Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
CASA DEL POPOLO DI PONTASSERCHIO: UNA MOSTRA E UN DIBATTITO PER RISCOPRIRE LA STORIA LOCALE
Ieri, sabato 29 novembre, si è conclusa la piccola mostra ospitata nei locali della Casa del Popolo di Pontasserchio, dal titolo Pontasserchio Com’Era: un’esposizione di fotografie e cartoline storiche, oggetti del passato e alcuni vestiti di scena gentilmente concessi dalla Fondazione Cerratelli.
A chiusura della mostra, nel tardo pomeriggio si è tenuto, sempre presso la Casa del Popolo, un dibattito aperto sul medesimo tema: Le Origini di Pontasserchio, dal Miracolo del SS. Crocifisso all’Agrifiera.
Viola Fiorentino, guida turistica abilitata di Pisa e pontasserchiese di adozione, e Don Antonio Ratti, parroco dell’unità pastorale e pievano della chiesa di San Michele Arcangelo, hanno raccontato alcuni aspetti della storia del paese: dal castello di Pons ad Serclum, fortezza medievale oggetto di aspre contese tra pisani e lucchesi, al miracolo del Santissimo Crocifisso, alla conseguente nascita della chiesa di San Michele nonché della fiera di paese, evolutasi fino a diventare oggi la famosa Agrifiera.
Si è parlato poi del mucco pisano, razza bovina locale legata indissolubilmente all’Agrifiera, e dei Prini Aulla Mazzarosa, blasonata famiglia pisana che per lungo tempo abitò la bella villa settecentesca al centro dell’attuale Parco della Pace, distrutta dai tedeschi in ritirata alla fine della seconda guerra mondiale.
E non si poteva non alludere alla torta co’ bischeri, dolce pontasserchiese la cui ricetta è gelosamente custodita dalle signore del paese. A questo proposito,
la Pasticceria Artigiana Dolci ha dato il suo contributo offrendo un generoso assaggio di torta a tutti i partecipanti. La risposta all’iniziativa è stata sorprendentemente positiva, sia per l’affluenza che per l’intervento attivo dei presenti al dibattito.
L’esposizione dei relatori ha così potuto essere arricchita di particolari, approfondimenti, aneddoti, racconti in prima persona di chi magari a Pontasserchio vive ormai da generazioni. Si è così appreso di un ospite illustre del paese, Giuseppe Mazzini, e di un insolito palio che ha avuto ben quattordici edizioni, quello dei ciui.
Abbiamo intrapreso un viaggio a ritroso nel tempo, ricordando una borgata lastricata, un parco non ancora sventrato da strade asfaltate, una Pontasserchio meta di eleganti passeggiate domenicali, grazie al suo teatro e al suo prestigioso caffè.
È stato così raggiunto l’obiettivo primario dell’evento, quello cioè di creare un momento di maggregazione, di confronto, di condivisione di saperi e di esperienze, di una memoria storica che parli sia dei grandi che dei piccoli eventi.
L’auspicio è che altre iniziative del genere seguano quella di ieri, affinché si continui a tramandare la storia e l’identità di Pontasserchio, affinché si torni a porre l’accento su ciò che sta dietro agli stand e alle bancarelle dell’Agrifiera
Viola Fiorentino