro mestiere di opposizione e, se lo faranno bene, potranno incidere sulle scelte politiche dell’Amministrazione.
Il mancato numero legale è avvenuto in questo contesto di calma tesa, diciamo pure di “casini”; dunque, aggiungere anche il “casino” dello scaricamento reciproco delle colpe, e dividersi tra responsabili e irresponsabili, tra chi rispetta i cittadini e chi no mi sembra eccessivo. Somiglia al conteggio dei numeri primi, quando ti ci imbatti dici: Ecco, vi ho beccato! Così diversi e così uguali, traditori! Niente gettone di presenza agli assenti! Rivoglio il mio voto! Non ti voto più! Se, da una parte, questo gioco delle parti è apprezzabile per misurare il grado di attaccamento al proprio partito o schieramento politico, dall’altra, mi sembra davvero inopportuno contrapporsi su chi ha fatto mancare il numero legale, questo al massimo va bene lì per lì quando esplodono le prime incazzature. Protrarlo è la solitudine delle polemiche sui numeri legali.
Buttare benzina sul fuoco prima di tutto non fa bene al Sindaco e alla sua Giunta, che con molta saggezza per ora tengono i nervi saldi e hanno evitato di intervenire pubblicamente sulla vicenda. Per dirla senza eufemismi, scaricare i problemi interni al proprio partito sull’amministrazione, incolpare le opposizioni per non essere la maggioranza riuscita a garantirsi i numeri in una seduta consiliare mi pare strano. Sono scappatoie che non fanno bene a San Giuliano e ai suoi cittadini. Mi auguro di sbagliarmi ma, se in Consiglio dovesse ancora accadere che non hai i numeri nonostante il premio di maggioranza, vuol dire che sei messo male per davvero. Sebbene io non faccia parte dello schieramento del Sindaco Di Maio, gli riconosco un suo stile di apertura e una tenacia che spero possa continuare a tenere. Non voglio salvare capra e cavoli, ma sono convinto che in questa situazione incasinata ci sia qualcosa di meglio da fare prima di mandare a quel paese cavoli e capra. Auguri di nuovo.