Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Quando un "diversamente giovane" vede le folaghe pensa alla tela,
se parli di tela non è certo la stoffa ma il lago,
quando si rammenta il lago si intende Massaciuccoli,
per gli italiani il Maciuccoli è Torredellago
e per il mondo intero questo è
PUCCINI.
Fra due giorni ricorrerà il novantesimo della scomparsa di Giacomo Puccini e la Voce in anticipo lo ricorda.
Mario Fedrigo ha raccolto ricordi del Maestro e pubblicati in un libretto “Puccini per amico” dal quale riporto queste lettere da Lui scritte in giro per il mondo a Torre del lago e un’intervista ad una vera amica di Puccini.
«Buone feste a Lei, a tutti i torrelaghesi...alle folaghe, ai mestoloni...un mi fa’ pensare...»
«...preparati per le paglie...Porta tante cartucce n. 3 e 4. Passa da Landi dove ho ordinato 100 cartucce per me»
«...Come va la caccia? fra qualche giorno andrò in una bandita di qui ma alle beccacce»
«...oggi ho telegrafato a Ginori e spero risposta favorevole per domenica...Tu intanto prepara cartucce anche per me....»
«...Giorno 15 caccia...nella tenuta del Marchese Ginori...solo per esso il sotto-scrivente porterà 100 cartucce di polvere Walsrode...»
«...dammi notizie del mio caro Torre del Lago. Dimmi se c’è caccia, chi ammazza di più, se il marchese Ginori ha fatto mai l’apertura...»
Mi raccontò Giulia Manfredi che Puccini, arrivato da pochi anni a Torre del Lago, frequentava la loro modesta abitazione.
«La sera veniva sempre per sentire le notizie del lago se si era sparato o no; gli altri volevano parlare di musica, ma a lui interessavano altre notizie. Portava a casa tante folaghe 70, 80 e le regalava a tutti...»