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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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Zingari
Le Madamadoré

14/12/2014 - 1:48

Avvertenza: questo scritto è il tentativo di dare spazio ad un argomento delicato e spinoso, che di solito viene affrontato con aggressività e violenza. Il tentativo è quello  di parlarne a partire da noi, costruendo uno spazio di discussione “civile” nei modi, nei toni e nei significati espressi.


Qualche giorno fa chiaccherando con le amiche il discorso è andato sulle “zingare che sul treno ti lasciano il foglietto sul sedile” ne è venuto fuori un turbinio di frasi contro gli zingari che ho arginato male, tanto male che alla fine mi sono alzata, mi sono allontanata e son tornata solo dopo un po’. Le mie amiche sono persone “normali”, con una vita “normale”, ma mi hanno fatto stare male, perché non mi è sembrato “normale” il loro modo di ragionare, un modo di ragionare che ha dato voce e concretezza a tutti i pregiudizi possibili su di loro, ci mancava solo dire che rubano i bambini e poi eravamo a posto.


Allora provo a cercare tra i miei pensieri e provo a raccontarli, semplicemente, ma con autenticità, senza cercare la letteratura, ma cercando tra la cultura “ingenua,” quella che abbiamo tutti e che discende dalle nostre storie, quella che cerchiamo di educare e far crescere per tutta la vita.


Gli zingari li individui subito, non ti puoi sbagliare, anche quando si presentano a scuola sotto forma di mamma di bambina di 5 anni, jeans e maglia, scarpe a tennis come te. Più facile ancora se poi li incontri per strada, e hanno magari il gonnellone e la treccia, ti si avvicinano e non hanno un buon odore, oppure li incontri al semaforo e magari dici “no, grazie” e volgi lo sguardo e loro restano lì, con la loro mano tesa…e tu senti salire un fastidio e  speri arrivi presto il verde, e benedici le rotatorie, anche quelle complicate e incasinate, che però, ti liberano da questo fastidio, oppure li incontri per strada, lungo l’aurelia, fa freddo da morire e loro sono a piedi o in bicicletta e sbucano da qualche campo, e la mattina dopo ripassando di lì ti capita di vedere la macchina dei vigili, un campo abusivo che viene smantellato e infatti la mattina dopo, non li incontri più.

 

Dice anche l'altra Madamadorè: Anche io quando vedo una zingara/o provo istintivamente diffidenza, fastidio per la loro insistenza nel volere una moneta o nel voler leggerti la mano. Provo una grande compassione per i loro bimbi, probabilmente perché mi misuro con il metro della nostra società, del nostro modo di vivere. Sarebbe davvero fondamentale, saperne di più, per comprendere meglio, non dico accettare  o nascondersi dietro un buonismo ad ogni costo...rubano, è vero, come molti di noi.  Sono sporchi, è vero, come molti di noi, sfruttano i bambini,  è vero come molti di noi...Ecco sbaglio ancora, all'origine: noi e loro, mentre si tratta comunque di "umanità".  E io questo pezzo di umanità non la conosco, ignoro quasi tutto quello che riguarda questa etnia, so che sono stati perseguitati come gli ebrei, nella II guerra mondiale, so che nella loro scala dei valori viene per prima la solidarietà, so che la ricchezza di uno di loro, viene ridistribuita a tutti gli altri, so che non ci sono divisioni in classi ma un grande rispetto per gli anziani, veri custodi di usi e costumi, so che non hanno un credo proprio ma praticano la religione delle popolazioni presso le quali vivono ed quindi immagino che difficilmente si lancerebbero in una guerra santa. Solo questo so di questa etnia, oltre al fatto che sono uomini, donne e bambini e mi viene in mente il titolo di un libro, di uno che forse un po' “zingaro” lo è stato: “Questa grande umanità”.


