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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Delle erbe
Infestanti e buone da mangiare, ma..

5/11/2014 - 13:18


PORTULACA o PORCELLANA
[Portulaca Oleracea]
 
L’etimologia latina del suo nome ricorda che una piccola porta (portula) chiude la pisside contenente i piccolissimi semi e che è una pianta di uso alimentare (oleracea) ma solo per i porci, come ricorda l’appellativo volgare di Porcellana… O anche per gli umani?
Il Mahatma Gandhi la adorava e per Henry Thoreau è stato un ottimo pasto gratuito e facilmente reperibile, ampiamente raccontato nel suo “Walden, o la vita nei boschi”.
Persiani e Indiani se ne cibavano e ne consumano ancora abitualmente: gli Arabi invece la fecero conoscere al mondo occidentale attorno al XV° secolo.
Nell’antica Grecia era nota ai più… e ai giorni nostri? Pare che sia un ingrediente indispensabile per la vera insalata greca: l’Andrakla o Glystrida – così chiamata dagli ellenici – preventivamente fritta, viene aggiunta a pomodori, feta, cipolla, origano e aglio, il tutto condito con abbondante olio extra-vergine.
 
A casa nostra invece?
In pochissimi la utilizzano! E dire che la si trova abbondantemente e facilmente tra le fessure dei marciapiedi, negli incolti e negli orti, per tutta l’estate! Ma per i più è considerata infestante e “testarda” perché non è facile da debellare! I suoi piccoli semi, infatti, resistono nel terreno per decenni, sempre pronti a germinare ai primi caldi… e così viene estirpata non appena appare con i suoi gambi rossastri, le foglie verde brillante, carnose, croccanti e succose… e quindi gettata!
 
Sarebbe un peccato non assaggiarne il sapore acidulo e vagamente salato che ben si sposa con i pomodori in insalata o con semplici patate cotte al vapore o lessate. Ripassata in padella sostituisce egregiamente i classici spinaci, diventando ingrediente di svariate ricette.
 
Se solo pensassimo che è una tra le piante più nutrienti al mondo! Contiene vitamine A,B,C,E, molti sali minerali, ma soprattutto anti-ossidanti e acidi grassi omega 3 – quelli dell’olio di fegato di merluzzo – difficilmente reperibili nei vegetali.
 
Non ci resta che provare a staccare qualche “gambuccio” con le sue foglioline grassocce, preferibilmente non la mattina presto o la sera quando, per un particolare processo di fotosintesi, una più alta concentrazione di acido malico e ossalico, la renderebbe più aspra. Coglietela in pieno giorno!
Dopo averla  ben lavata, la si può consumare cruda o cotta.
I suoi minuscoli semi vengono utilizzati in alcune parti del mondo in aggiunta all’impasto del pane o per confezionare dolci oppure come fosse polvere di tè, per infusi alternativi.
Unico avvertimento rivolto a chi soffre di calcoli renali o gotta: così come per gli spinaci, l’amaranto, il rabarbaro, etc. anche la Portulaca va consumata saltuariamente e in piccole dosi per la presenza di ossalati di calcio.
 
Tutti invece potrebbero provarne i benefici applicando sulla pelle impura una sorta di crema ottenuta frullando Portulaca, olio extra-vergine d’oliva e acqua. Lasciare in posa 15 minuti e  quindi sciacquare.

Fonte: Ricerca dal web di Bruno della Baldinacca
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5/11/2014 - 13:45

AUTORE:
Bruno della Baldinacca

...dice almeno 10 volte al giorno il mì fratello Giordano, così nataduncane l'erba grassa (portulaca) 'nfino a giugno dun'antranno non si vede più, ma...'n'aveppaura, il seme non si perde. Hai voglia di sta li con la zappa e..se non la rigiri sottosopra, basta dù gocciole d'acqua che riattacca e via.

Nell'agosto dell'anno 1970 essendo capo sindacale Federbraccianti nell'Azienda Florovivaistica Vittorio Barni a Matato, località Albavola; azienda che produceva 800.000 piante di rose di qualità superlativa ed in più a rotazione, campi di gladioli ed hemerocallis ed anche grano e quest'ultimo essendo io di matrice contadina lo conoscevo bene.

Ecco, Vittorio Barni e il suo amministratore dott. Lotti vollero sentire anche il mio parere per contrastare l'infestante portulaca (che io conoscevo con il solo nome di "erba grassa").
Mi dissero che era insostenibile per l'Azienda tenere 10/15 operai una giornata intera in un solo campo di 5.000 mq a togliere quell'infestante erbaccia e che i campi essendo 20 e anche volendo fare la rotazione per la zappatura poi non si arrivava in tempo a ripulire il tutto.

A fronte di un grandissimo esperto vivaista quale era Vittorio Barni (il primo in Italia e subito dopo il francese Meilland nel mondo) ed il sig. Lotti, dottore agrario che chiedevano a me ex contadino della bandita Salviati, un modo...un rimedio per quel flagello rappresentato dall'erba grassa.
...signori, io non ho mai visto quell'erba nei campi di grano, quindi alla "nostra azienda" bisogna imporgli una rotazione di colture, altrimenti non se ne esce.

Gli raccontai del Tinagli Anacleto che andò a chiedere al fattore della Storrigiana Aldo Baronti se mandava Giovannino del Tabucchi con il Landini 35/40 per coltrare alla profondità di 40 centimetri un campo pieno zibillo di gremigna (gramigna) e..il buon Baronti gli risopose: bravo! così se la gremigna si butta ben bene sottoterra si innesta e te credi di farla crepare.
...e la soluzione fù molto semplice: seminare cavolini ed avena da foraggio e...la maledetta gramigna non respirando aria...spirò!
Quindi si convenne che: in un campo coltivato a rose ad alberello che dovevano stare nella stessa dimora almeno 5 anni- talea-astone-innesto-crescita qb e..la "nostra" erba grassa,li sotto ingrassava più delle papere francesi ingozzate.

Eppure, basta osservare la natura. Lei lo sa da se cosa fare; sotto i pini=erba nisba!

Basti vedere poi il "tribolo" tornato alla ribalta in questi mesi li nella Tenuta di San Rossore e basterebbe (ma non si può fare per ovvi motivi) seminare erba medica come vediamo da foto n°2 e la foto n° 3 diverrebbe uguale alla n°2 ed i cotoni smetterebbero di "tribolare".

Ci corrono pochi metri li in San Rossore dalla medica al tribolo ma...non possiamo fare un mondo tuttuguale ed alle volte mpopò bisogna "tribolare" con pazienza e.. nel 1993 i triboli di San Rossore mi sciagattarono la mia bella copertina che tenevo in macchina per far giocare il bimbo ed anche due palloni, uno portato sempre in macchina ed uno comprato in loco ai banchetti del 1° Maggio; quindi 21 anni prima del "campeggio" AGESCI si "tribolava" e..credo anche prima del /93.