Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
C’è un comune in provincia di Roma che conta una popolazione di 45.198 abitanti. Nel 1822 l'osservatore che viaggiava per questi luoghi definiva il paese come un agglomerato di poche miserabili case intorno al castello, con ruderi antichi sparsi nelle vicinanze a contare 25 o 30 abitanti che vi conducono vita infelicissima. Non vi era ormai alcuna visibile traccia né di Castrum Inui né di Villa Priapi.
Gli studiosi sembrano concordare sull'origine pre-latina del termine e sulla sua derivazione dalla radice ard/t, diffusa nei toponimi più antichi a livello nazionale. L'etimologia è incerta. Abbiamo "Ardor" "Ardère" latino, collegato al concetto di fuoco, ma anche "Ardo" greco, legato al concetto di acqua e bagnato, come nel sanscrito àrd-rà umido. Àrduus latino, connesso con il persiano Arda ed alla combinazione sanscrita di Ar (spingere) con urdh-va (alto) rimanderebbe al concetto di alto e di difficile accesso favorendo un'altra delle versioni attestate tra gli abitanti circa l'origine ed il significato del nome da associarsi con "ardua", come rocca difficile da espugnare. Infine abbiamo la possibile parentela del modo antico di pronunciare il nome della città "Àrdia" con "ardito" dal sanscrito khar-as (forte, duro, roccia) che è reso dai germanici con la radice hardu.
Anche nella Bibbia abbiamo un "Ard" figlio di Beniamino ed un "Ard" nipote di Beniamino, da cui discese la famiglia degli "Arditi".
Guardate come lo studioso si aggroviglia a cercare la derivazione “scientifica” di un toponimo senza ritrovarla nella leggenda che in questo caso è chiara se diamo ad Ardea la provenienza come scrive Dionigi di Alicarnasso che fa risalire la fondazione della città ad Àrdeas, figlio di Odisseo e Circe. Basta.
Così Ovidio, nelle sue Metamorfosi ( XV), annuncia la nascita del nome Ardea ingenuamente e scioccamente attribuendolo ad un uccello come se fino ad allora la città non avesse nome!
"Turno muore. Ardea cade con lui,
città fiorente finché visse il suo re.
Morto Turno, il fuoco dei Troiani la invade
e le sue torri brucia e le dorate travi.
Ma, poi che tutto crollò disfatto ed arso,
dal mezzo delle macerie un uccello,
visto allora per la prima volta,
si alza in volo improvvisamente
e battendo le ali,
si scuote di dosso la cenere.
Il suo grido, le sue ali di color cenere,
la sua magrezza,
tutto ricorda la città distrutta dai nemici.
Ed infatti, d'Ardea il nome ancor gli resta.
Con le penne del suo uccello
Ardea piange la sua sorte"
Ma cosa vado a fare in giro per l’Italia per togliermi questa dannata mania, o vizio, di voler sapere il perché gli animali si chiamano così!
I latini chiamavano l’airone “ardea”, fosse scuro o chiaro, Linneo catalogò quello scuro come “Ardea cinerea” e quello chiaro “Ardea alba”.
Tutto qui, a noi non resta che gioire di questi magnifici uccelli che da un po’ di tempo hanno scelto le nostre zone per svernare e qualcuno anche nidificare.
Attenzione che ci controllano!