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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
SCOMPARSA
Mango

9/12/2014 - 10:27


E' il 6 novembre 1954 quando Lagonegro, cittadina della provincia di Potenza, viene chiamata a dare i natali a Pino Mango (Giuseppe Mango); nasce qui una delle voci più originali del firmamento musicale italiano e non solo. Preludio incantevole, ricco di sfumature e virtuosismi vocali: è questa l'atmosfera che si respira ascoltando le sue inconfondibili canzoni.

Per Mango la musica non deve essere vincolata ma, al contrario, deve fruire di spazi immensi e per questo rivolge le sue attenzioni verso sonorità 'estere', non rispecchiandosi in una musica italiana allora troppo legata a determinati stereotipi.

Grande importanza è rivolta verso la dimensione ritmica; di grande interesse e utilizzo sono i tempi dispari, componendo spesso in 5/4 e 6/8, a dimostrazione di un'affinità musicale non proprio legata alla tradizione italiana.

Pur sentendosi molto vicino alle origini della nostra grande melodia, sente l'esigenza di fonderla con sonorità tipiche di altre culture come quella americana, anglosassone o irlandese.

Le canzoni di Mango non risultano essere mai scontate, ma sempre articolate in melodie elaborate e complesse. Inclinazione naturale, ascolto e studio: ecco la sintesi di una voce che, per timbro ed estensione vocale, la rende davvero unica, fino a sfociare nella sua caratteristica vocale: il semi-falsetto (voce di petto da non confondere con il falsetto che è una voce squisitamente di testa).

Conia un vero e proprio stile, tutto basato su continui cambi di pendenza: salite e discese dove la sua voce risalta senza esitazione, mostrandosi un cultore strenuo della perfezione stilistica.

La vocazione di Pino Mango è quella di usare parole facendone dei simboli sonori. Fama e popolarità conquistate con tanta gavetta, sagacemente salvaguardate dal dosaggio di continue ricerche musicali e con incisioni distanziate nel tempo e lungamente meditate.

Fin da piccolo il suo feeling con la musica risulta essere molto intenso e pieno di complicità, manifestando un'innata passione. A sette anni già suona con gruppi locali, a tredici si accosta a generi tutt'altro che melodici, infatti mastica dal rock duro al blues, cresce ascoltando Led Zeppelin, Deep Purple, Robert Plant, Aretha Franklin, Peter Gabriel, influenzando così la propria impostazione canora.

Parallelamente alla passione per la musica intraprende gli studi di Sociologia presso l'Università di Salerno e, quando sente l'esigenza di servire la sua vocalità, inizia a scrivere. Dimostra grande capacità realizzativa nello sviluppare linee melodiche che esaltano il cantato, il quale viene concepito come un vero e proprio strumento.

La prima incisione in assoluto è il brano: "Indiscutibilmente mia" che dopo il lancio promozionale prenderà il nome di "Su questa terra solo mia", inserita nell'album di esordio pubblicato nel 1976 "La mia ragazza è un gran caldo", con la RCA, dove cura la parte musicale delle sue canzoni, caratteristica rigorosamente rispettata fino ad oggi. L'anno seguente, supportato dalla prestigiosa casa discografica Numero 1 - quella del periodo d'oro di Battisti - lancia il 45 giri "Fili d'aria / Quasi Amore", ormai considerato un vero e proprio pezzo da collezione in quanto ha la particolarità di contenere due brani mai pubblicati in nessun album.

Trascorre un altro anno e viene inciso un nuovo 45: "Una Danza / Non Aspettarmi".

A tre anni dall'album di esordio, coadiuvato sempre dal fratello Armando, si propone artisticamente con l'aggiunta del nome, Pino Mango; è il 1979, con una copertina molto particolare, incide il suo secondo lavoro discografico: "Arlecchino", accompagnato dal singolo "Angela Ormai".

Ancora un triennio di attesa e pubblica il suo terzo album, "E' Pericoloso sporgersi" data 1982, promuovendo anche l'omonimo singolo, stavolta a tenerlo a battesimo è la Fonit Cetra. Nel 1984 Mango presenta un provino che rimane però a lungo impantanato sulle scrivanie della Fonit.

