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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Unioni comunali PD San Giuliano Terme e Vecchiano
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di Mario Lavia-per Il Riformista
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Di Andrea Paganelli
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di Paolo Pombeni
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Giovanni Russo per: Unione Comunale PD Cascina
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Riccardo Maini
Hallelujah, Hallelujah.

24/12/2014 - 18:15

 Non ho quasi mai condiviso la scelta di dibattere, a livello locale, problemi che coinvolgono il nostro Paese a livello internazionale, perché ritengo che si debba avere una notevole preparazione culturale e il rischio di fare brutte figure è sempre molto elevato.
Approfittando delle feste Natalizie, in cui i commentatori super critici spero siano più buoni, mi permetto di fare una valutazione, tutta personale, su quella che sembra essere una nuova visione di politica estera per il nostro Paese.
Il governo PD Renzi, avrebbe confermato, secondo quanto dichiarato dal ministro della Difesa, la PD Roberta Pinotti, l'invio, probabilmente sulla base di Erbil - Irak, di un velivolo KC 767, di due velivoli senza pilota Predator e di 280 militari per istruire le forze Kurde che contrastano l'ISIS.
La sinistra al Governo, folgorata sulla via di Damasco, sembra e ripeto sembra, aver messo finalmente nel cassetto quella pratica politica mirante ad ottenere il consenso popolare, facendo mostra di condividere i malumori e le rivendicazioni pseudo pacifiste ed irragionevoli, di alcune minoranze ed abbia deciso di presentarsi, senza condizionamenti, al tavolo dei grandi; Halleluja, Halleluja.
Un silenzio quasi irreale proveniente della sinistra più estrema, potrebbe significare una condivisione delle scelte della maggioranza ?. Sarebbe un gesto di alto valore umano, ma non credo che possa essere così.
“Di fronte ai massacri perpetrati dall’Isis contro civili inermi abbiamo il dovere morale di reagire, di non girare la faccia dall’altra parte», ha detto il ministro della Difesa nel corso di un’audizione. E' arrivato, finalmente, dico io, anche se con ritardo aggiungo, il momento per l'Italia di tirar fuori gli attributi e di dimostrare tutto il proprio peso internazionale; chi si dovesse opporre a questo intervento dimostrerà la piena e totale condivisione per quanto viene barbaramente compiuto dall'Isis.
Quando nel 1995 venimmo a conoscenza del genocidio avvenuto a Srebeniza in Bosnia di circa 8500 civili, lo sdegno per quanto accaduto fu unanime e il mondo attraverso l'O.N.U. dichiarò che simili eventi non sarebbero più dovuti accadere, a dieci anni di distanza dobbiamo prendere atto, con tristezza, che niente è cambiato, anzi il freddo numero delle vittime è esponenzialmente aumentato.
Credo che un sentito apprezzamento e ringraziamento debba andare, ancora una volta, agli uomini e donne in divisa che porteranno, nel nome dell'Italia, il proprio contributo di esperienza e di alta professionalità in aiuto a quei soldati che combattono una guerra non di conquista, ma di sopravvivenza in difesa della propria storia, religione e delle proprie famiglie.
Chi dovesse definire questo supporto tecnico-operativo un intervento di guerra sarebbe un ipocrita e un intricante senza scrupoli.

Fonte: Riccardo Maini
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3/1/2015 - 12:00

AUTORE:
Alessio Niccolai

Ma guarda un po' questi benpensanti di Destra che scoprono l'esistenza di un popolo curdo, dimentichi che da non meno di 40 anni (e non attraverso i tanto decantati fascistoidi filo-americani Peshmerga, ma attraverso il combattivo ed indomito PKK, assimilato - tanto per cambiare - al terrorismo in quanto politicamente sgradito al gendarme del mondo) combatte per esistere!
E lo faceva anche quando Saddam Hussein - prima della nazionalizzazione dei pozzi petroliferi - assurse per qualche tempo ad eroe locale a stelle e strisce o l'amabilissimo Scià di Persia Reza Pahlavi si dilettò a massacrarne i membri entro i confini iranici con la santa guerra filo-occidentale... senza scomodare i reiterati massacri dall'avamposto dell'Occidente in Medio Oriente, sua maestà la Turchia!
Ma qui la faccenda si fa seria: destabilizzata un'area a suon di bombe intelligenti, di massacri multilaterali in nome della democrazia, finanziati e armati i gruppi più pestiferi (in chiave anti-Sovietica) dell'oltranzismo islamista, si è finalmente arrivati al conseguimento del risultato più atteso dall'industria bellica americana, ahimè mai riconvertita dopo la fine della Guerra Fredda... la guerra permanente entro un recinto di scarso interesse umano, un luogo cioè in cui i bambini possono morire ogni giorno, a scelta se sotto un bombardamento americano, un missile israeliano, un agguato dell'ISIS o una rappresaglia dell'ultima formazione associata ad Al Qaida.
Già, perché esauritasi la vena anti-Comunista, di un nuovo spauracchio c'è bisogno, onde poter garantire profitti stratosferici all'industria bellica: e per gli USA il dualismo teologico - in ragione del quale Dio può esistere soltanto perché esiste un Diavolo - è irrinunciabile a tal punto da dover trovare - ancorché pretestuosamente - un nemico da battere in ogni momento.
Ma, da uomo della Sinistra Radicale, anzi - per la precisione - da Comunista, rispondo io alle provocazioni del buon Maini: guerra rivoluzionaria alla guerra imperialista! L'ISIS è un sottoprodotto della politica aggressiva USA, una probabile ennesima creatura di John Negroponte al servizio delle multinazionali della guerra e del petrolio. Nessun uomo, nessun mezzo ad alimentare questa follia planetaria voluta dell'Occidente: se qualcosa c'è da fare, sicuramente c'è da sostenere politicamente e finanziariamente il PKK.
Quindi: via tutti i contingenti di occupazione militare italiana in ogni parte del mondo! No agli F35.
Soddisfatto, Maini?