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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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Siete Stato Voi?
Le Madamadorè

2/11/2014 - 11:35


Ci sono volte in cui vorresti non sentire e non vedere più, in cui speri che sia solo un brutto sogno, ci sono le volte, ormai troppe, in cui non riesci più a capire quale sia la soluzione, come puoi aiutare,  come sbollire quella rabbia e quel dolore che ti salgono allo stomaco, agli occhi e poi al cervello...troppe volte ormai capita di sentirsi impotenti davanti ad ingiustizie enormi e l'unica cosa che puoi fare, ed è veramente poca,  riflettere, pensare e soffrire per quel che accade in parallello con coloro a cui il fatto è “sussistito”! 


  Sono tanti anni ormai che ho accettato di essere Madamadorè per la Voce, e sotto questo pseudonimo altre voci, altre teste e altre mani, per passare dall’io al noi, per provare a fare e a dire insieme. Fin dall’inizio ho pensato che questo progetto fosse importante, che ci fosse bisogno di un luogo dove poter mettere in piazza i propri pensieri sulle cose, dare colore e forma al proprio sguardo sul mondo, farlo dialogare con altri sguardi, per colorare il mondo, perché non può essere tutto grigio, perché esiste un colore per tutto.

Tempi duri per chi vuole vedere il mondo a colori, per chi non vuole adeguarsi, come si fa a resistere? Serve a qualcosa scrivere? 

Dovunque ti giri c’è qualcuno che la sa più lunga, qualcuno che urla di più, che ha la ricetta giusta per ogni problema, che sgambetta senza essere visto e con tempismo, che la sa raccontare, che te la sa far bere tutta. Dovunque ti giri c’è un capro espiatorio da mettere alla berlina, da odiare. Ci sono talmente tante offerte di odio che ci si potrebbe fare un catalogo. 

E siamo qui spaventate, arrabbiate e tristi, ma non vogliamo odiare, perché l’odio rende ciechi e noi vogliamo vederci bene. Troppo facile lasciarsi annebbiare dall’odio …noi vogliamo sentire le emozioni e i sentimenti, sentire le voci e i pensieri, sentire battere forte il cuore o sentirlo tacere, mancare un battito…vogliamo coltivare la nostra umanità, crediamo che solo così ce la potremo fare.

Vittoria, si fa beffa di tutto e di tutti a partire dal nome, qui non c’è umanità e questo racconto deve provocare qualcosa nelle nostre teste, oppure siamo anestetizzati?Siamo come i replicanti a cui è stata tolta la capacità di trattenere memoria, abbiamo il cuore disattivato?Come è possibile che si faccia un gran clamore per l’orsa uccisa e niente per queste vicende? Quando abbiamo cominciato ad andare a rovescio?

E non si venga a dire che la colpa è tutta di 20 anni di berlusconismo, di una televisione…bla bla bla…non ci credo più che sia solo questo, non ci credo più…

Vittoria, provincia di Ragusa, è un distretto ortofrutticolo, uno dei più importanti d’Italia. Qui le serre si estendono per decine di chilometri, è da qui che partono gli ortaggi per le nostre tavole, è qui che arrivano migliaia di migranti in cerca di lavoro ... dice la voce della giornalista mentre le immagini scorrono e ancora … sembrano fantasmi  dietro al bianco delle serre e al nero del lavoro che sono costretti a fare.

La telecamera inquadra uomini, tunisini e marocchini, che raccontano di non avere più lavoro…i rumeni hanno distrutto tutto, arrivano qui a coppie, 1 coppia lavora da mattina a sera per 30 euro al giorno…si cambia inquadratura e c’è un italiano su una scala che dice di essere lì per caso, che per caso sta riparando la copertura di una serra, sembra non aver nessuna intenzione di parlare, poi dice…a me non mi possono dare quello che danno ad un rumeno, io non porto qui mia moglie, se io fossi un rumeno ce la porterei e sarei sottomesso.

Questi selvaggi che hanno da perdere? Sono zingari delle baracche.

In queste campagne lo sfruttamento sta assumendo aspetti inquietanti…narra la voce della giornalista e ancora si cambia inquadratura e si intervistano due donne rumene, che raccontano quello che devono subire…mi dai un bacio? Mi fai toccare? Se non scopi con me non pago il lavoro…io non volevo questa cosa, ma non avevo dove andare, io sono una signora a posto, mi diceva se dici qualcosa ti vengo a cercare con la pistola…poi mi sono accorta di essere rimasta incinta di lui…ho lasciato il bambino in ospedale.

Ci pensi al bambino ogni tanto? Domanda la giornalista…

ci penso sempre, non solo ogni tanto…

La domanda della giornalista mi rimbalza come uno schiaffo a mano aperta …hai voglia di sfilare e manifestare per i diritti, hai voglia di dire ci mettiamo la faccia, niente torna, nessun diritto, tutto è storto …sappiamo chi sono, dove sono e nessuno fa nulla.

 Venghìno, venghìno siori e siore…

Mi sono registrata Diaz, il film che ha dato rai3, di solito non reggo i film ad alta tensione, ma questo lo voglio vedere, voglio ripercorrere la storia di quella drammatica vicenda. non ricordo le emozioni che ho provato allora, guardando i telegiornali, ma oggi guardando il film ero pietrificata, lo stomaco che batteva in testa, il dolore e la rabbia, lo sconcerto e la frustrazione delle scritte nei titoli di coda che raccontano come si sia sviluppata la vicenda giudiziaria.

Venghìno venghìno…

“In questo Paese bisogna finirla di scaricare sui servitori dello Stato le responsabilità dei singoli, di chi abusa di alcol e droghe, di chi vive al limite della legalità. Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze. Senza che siano altri, medici, infermieri o poliziotti in questo caso, ad essere puniti per colpe non proprie” ecco questa nota del Sap, il sindacato della polizia, è più agghiacciante della sentenza, vuol dire essere colpevoli di disumanità…ma soprattutto apre la mente a scenari di inquietudine e di insicurezza.

Venghìno venghìno siori e siori…nel bel paese…

in cui la polizia carica contro operai che manifestano per un pezzo di pane; manganellate perché si è creduto che il corteo volesse cambiare rotta e qui i famosi “antagonisti” non c'erano, i black bloc neanche, ma dilagavano abuso di potere e manganello ed uno scarsissimo uso di cuore e cervello.

Sembra che piano piano si stai smantellando il pianeta UOMO, si staccano fili del cuore, della testa, dell'anima...

Sembra che pian piano, ogni diritto venga leso, limato, tolto un po' alla volta ...tranquilli però i padroni non esistono più e noi siamo agli 80 euro...e ripenso alle parole di Davide Serra riguardo al limitare il diritto di sciopero, mi chiedo se lui sappia come oggi viene regolamentato uno sciopero, quanti e quali sono i paletti da rispettare, tanto che la funzione di questo diritto è svuotata!

Un vuoto che è pieno...il vuoto, la dimensione che sento pensando a te Stefano, a te donna, che hai lasciato in ospedale il tuo bambino, a te che lotti per il tuo lavoro e ricevi botte da chi dovrebbe difenderti!  E da essere umano, mi è impensabile, mi viene d'istinto una proiezione ma il pensiero mi distrugge all'istante.     

 

 

http://youtu.be/0jf4vVZIQLI




 

 

 
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