Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Vercelli, alcuni giorni fa, un parcheggio in centro città. Il parcheggio è pieno, per trovare un posto libero bisogna come sempre fare qualche giro e aspettare, con molta pazienza, che qualcuno se ne vada. Poi finalmente una macchina esce e il signore, un cinquantenne, parcheggia la propria vettura.
Al momento di riprendere l’auto si accorge però che un altro veicolo ha parcheggiato proprio davanti alla sua macchina, impedendogli di uscire. Si guarda intorno, aspetta, poi apre l’auto e prova a suonare il clacson sperando che il guidatore sia sceso solo per un attimo, per una commissione veloce e che senta la fretta di tornare per rimuovere il proprio mezzo che ostacola l’uscita dell’auto bloccata.
Aspetta, spera e suona. Dopo un po’ va anche nei negozi che danno sulla strada chiedendo se qualcuno ha lasciato l’auto fornendone la descrizione, ma senza risultato. Passa il tempo ma la speranza dell’arrivo del conducente maleducato, magari trafelato e con in bocca una serie di scuse (parzialmente giustificate) non si realizza.
Si arrabbia molto per l’impossibilità di uscire e all’inizio pensa addirittura di sfregare l’auto pirata con la chiave ma poi si rende conto che così facendo il suo comportamento somiglierebbe troppo alla maleducazione del proprietario incivile. Ma qualcosa vuole fare, vuole segnalare il suo disappunto, la sua protesta: apre il cofano, prende la chiave delle ruote e svita i dadi dei pneumatici della macchina in doppia fila, poi se ne va a piedi non potendo riprendere la sua automobile bloccata.
L’operazione comunque è complessa e non può passare inosservata, un passante vede e prende il numero di targa (non serve nessuno sforzo particolare per questo, la macchina è bloccata) e segnala il fatto alla polizia stradale.
Il cinquantenne si prende una denuncia e il proprietario della macchina in doppia fila una bella multa.
Se devo prendere una posizione in merito a questa vicenda io non ho dubbi: sto con il bloccato. Mi metto nei suoi panni e penso alla mia reazione nello stesso frangente, disappunto e rabbia non solo per il disagio di non poter prendere l’auto, ma soprattutto per la maleducazione, l’inciviltà, l’egoismo e la mancanza di rispetto per il prossimo da parte di un mio simile.
Lo stesso sentimento di irritazione mi coglie anche quando non sono il diretto interessato, come quando vedo, ad esempio, occupare da auto di persone in salute gli spazi dedicati ai disabili, oppure parcheggiare sulle piste ciclabili. Sembrano piccole cose, particolari insignificanti, quasi una conseguenza inevitabile di una vita vissuta sempre di corsa, ma non è così.
Niente può giustificare la mancanza di rispetto nei confronti dell’altro, l’inosservanza delle semplici regole del vivere civile dove la norma principale, e forse unica, è una semplice verità “ la tua libertà finisce dove comincia quella dell’altro” . Specie se a farne le spese è addirittura un disabile.
La sottovalutazione di questi comportamenti incivili e la loro somma contribuisce a fare del nostro un paese decadente, dove la legalità, l’onestà, la correttezza sono oramai sono appannaggio di pochi, talvolta addirittura derisi, perché non capaci di adattarsi a questa continua competizione e sopraffazione degli uni sugli altri.
La leggerezza con cui si compiono questi atti li rende ancora più gravi, perché sembra mancare la consapevolezza di commettere non solo un illecito civile, sanzionabile per legge, ma un atto di sopraffazione, una vera e propria violenza verso un tuo simile, magari meno fortunato nel caso di un disabile. Sono il segno di una caduta di educazione civica e di moralità preoccupante che sembra, purtroppo, che dalla politica stia sempre più invadendo anche il vivere comune.
Spero che la multa al maleducato incivile sia stata salata e anche che il giudice sia clemente con il cinquantenne smontatore di ruote, che ha voluto solo dimostrare, in modo evidente ed inequivocabile, e magari solo esagerando un po’, la sua protesta.