Gli zingari sono una bella gatta da pelare, per quanto ti sforzi non ce la fai…appena pronunci la parola zingaro, si affacciano alla mente le immagini di degrado dei  campi, le immagini delle loro facce così diverse dalle nostre nella loro esteriorità, le parole che li descrivono nei fatti criminosi, le fantasie che li avvolgono e che riguardano la magia, il loro rubare per istinto innato, il loro nomadismo come scelta di vita, il loro non rispettare le regole, non tenere a nulla…una missione impossibile parlarne bene, meglio fare di ogni erba un fascio e scacciarli dalle nostre città… rimane la domanda, dove devono andare? Certo sono solo approfittatori, vivono alle nostre spalle, sostenuti dal nostro sistema di welfare, vogliono le case e la scuola per i figli, vogliono stare qui, ma senza rispettare le nostre regole civili.


Parlare degli zingari, che sono gli ultimi degli ultimi, che sono chiamati il popolo delle discariche, è una causa persa…e  le cause perse chi le vuole, soprattutto di questi tempi? Nessuno, neanche la sinistra, purtroppo.


Poi un giorno arriva Rossi e si fa una foto con i suoi vicini rom, una foto che scatena furie mediatiche, incomprensioni e ammiccamenti di tattica politica preelettorale.

Poi tutti i giorni, soprattutto negli ultimi tempi, i media soffiano sul fuoco del razzismo, spargendo fiammelle in tutti gli angoli del paese, in tutti gli angoli della nostra anima e questa è una guerra impari, nessuno che soffi sul fuoco per spengerlo ha la stessa forza e risonanza mediatica.
E io provo paura per quello che questo può provocare, per quello che questo fuoco brucia, distruggendolo. Per quello che questo fuoco illumina…quello che è dentro di noi. Si è sdoganato il basso istinto, che non è più basso, non ce l’abbiamo fatta a farlo rimanere basso, lo abbiamo fatto salire fino al livello di pensiero detto, scritto e agito.


Come tutti ho i miei episodi spiacevoli con gli zingari da raccontare, perché sono come tutti, ho una storia familiare ed educativa che mi ha segnato. Ai miei tempi passava l’arrotino o il ferraio e gli zingari rubavano i bambini, ai miei tempi gli zingari erano anche i giostrai che arrivavano a maggio, per la festa del paese, e in quella settimana i bambini e le bambine dei giostrai venivano a scuola con noi, e godevano di un fascino particolare ai nostri occhi di bambini, molto meno a quelli dei maestri e dei genitori.


Come tanti della mia età però son cresciuta guardando i film sugli indiani, sui neri, sulle storie di guerra e degli ebrei nei campi di concentramento e come tanti stavo sempre dalla parte degli indiani, dei neri e degli ebrei. Come tutti non mi piace stare accanto ad una persona che puzza o che è sporca, come tutti non mi piace che mi si rubi qualcosa che è mio, o che si entri in casa mia, come tanti mi sento insicura, irrazionalmente e pregiudizialmente davanti a loro, come tutti ho una serie di pregiudizi, che come tanti cerco di ri-conoscere, di smontare, ma soprattutto di tenere a bada, cercando di non farmi guidare da loro, come tanti non ho MAI pensato, mai neppure una volta le cose terribili che leggo sui social contro questo popolo, come tanti penso a loro come persone, e non scambio, l’uno con il tutti, come tanti penso che quel bellissimo e importantissimo articolo 3 della nostra costituzione parli di tutte le persone che abitano questo mondo,  e nella settimana in cui si sono ricordati i diritti umani, non mi pare che i diritti umani escludessero questo popolo, o che siano riconosciuti in virtù di un patto civico...sono o non sono inalienabili?


Come tanti non capisco e non conosco la loro storia, le leggi e le mitologie che li accompagnano, ma di una cosa son sicura che vorrei sapere per capire, vorrei sapere e capire per smontare più efficacemente i miei pregiudizi e quelli degli altri, per poter dare il mio contributo alla crescita di quel senso di umanità, come fratellanza, di cui avverto sempre meno la presenza. Ma come dicevo prima sono una causa persa e nessuno se ne occupa davvero, se non in quanto fonte di lucro, come hanno dimostrato gli ultimi fatti di Mafia Capitale.


Come tanti ho sempre pensato che avremmo costruito un mondo per tutti, che alla fine ce l’avremmo fatta ad essere felici, tutti. Come tanti sono diventata laica a modo mio, o credente a modo mio, e mi sono fatta i miei comandamenti, tra cui spicca il non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Come tanti mi domando come può questo paese cattolico e cristiano professare tante belle cose, riempire le chiese la domenica, battersi il petto con la mano e poi produrre così tanta inumanità.