Scoraggiato dalle flebili attenzioni, decide mestamente di abbandonare il mondo della musica e rigettarsi a capofitto negli studi accademici. Ironia della sorte, fu proprio questa la svolta della carriera dell'artista Mango.

Si trova presso gli studi della Fonit un "tale" Mogol che ascoltando un passaggio del provino, rimane bene impressionato e chiede di incontrare un Mango in quel periodo, impegnato negli studi di Roma per la realizzazione di un album di Scialpi.

L'invito però viene rifiutato dal giovane lucano, ormai sempre più deciso a lasciare la musica per gli studi, e soltanto dopo ripetuti tentativi Mogol riesce nell'intento. L'incontro, avvenuto anche in presenza di Mara Majonchi e di Alberto Salerno, è positivo e si traduce prontamente non solo nella decisione di produrre il giovane artista ma anche di scrivere la lirica per questa musica. Così ebbe vita una delle canzoni più rappresentative e conosciute di Mango: stiamo parlando di "Oro".

Possiamo dire che in seguito a questo evento comincia una nuova avventura discografica, assistito anche da una collaborazione sempre più fitta con Mogol, che segnerà un momento di grande importanza nel suo percorso artistico. Cambio di marcia, e nei successivi 4 anni vengono pubblicati ben 4 album: l'onda inarrestabile del successo di Oro lo trascina sulla riviera ligure, infatti nel 1985 ad ospitare Mango è il palcoscenico sanremese. Debutta al Festival con Il Viaggio aggiudicandosi subito il premio della critica, e pubblicato il 45 giri, realizza l'album Australia.

Il 1986 lo vede ancora a Sanremo, stavolta gareggia nella categoria Big. E' il turno di Lei verrà e dell'album Odissea. Nello stesso periodo vince il Telegatto come 'rivelazione dell'anno'.

Nel 1987 è sempre Sanremo: il brano in questione è Dal cuore in poi, ma è un altro il brano che passerà alla storia: è l'anno di "Bella d'estate", scritta con Lucio Dalla, il 33 invece prende il titolo di Adesso. Con questo brano ottiene grosse soddisfazioni che non tardano ad arrivare neanche dall'estero, album stampato in tutta Europa, in primis in Germania, ma spopola letteralmente in Spagna dove si colloca ai vertici delle classifiche e ben presto viene pubblicato l'album in lingua spagnola prendendo il nome di Ahora.

Nel 1988 Inseguendo l'aquila è il nuovo album dell'artista lucano, in questa occasione l'estratto è Ferro e fuoco. Ancora notevoli riscontri dall'estero ed ancora una pubblicazione in lingua iberica, album che in Spagna cambia nome: Hierro y Fuego.

Nel 1990 dopo due anni di pausa, si ritorna a Sanremo, il brano presentato è Tu si... Non è consequenziale al festival l'uscita dell'album, dapprima viene pubblicato il singolo sanremese poi bisogna attendere qualche mese prima della pubblicazione di Sirtaki. Canzoni del calibro di "Nella mia città" e "Come Monna Lisa", diventano ben presto di grande successo in Italia e non solo. Nuovamente dall'amica Spagna arrivano segnali più che incoraggianti, viene pubblicato così il terzo album consecutivo in lingua spagnola. Nella bacheca va ad annoverarsi il premio Vela d'oro conferitogli a Riva del Garda

Nel 1992 con l'uscita di Come l'acqua, viene decantato dagli addetti ai lavori come il cantante del pop-mediterraneo. Dallo stesso album, oltre all'omonima Come l'acqua pubblicata in una duplice versione, diventa un vero e proprio caposaldo della musica italiana la pittoresca e descrittiva Mediterraneo.

Nel 1994 cambia etichetta, stavolta è con la EMI che pubblica Mango, album omonimo, tra tutte spicca la canzone "Giulietta" scritta assieme al genio di Pasquale Panella.

