Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
A San Giuliano non si vendono le case popolari. Massimo impegno per il diritto all’abitare.
Il fragoroso applauso sull'intervento deciso del Sindaco Di Maio è stato il segnale della tranquillità raggiunta dalle tantissime persone presenti in sala durante l'ultimo consiglio comunale.
Una platea davvero numerosa, mai vista ultimamente in Consiglio, mobilitata da una campagna lanciata da L'Altra San Giuliano, un Consiglio al quale uomini e donne delle case popolari hanno partecipato con interesse e attenzione e che, all'affermazione del Sindaco “Qui non si vende nessuna casa popolare”, si sono sentiti rassicurati e hanno iniziato a lasciare l'aula
I gruppi consiliari di maggioranza hanno manifestato la volontà di sottoscrivere il documento in discussione in quanto la tutela e l'impegno a non ridurre il numero degli alloggi popolari è in questo Consiglio sensibilità diffusa così come anche affermato nel programma del Sindaco.
Riavvolgendo il nastro del racconto, tutto è cominciato con la presentazione del documento da parte della sinistra d'alternativa ed al quale l'assessore Marchetti ha integrato con un’ampia relazione dove esplicitamente si affermava che non si sarebbero messe in vendita le case popolari così come previsto dalla legge del ministro Lupi , e che illustrava con minuziosità tutte le iniziative dell'AC per affrontare il dramma dell'emergenza abitativa come la ricerca di alloggi attraverso concordati con privati, il recupero e la verifica dell'invenduto sfitto, la destinazione di parte di case costruite in aree P.E.E.P ad uso sociale, un progetto di recupero di uno stabile pubblico per nuovi alloggi, la convenzione con la Caritas e su tutto è garantito il passaggio da casa a casa.
Molte idee e progetti che, nonostante le difficoltà per metterle in atto, annunciano comunque una legislatura di particolare attenzione al gravissimo problema del mancato rispetto del diritto all'abitare. Nel dibattito non sono mancati momenti di frizione tra i consiglieri (L'Altra San Giuliano e la maggioranza) dovuti ad una valutazione sul recente passato e sulle politiche abitative del governo regionale e nazionale che certo non converge sul medesimo giudizio.
Pur nella differenziazione dei ruoli manifestati nel Consiglio comunale è prevalso il fatto che l'argomento è talmente importante che il prossimo futuro, se non affrontato con tutte le forze possibili, vedrà il nostro territorio soccombere alla disperazione di coloro che perso il lavoro rischiano di perdere la casa.
È in questo clima e contesto che viene accolta anche la proposta del consigliere Balatresi di convocare un Consiglio comunale aperto in cui siano invitati tutti i soggetti interessati e coinvolti nel contrasto all'emergenza abitativa a cominciare dai sindacati degli inquini e le associazioni.
Si approva così un documento importante, un documento in cui si intreccia concretezza, con la bocciatura del decreto Lupi, e progettualità per una strada tracciata sul rispetto costituzionale del diritto alla casa.
L'ordine del giorno è stato approvato e sottoscritto all'unanimità dei presenti e trova ampia soddisfazione per i nostri gruppi consiliari.
Roberta Paolicchi capogruppo del Pd; Francesco Cordoni, capogruppo di Sel e Luca Barbuti, capogruppo de L'Altra San Giuliano.