Ha sicuramente ragione un amico che mi scrive e mi dice che  la questione rom semplicemente catalizza le contraddizioni che oggi sono vive in tutte le politiche per l'inclusione e il contrasto della marginalità, che poi è il problema di capire che cosa sia e a cosa serve una politica sociale. Questo è un tema sconosciuto ai più, soprattutto agli amministratori ahimè, che non sentono mai la necessità di mettere in discussione i propri pre-giudizi, e agiscono la propria funzione pubblica con estrema leggerezza. Anche quando pensiamo di condividere certe finalità in realtà non sappiamo di cosa parliamo e men che meno riusciamo a porci in ascolto.
Non vediamo persone, vediamo problemi e pensiamo che per risolverli le soluzioni siano le nostre, quando le cose invece sono molto più complicate come ogni educatore sa bene.


Non so trovare una chiusura giusta,  perché non ci deve essere una chiusura e forse perché si fa fatica a trovare qualcosa di giusto soprattutto nelle cronache di questi giorni.  

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18/12/2014 - 22:56

AUTORE:
Alessio Niccolai

La banalità per Sigmund Freud era la chiave di ogni problema. E in fondo ci sono cose - dette, scritte o fatte - assai più banali di quanto ha scritto Madamadorè.
Ho subito personalmente un furto di una certa entità e mi sarebbe stato facile scagliare anatemi contro tutti i Romaní e Sinti presenti sul territorio nazionale: sarebbe stato come dire che tutti gli Italiani sono pedofili e puttanieri perché qualcuno per una ventina di anni si è intrattenuto con la minorenne nipote di Mubarak di turno.
Generalizzare nasconde due errori imperdonabili: il primo che ricalca le tesi di una certa primordiale criminologia su base razziale; in fondo chi delinque non ha colore della pelle o nazionalità...
Ma il peggiore degli errori consiste nel ridurre ad una mera questione di ordine pubblico una vera emergenza sociale: quale dabbenaggine borghese guida questo tipo di approccio alle cose?

18/12/2014 - 19:58

AUTORE:
Gian Paolo

Solo parole di una banalità unica !

18/12/2014 - 18:53

AUTORE:
Osservatore 3

E' difficile solo parlare ed essere ascoltati da chi subisce queste violenze, hanno la mia solidarietà. Ma qui si tratta di delinquenti, persone da mettere in galera e tenerceli fino a che non siamo sicuri che siano diventati persone. Perchè spesso è difficile attribuire loro la qualifica di persone umane.
Non sono di solito rom ma persone più violente, provenienti da paesi poveri dove la violenza e l'abuso di alcol e droghe sono la regola. Ma fondamentalmente sono delinquenti.
Ci sono anche da noi, qualcuno ruba con delle armi ma molti non fanno rapine nelle ville, ma speculano in borsa, togliono ai poverei per arricchirsi ancora di più. Ma questi non tendono la mano, non chiedono elemosina, vanno con vestiti firmati e la cravatta e inqcutono rispetto e talvolta timore. Non li chiameresti mai rapinatori delle tue cose, ma invece lo sono. Sono ladri più importanti, con bottini assai maggiori e ti togliono senza che tu te ne accorga.

