Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Celti e toscani, tutti a casa.
È finita la grande Festa che Migliarino ed il Centro Commerciale Naturale di Vecchiano hanno offerto ieri a migliaia di visitatori accorsi (si dice sempre così) da ogni parte del vicino territorio.
Sono stato in strada dalle ottoalleotto, come diceva una comica alla TV, e ho visto e sentito persone che non erano del nostro comune e che manifestavano la loro felicità di avere trovato un accoglienza in un luogo che credevano fosse solo il passaggio a mare e non avere invece dietro un mondo di storia e natura.
Certamente all’organizzazione è servita la bella giornata e la strategica posizione, oltre alla accattivante novità del “celtico”, ma niente toglie a rendere soddisfattissimi i migliarinesi.
Questa sezione non serve a far pubblicità, ma era dovuta e necessaria a commentare la foto, torniamo al titolo allora.
Un pezzo forte della festa era un falconiere che mostrava orgoglioso un maestoso gufo africano che “scapeggiava” e strideva fin dall’arrivo. Foto a raffica e possibilità di averlo posato sul braccio a mo’ di vero cacciatore senza sparo.
La scaletta era di farlo anche svolazzare e predare un topo, ma…
Le sue strida avevano attirato un falchetto che se ne stava appostato sul tetto dei Magazzini Cereali Salviati e che, quando ha visto svolazzare quel grande fratello, gli si è avvicinato spaventandolo così tanto da farlo scappare lontano.
Disperazione del falconiere e di tutti coloro che erano presenti. Per tutto il pomeriggio c’è stato un continuo chiedere “è tornato?”, ma a niente valevano le roteazioni del richiamo di pelle e piume che viene usato per l’addestramento. Vi era solo lo strido monotono del gufo appollaiato su un grande albero lì vicino che forse voleva dire: “andate a casa che voglio tornare a casa!”
Solo al tramonto si è visto tornare sul tetto vicino e solo all’imbrunire è sceso a terra con sospirone del suo amico e di tutti coloro che lo aspettavano.
Si, ma cosa c’incastra il sole?
Il gufo africano (bubo africanus per gli ornitologi) si chiamava appunto SOLE.