Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
L'albero della memoria
La scultrice che incontriamo questo mese, si definisce con orgoglio e decisione “minimalista “ ed effettivamente è una degna esponente di questa corrente artistica che sostiene l’essenza dell’arte risiedere nell'idea, nella parola, nel pensiero e non solo nell'estetica delle opere realizzate.
La nostra artista punta alla semplificazione ed all’eliminazione di ogni informazione superflua; come ella dice: “la massima economia per raggiungere i massimi obiettivi”. Ma badate bene, questa dichiarazione che può apparire fredda ed un po’ aggressiva, nasconde invece una bella signora ricca di passione, intelligenza ed energia.
La sua casa luminosa e razionale ne raccoglie le opere realizzate con amorevole cura e con una semplicità che ne esalta i significati. Ellen mi ha parlato con emozione e con convinzione del suo lavoro, manifestando con le parole, con i gesti e con i suoi occhi intensi un piacere profondo, un’attenzione convinta e sincera a percepire la meraviglia dell'esistenza.
Con il suo impegno artistico, la nostra scultrice difende e si batte per un mondo di pace, unito da una profonda fratellanza materiale e spirituale. I rami che lei raccoglie, intreccia, attorciglia, annoda con fili e corde, i sassi che imprigiona in reti metalliche, i vetri, le lattine e tutti quei materiali poveri molto spesso portati dal mare, esprimono un richiamo alla comprensione e compassione verso l’angoscia degli emarginati e gridano per mano di questa creatrice dinamica e coraggiosa, contro le ingiustizie, le violenze, gli sprechi. Questa artista ha deciso di dimostrare con le proprie creazioni, che “less is more” (meno è di più), ovvero che rimuovendo dalla nostra vita il superfluo ci possiamo concentrare meglio sulle cose veramente importanti, soprattutto in questi tempi di crisi durante i quali, prima o poi, uno stile di vita frugale sarà non soltanto desiderabile, ma diverrà necessario.
Nota Biografica
Ellen Koch scultrice, vive in Italia da dieci anni ed ha scelto Pisa come luogo dove vivere perché la sente congeniale e ricca di stimoli creativi. Nata in Germania nel 1950, ha potuto godere di un’educazione basata sull’idea della tolleranza che l’ha resa attiva nelle iniziative civiche per la pace e per l’ambiente. Il suo pluriennale lavoro come insegnante ad un istituto Goethe, il contatto con studenti provenienti da tutto il mondo ed i suoi impegni come giornalista prima, e come traduttrice ed interprete oggi, le permettono un contatto frequente con l’essere umano nella sua diversità rendendola sempre più sensibile ai problemi del mondo.
L’esordio ufficiale nel mondo dell’arte le è stato offerto dalla commissione dell’opera “L’albero della Memoria” per il Museo Storico della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema, in occasione del 64° anniversario dell’eccidio nazista. Da allora un susseguirsi di eventi individuali e collettivi hanno caratterizzato la sua carriera artistica fino a giungere all’ultima più recente esperienza del Luglio 2014 scorso, periodo in cui ha coordinato lo stage “Nella ricerca dell’essenziale” – creare con il materiale riciclato”. Artista minimalista crea le sue opere esclusivamente con materiali poveri combinati con altri inorganici, ma soprattutto naturali che parlano dell’amore e del suo rito, del rispetto per l’ambiente e per l’umanità, creando una comunicazione intesa in senso universale e sacro.
INTERVISTA:
1.La tua biografia in poche linee. Racconta come ti sei avvicinata all'arte.
Mi sono avvicinata all’arte quando ero piccolissima a casa di mia nonna. A quel tempo la nonna mi permetteva di disegnare o dipingere sullo zoccolo delle pareti che era smaltato e quindi lavabile e potevo raccogliere e manipolare a mio piacere la creta nei ruscelli anche se mio padre non ne era molto contento. A scuola ho sempre dipinto, ma a quel tempo essere creativi veniva considerato un atteggiamento di disubbidienza. Alle superiori ho continuato comunque a dipingere supportando con le mie esecuzioni le manifestazioni studentesche. Comunque il mio vero esordio artistico è iniziato in Italia con la donazione de “L’albero della Memoria” al Museo della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema nell’anniversario dell’eccidio.
L’opera rappresenta un albero la cui chioma è composta da 560 foglie di seta (una per ogni vittima) che muovendosi simboleggiano l’importanza ed il dovere di mantenere in vita la memoria. In quell’occasione ero particolarmente preoccupata per il fatto di essere una tedesca, questo pensiero era quasi un complesso, ma attraverso la mia opera sono riuscita a comunicare i miei sentimenti ai superstiti che mi hanno accolta con profondo rispetto. Col passar del tempo Sant’Anna è diventata una parte importante della mia vita dove a volte ritorno per incontrare queste persone affettuose che mi hanno regalato la loro amicizia, un dono per me preziosissimo.
2. Che cosa stai facendo in questo periodo?
Al momento dovrei risolvere problemi che mi sembrano insolubili, ma sto comunque realizzando un’opera che si intitolerà “Trilogia”: una terza persona che sta in una coppia; l’idea si riferisce alla storia di Roberta Ragusa.