18/12/2014 - 18:36

AUTORE:
Alessio Niccolai

Fu l'8 dicembre 1938 che Heinrich Himmler - delfino di Hitler e stratega delle SS - provvide a promulgare un bando per la «lotta contro la piaga degli zingari»; appena un anno dopo l'accondiscendente Italia - per bocca di un "autorevole" firmatario del Manifesto della Razza, Guido Lantra - sul periodico "Difesa della Razza" ebbe a sostenere che «il prodotto di incroci tra zingari e italiani [poteva essere considerato] uno sfavorevole apporto razziale».
Dei 500.000 Zingari morti nei campi di sterminio nazista, 25.000 partirono dal suolo italico, nonostante che molti di loro fossero iscritti al partito fascista (ne' più ne' meno come la maggioranza degli altri italiani) e che - tra questi - un certo numero si fosse distinto nelle fila dell'esercito regio per dedizione, sprezzo del pericolo e affidabilità.
L'humus di quella debacle umana fu - cioè di inarrestabile crisi economica - in cui versarono la Germania - ove la borghesia nazionale era per un soffio riuscita a sventare la rivoluzione spartachista e a neutralizzare l'autodichiaratasi Repubblica Sovietica di Baviera - e l'Italia, di cui un'indolente borghesia e una mai dissolta nobiltà terriera consegnarono le sorti a Mussolini; o, in altre parole, più o meno la stessa attuale, con la sola differenza che ad affliggere le classi popolari - anziché la spirale di deflazione indotta dall'Austerity pan-tedesca - fu una spirale inflazionistica irrefrenabile.
Nella guerra tra poveri innescata dai potenti, è ben facile andare cercandosi un capro espiatorio fra chi rappresenta il gradino più basso del conflitto sociale: purtroppo - come dimostrano ampiamente la prosperità economica e l'incredibile livello di integrazione imperversanti in tutta l'Occitana, in particolare modo in Camargue -, non sono imputabili agli Zingari le contraddizioni socio-economiche che stanno affliggendo la società civile italica.
Che poi il sottoproletariato sia più facile a consegnarsi - per una mera questione di sopravvivenza - ad abitudini criminose, non è mistero per nessuno: del resto la vicenda che sta tenendo per le palle Roma Capitale mi sembra sufficientemente eloquente.
Nella «Terra di Mezzo» (che ahimè non è quella che fu cara a Tolkien), la Banda della Magliana e l'eversione nera fanno affari sulla pelle di chi subisce il disagio sociale in prima persona, in quelle stesse cooperative tanto care all'establishment di falsa-Sinistra. Anzi - per la precisione - letteralmente a braccetto con i suoi esponenti.
Del resto - come ho sempre sostenuto - non è ai migranti che si possono ascrivere le colpe di un sistema, quanto ai comitati di accoglienza natii, ai Carminati, ai Buzzi e a quanti - più in piccolo o in grande (del resto, con ogni probabilità essi stessi pedine di pesci assai più grossi) - abbiano deciso di considerare ogni altro essere umano come carne da macello.
Bisognerebbe smettere innanzitutto di etichettare l'atteggiamento criminoso su base etnica: da 30 anni a questa parte (oggi incluso) non sono i vertici dello Stato miglior esempio per questa lenta ed inesorabile deriva?

18/12/2014 - 13:52

AUTORE:
Derubato 2

Se una notte ti svegli con tre delinquenti in camera che vogliono la cassaforte e i gioielli e se non li hai ti spaccano i denti e il naso a tua moglie o a tua madre vedrai Madama ci pensi due volte a prendere le difese di questa gentaglia. E se sei giovane rischi anche di essere violentata comprese le tue figlie se le hai. Pensaci bene.
E' meglio dire papale papale pane al pane e vino al vino.

18/12/2014 - 7:42

AUTORE:
Orlando

Non regge paragonare i diversi, e che nella loro diversità possono essere migliori o peggiori di noi, ma innocui e pacifici con altri diversi educati a delinguere e senza dignità mandano ad elemosinare donne e bambini e che dei furti delle rapine e omicidi sono mestieranti.

17/12/2014 - 22:28

AUTORE:
Madamadorè

ma rimedio con ben due versioni, la prima fa parte di una canzone...

Quando vennero per gli ebrei e i neri, distolsi gli occhi
Quando vennero per gli scrittori e i pensatori e i radicali e i dimostranti, distolsi gli occhi
Quando vennero per gli omosessuali, per le minoranze, gli utopisti, i ballerini, distolsi gli occhi
E poi quando vennero per me mi voltai e mi guardai intorno, non era rimasto più nessuno...


Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,... e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.

