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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
SALUTE
L'Influenza

9/12/2014 - 10:46


L'influenza è una malattia infettiva acuta, fortemente contagiosa ed epidemica; colpisce le vie respiratorie superiori ed inferiori, manifestandosi con sintomi quali febbre, tosse, starnuti, malessere generale e dolori muscolo-scheletrici.

I microrganismi responsabili dell'influenza sono virus appartenenti alla famiglia degli Ortomixoviridiae, che comprende tre generi: l'influenza di tipo A, più comune, quella di tipo B e la poco diffusa C. Una delle caratteristiche peculiari di questi microrganismi risiede nella frequenza con cui subiscono cambiamenti nella struttura esterna del capside, particolarità - questa - che ne altera l'antigenicità e le proprietà infettive. Il virus dell'influenza di tipo A è soggetto a variazioni antigeniche maggiori e minori, il tipo B solo a mutazioni minori, mentre quello di tipo C è omogeneo. Questa grande variabilità antigenica, quasi annuale per i ceppi di tipo A, spiega come mai ogni inverno ci si ritrovi a combattere con un diverso tipo di influenza, alla quale le cellule del sistema immunitario devono adeguarsi. Allo stesso modo, è necessario produrre ogni anno nuovi vaccini in base alle previsioni sui ceppi che causeranno la malattia.

L'alterazione della struttura antigenica del virus dà origine a ceppi virali contro i quali non v'è alcuna resistenza da parte della popolazione e, quindi, induce lo sviluppo di epidemie circoscritte ai mesi invernali (virus A e B), o addirittura di pandemie (virus A) che compaiono ogni 10-30 anni con esiti drammatici (in quella del 1918, l'influenza "spagnola" mieté oltre 30 milioni di vittime).

Contagio
L'infezione si trasmette rapidamente per via aerea, mediante goccioline di saliva emesse con la tosse, gli starnuti e le conversazioni. Questo tipo di trasmissione si ha soprattutto tra individui che popolano spazi chiusi, ma esiste anche un contagio di natura indiretta, dal momento che il virus può persistere per ore all'esterno del corpo, specialmente in condizioni di freddo e di bassa umidità. In linea generale, i virus influenzali resistono per qualche settimana a temperature prossime ai 0-4 °C, mentre vengono inattivati dal calore, dai raggi UV e dai comuni disinfettanti.

Sintomi influenza
L'influenza è una malattia con un tempo di incubazione piuttosto breve (da poche ore fino a tre giorni); insorge con una sintomatologia aspecifica, caratterizzata da freddo, febbre (da moderata ad elevata), cefalea intensa (soprattutto frontale), mialgia diffusa, perdita di appetito e stato di prostrazione; quasi immediatamente subentrano i sintomi respiratori, che includono rinorrea, starnuti, lacrimazione e tosse, dapprima secca, poi di tipo catarrale con espettorato mucoso o mucopurulento (quindi con tracce di pus). A questi sintomi generali si aggiungono talvolta manifestazioni a carico del tratto gastrointestinale (nausea, vomito e diarrea), soprattutto nei bambini.

Complicazioni
L'influenza è una malattia infettiva a decorso generalmente benigno (si risolve positivamente in 3-6 giorni, lasciando spazio ad una spossatezza che perdura fino ad alcune settimane). Altre volte può presentarsi in forma particolarmente attenuata o complicarsi con superinfezioni batteriche. I virus influenzali, infatti, distruggono le cellule della mucosa respiratoria, favorendo la penetrazione di agenti patogeni batterici, a loro volta responsabili di bronchiti, polmoniti, broncopolmoniti, otiti e sinusiti. Tutte queste complicanze sono più frequenti negli individui con malattie croniche (asma, diabete, malattie renali, cardiovascolari e dismetaboliche), negli anziani, nei bambini e negli immunocompromessi; per questo motivo, la popolazione a rischio dovrebbe sottoporsi annualmente alla vaccinazione antinfluenzale.

I sintomi di una polmonite, che comprendono tosse produttiva con espettorazione, febbre alta e respiro difficile e doloroso, dovrebbero spingere l'individuo a richiedere un rapido intervento medico.

Prevenzione
La prevenzione dell'influenza si attua in prima istanza mantenendo in salute il proprio sistema immunitario, tramite una dieta sana ed equilibrata associata ad uno stile di vita attivo e ad un'ottimale gestione degli stress quotidiani. Molto importanti risultano le norme igieniche di base, come il portare le mani alla bocca quando si tossisce e starnutisce, lavandole sempre e comunque prima dei pasti, dopo essersi recati alla toilette ed in tutte le occasioni elencate in questo articolo.


Farmaci per la cura dell'influenza
In assenza di complicanze, la terapia è sintomatica e prevede innanzitutto il riposo, la generosa somministrazione di liquidi, il consumo di pasti facilmente digeribili e, all'occorrenza, il ricorso a farmaci analgesici (antidolorifici) e antipiretici (per far scendere la febbre). Ricordiamo a tal proposito come l'utilizzo di salicilati (quindi della classica aspirina) sia controindicato al di sotto dei 16 anni (per il rischio di insorgenza della sindrome di Reye) e di come la febbre abbia un effetto favorevole sul decorso della malattia (ovviamente quando è particolarmente alta o a soffrirne sono individui a rischio complicanze, dev'essere comunque abbassata).

Alcuni farmaci antivirali, come l'amantadina e la rimantadina, possono ridurre la severità e la durata dell'influenza, purché vengano somministrati alle prime avvisaglie sintomatologiche (entro le prime 48 ore di malattia); recentemente sono stati ottenuti buoni risultati con la terapia a base di zanamivir, farmaco da assumersi per inalazione, sempre entro le prime 48 ore di malattia.

Specifici antibiotici possono essere prescritti dal medico in presenza di complicanze, ma sono del tutto inefficaci nella terapia dell'influenza (considerando la sua natura virale e non batterica), se non addirittura dannosi (indeboliscono ulteriormente le difese immunitarie).

 

FOTO

Camp Fuston, militari ricoverati durante la pandemia di influenza spagnola nel 1918

 

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