Nel 1995 arriva una nuova partecipazione sanremese, il brano è "Dove vai", premiato come miglior arrangiamento della manifestazione canora, a curarlo è Rocco Petruzzi; in seguito viene pubblicato il primo live di una ormai solida carriera artistica.

Nel 1997 ritorna alla Fonit Cetra con la pubblicazione di Credo e il ritorno è in pompa Magna. Per la realizzazione di quest'album, Mango si avvale di collaboratori internazionali del calibro di: Mel Gaynor (batterista dei Simple Minds) e David Rhodes (chitarrista di Peter Gabriel). L'album è musicalmente intriso di atmosfere rarefatte e di ambienti sonori, frutto dei sapienti arrangiamenti di Rocco Petruzzi e Greg Walsh.

L'anno seguente l'eco delle sirene Sanremesi hanno ancora fascino ammaliante e con la partecipazione di Zenima, presenta alla platea il brano Luce, magistralmente riproposto in versione inglese nella ristampa di Credo.

Nel 1999 un nuovo cambio di casa discografica, stavolta è il turno della WEA. Viene pubblicato così il primo The best ufficiale della discografia, il titolo dell'album è Visto così, contenente 2 inediti composti con l'ormai collaudato fratello Armando e nuovamente con Pasquale Panella. Amore per te fa da spartiacque, ma al seguito vi sono alcune rivisitazioni di brani divenuti dei veri e propri evergreen. Viene inoltre incisa per la prima volta da Mango Io Nascerò, canzone donata a Loretta Goggi nel 1986. Lo stesso Mango definisce quest'album come un punto di arrivo, un voler tirare le somme e fare il punto della situazione.

Dovranno passare però 3 anni, per capire bene il senso di queste parole...

Dopo 5 anni nel 2002 ritorna a pubblicare un album interamente di inediti: Disincanto. Come anticipato da lui stesso, stavolta troviamo un nuovo Mango, affiora una nuova veste dell'artista, ed una nuova vena compositiva. Sente per la prima volta l'esigenza di raccontarsi e quindi di scrivere i testi addentrandosi nel proprio io. Risulta essere autore di gran parte dell'intero album. Assoluto padrone e trascinatore dell'album è senza dubbio il brano "La rondine", da segnalare inoltre, la cover di Michelle dei Beatles, eseguita straordinariamente a 6 voci, tanto originale quanto affascinante.

Interamente composto da Mango, nel 2004 viene pubblicato "Ti porto in Africa" che è la naturale evoluzione del suo percorso musicale. Grande magia e raffinato equilibrio, affonda le radici nella melodia e la gestisce con suoni e arrangiamenti più propri del pop-rock di matrice anglosassone. Degno di nota è il bellissimo duetto con Lucio Dalla in "Forse che si, forse che no".

Il 2004 però è anche l'anno del debutto di Pino Mango come poeta, si presenta infatti al grande pubblico in una nuova ed elegante veste. Viene pubblicato il suo primo libro di poesie "Nel malamente mondo non ti trovo", 54 poesie che riassumono tutta la raffinatezza e la profondità del Mango poeta.

Nel 2005 "Ti amo così", pubblicato dalla Sony-BMG, è un canto all'amore poeticizzando la vita. Unica ispirazione sono i sentimenti più profondi che, messi sul pentagramma, arrivano fino ad un Dicembre degli aranci, in duetto con la moglie Laura Valente, capace di far commuovere anche i più duri di cuore. Di grande rilevanza vocale è anche la magistrale interpretazione del classico partenopeo I te vurria vasà.

Una bacheca così ricca non sta a proclamare un obbiettivo raggiunto, bensì alimentata dalle esperienze acquisite, funge da stimolo per esplorare i luoghi più affascinanti e diversi della musica, sempre alla ricerca di continue emozioni e nuove sonorità.

Muore improvvisamente di infarto durante un concerto a Policoro (Matera), mentre stava cantando una delle sue più belle canzoni: "Oro".


 

 

 

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