17/12/2014 - 22:22

AUTORE:
Madamadorè

È buonismo parlare delle PERSONE? perché bisognerebbe cominciare da lì, i rom sono persone, come lo sono i senza dimora, i tossici, i trans, le prostitute, i carcerati e gli ex carcerati, i disabili gravi, i malati di aids, i rifugiati, gli immigrati, i matti, i bambini difficili che riempiono le nostre scuole, le famiglie incasinate e a rischio, i casi sociali che vivono nei nostri paesi, che sono i nostri vicini, i nostri quartieri, tutti quelli che vivono ai margini per un motivo o per un altro, ma spesso perche' si sono persi o non hanno avuto l'opportunita' di cui avevano bisogno. Tutte queste persone sono altre rispetto a noi? Tutte queste persone ci disturbano, ci ricordano che il mondo non è il quadretto del mulino bianco. Ci fanno paura, ci costringono a fare i conti con una parte di noi che teniamo ben nascosta. La paura e il pregiudizio sono le sole parole che comandano di fronte a queste persone. Io ho provato a raccontare questo, partendo dai miei pregiudizi e dalle mie paure, dalla mia storia, partendo dall’ammettere di avere delle paure e dei pregiudizi, dal riconoscerle e dal cercare di gestirle. Nonostante paure e pregiudizi io non riesco a non considerare che stiamo parlando di PERSONE
Un pezzo strappalacrime? Sono contenta che qualcuno si sia commosso.

17/12/2014 - 19:01

AUTORE:
Derubato

Bravo Don Bairo mi associo a te che parli senza ipocrisia.
Bravo!!!!

17/12/2014 - 17:51

AUTORE:
Radical-chic

Forse, può darsi, chissà, ma per ora quelli che ci sono, di feroci razzisti, bastano e avanzano.
Vero Don Bairo?
Vuoi forse suggerire anche qualcosa?

"La conservazione dell'esistenza raziale dell'uomo promuove la vittoria dei migliori, dei più forti e consente di effettuare la sottomissione del peggiore e del più debole" Adolf Hitler

17/12/2014 - 16:55

AUTORE:
Don Bairo

Veramente strano.

In genere, quando si fanno gli articoli buonisti e strappalacrime in difesa dell'indifendibile (ovvero dei rom, dei sinti e dei cosiddetti "caminanti"), non può mai mancare l'inflazionata e un po' odiosetta citazione di Brecht ("poi vennero a prendere anche me, ecc. ecc."): in questo caso, salvo errori, non mi pare di vederla.

Comunque, non mi preoccupo, nè mi arrabbio più di tanto: è dimostrato, gli autori di questi pezzi strappalacrime sono i soliti radical-chic che poi, quando una famiglia rom gli va ad abitare vicino, o quando si trovano la casa svuotata, diventano subito i più feroci razzisti.

Quindi, basta aspettare: il tempo lavora a nostro favore.

14/12/2014 - 13:27

AUTORE:
pippa

Mi ricordo quando arrivavano gli "zingheri" sotto i platani, con le loro
carovane, i cavalli e degli splendidi
bimbi scalzi e mocciosi.
Mi ricordo il fascino, che, su di me
bambina emanavano, il mistero che gli
avvolgeva faceva di loro degli esseri
speciali.
Mi ricordo che feci amicizia con Aurora
una "zinghera", andavamo a scorrazzare
sul monte, lei senza orario, io alle
cinque dovevo rincasare...un giorno la
portai a casa mia. La mia nonna dette
la merenda anche a lei e fu così per
tutto il tempo che rimasero sotto i
platani.
Altri tempi, altre persone, altri valori,
ma essenzialmente rispetto.

14/12/2014 - 10:55

AUTORE:
Redattore 3

Quello del razzismo e della xenofobia è un problema sempre più emergente.
Lo si legge sempre più spesso sui giornali, appare prepotentemente nei social network, compare in maniera improvvisa ed imprevista anche nei nostri amici, quelli più vicini, quelli che mai e poi mai avresti pensato albergassero nella loro mente tali pregiudizi.
Contrastare le loro accuse non è semplice perchè molto spesso non partono dalla testa, e quindi se ne può ragionare, ma dalla pancia e su cui non si può che tacere per non inquinare un rapporto, magari pluridecennale.
Capisco Madamadorè nella sua difficoltà che è anche la mia.
Intanto partiamo dalla conoscenza.
In Rubriche metto una piccola sintesi tratta da Wikipedia sull'origine e le tradizioni rom.
C'è anche una comparazione fra i residenti in Italia e quelli degli altri paesi europei. Noi siamo messi peggio anche perchè i soldi a loro destinati sono finiti in ben altre tasche!