3. Come ti definiresti?
Sono un’artista scomoda, profonda, credo molto nella vita e nella natura, sono quindi uno spirito universale ed anche minimalista, perché vorrei con poco materiale esprimere un messaggio profondo.
4. Qual è il tuo messaggio?
Il rispetto e la tolleranza attraverso la vita.
5. Che cos'è per te l'ispirazione?
L’ispirazione è un sentimento molto forte che mi trasmette il contatto con la natura; il suo esistere per me è la massima espressione del significato di pace. E’ l’uomo che con i suoi comportamenti sbagliati la rende ostile.
6. Che cos'è l'arte?
E’ la comunicazione più sensibile e più capace di farci immergere nelle profondità del nostro intimo; è la rappresentazione artistica della razionalità; è il modellare le idee attraverso le opere ed il modo in cui un’artista le esprime è una chiara testimonianza del suo modo di essere.
7. In che circostanze ti vengono le migliori idee?
Sempre quando mi trovo in mezzo alla natura ed anche quando nel mondo accadono fatti che mi colpiscono negativamente. Le ingiustizie mi danno sempre una forte spinta per creare.
8. Come capisci se per te un'idea è valida o no?
E’ una sensazione interiore.
9. Ti dispiace doverti staccare da un’opera che hai venduto?
Un po’ mi dispiace, ma provo anche soddisfazione per il fatto che a qualcuno sia piaciuto quello che faccio ed inoltre personalmente mi sento sempre in contatto con i miei lavori.
10. Quando e come hai iniziato a vederti come un'artista?
Da quando sono stati gli altri a definirmi così attraverso gli articoli sui giornali, la televisione, le mostre.
11. Quali idee creative ti piacerebbe realizzare?
Mi piacerebbe creare con delle spugne abrasive un fondale marino, lo farei pendere da un tetto e, aiutata da luci appropriate e colori stridenti, vorrei far riflettere sul grande problema dell’inquinamento. Ne ho già disegnato un progetto e sto pensando di utilizzare anche, come faccio spesso, una combinazione di materiale organico, che è caldo, con quello inorganico che è freddo.
12. Ti consideri un’artista postmoderna (artista degli anni ottanta del Novecento che tende all'impiego, in una stessa opera, di forme estetiche diverse, recuperate anche dal passato)?
No, non recupero mai dal classico.
13. Come si deve valutare un'opera artistica?
Soltanto dal punto di vista culturale. Se l’opera si fa leggere e se si ha voglia di comprenderla, si crea un dialogo tra l’anima dello spettatore e l’anima dell’opera.
14. L'artista deve reinventarsi ogni giorno?
Penso di no, non lo ritengo necessario. Quando io elaboro un’opera non esiste il tempo perché devo essere spontanea e lavorare all’opera senza limiti di tempo, per me è impossibile disciplinarmi, se fosse così non avrei fantasia né pensieri da elaborare. Comunque quando creo io non mi fermo fino a quando non ritengo di aver realizzato qualcosa di buono.
15. Che artisti ammiri e in che modo hanno influenzato le tue opere?
Tra gli italiani mi piace Modigliani, amo molto Michelangelo, Leonardo ed Artemisia Gentileschi, e tra altri grandi (non elencati) mi piacciono molto Picasso e Paul Klee.
16. Quale tra le tue esperienze è la preferita?
Metto sempre al primo posto il contatto con esseri umani che raccontano esperienze positive della loro vita oppure che vivono in situazioni di ingiustizia.
17. L'arte autentica è l'arte necessaria?
Si, senza l’arte l’umanità sarebbe molto povera, inoltre essa è fondamentale per compensare i momenti negativi della vita.
18. Si compra l’opera o si compra piuttosto l’artista?
Si comprano entrambi perché all’interno del lavoro rimane una calligrafia che è l’anima dell’artista.
19. Nell'arte non ci sono guide, come sai qual è la cosa successiva che devi fare?
Di solito accade per caso.
20. Che ruolo hanno giocato nella tua traiettoria le figure del mercante, rappresentante, gallerista ed intermediari in generale?
Non saprei che risposta darti.
21. Quali sono gli strumenti, le tecniche con cui preferisci lavorare?
Mi piace misurarmi con la scultura e con materiali stravaganti, originali, come ad esempio le schegge di vetro che io adopero per levigare le superfici dei miei legni.
22. Che cosa consiglieresti a quelli che iniziano?
Leggere dentro se stessi ed immergersi nell’anima.
23. Metti le tue opere in rete? Dove possiamo vederle?
E’ possibile contrattarmi tramite il mio indirizzo e mail: kochellen14@gmail.com, oppure presso casa mia dove ho la mostra permanente.
24. Quali progetti per il futuro ci sono nel tuo cassetto?
Raccogliere legni, sassi e qualsiasi altro materiale possa servire per le mie opere ed intanto che lo faccio penso alle storie che nascondono e che vorrei conoscere.
25.Quale caratteristica contraddistingue il tuo lavoro?
Cerco di investire il minimo possibile del tempo per creare qualcosa che risulti realizzato al massimo delle mie capacità; per me è doveroso elaborare materiale ottimo.
26. Regalaci un libro, una canzone, un film, un disegnatore, illustratore o pittore.
Non posso e non voglio fare scelte, perché da tutte queste cose si possono trarre stimoli.