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È possibile dipingere il silenzio?
Gavia ci prova con le immagini dei mondi che lo evocano.

In un tempo fatto di parole, porre l’attenzione sul silenzio è riflettere su quello che forse più manca oggi: l'ascolto, il saper ascoltare. 
Questa nuova mostra di Gavia vuole essere come l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Di Mario Lavia
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Di Umberto Mosso
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Di Roberto Zangheri
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Intervista a Maria Elena Boschi
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di Mario Lavia
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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E settembre vien danzando
vien danzando alla tua porta:
sai tu dirmi che ci porta?
Tante uve, bianche e nere
fichi e mele con le pere
e di zizzole .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
LIBRI
Le emozioni letterarie di Lily

3/1/2015 - 7:05



Questa emozione è dedicata ai bambini, ai loro libri. Non so bene, anzi non lo voglio proprio sapere, se i bambini di oggi leggano ancora. Sono così tecnologici quindi super intelligenti, seguendo l'ingiustificato orgoglio dei loro genitori, che ritengono la lettura assolutamente secondaria rispetto ad un aggeggio spara- mostri.

Una volta un bambino mi disse scocciato che il film che stava vedendo con me al cinema, quindi condiviso con altri, era molto più divertente visto sul suo computer. Poteva spengerlo, fermarlo quando voleva, come voleva. L'individualismo prevale sulla capacità di stare insieme e condividere un' emozione. Sicuramente è più facile, meno faticoso. Comunque ritornando ai libri ho ripensato a mia figlia. Non un secolo fa ma abbastanza per essere diverso.

Amava i classici che ho letto io: Pattini d'argento, David Copperfield, Piccole donne, li conservo ancora. Poi ci  sono stati i libri "mirati": Il cacciatore di aquiloni, Il Piccolo Principe, Il gabbiano Jonathan Livingstone. Altri per sognare: Harry Potter, Narnia, Il Signore degli anelli di Tolkien. E due, solo due per non dimenticare: Soldatini di piombo di Uri Orlev e Ho sognato la cioccolata per anni di Trudi Bilger.

Sono ambedue libri scritti da quelli che un tempo furono bambini ebrei in mezzo alla furia di una barbarie, mai capita ma subita. Crea delle barriere al pianto e alla disperazione giocare con dei soldatini e sognare la cioccolata. Come se dinanzi all'orrore che ti vuole "grande" e "diverso" per ucciderti meglio, ci fosse la tela dell' infanzia, rubata ma non dimenticata a proteggerti. Sono stati semi, non so quanto siano cresciuti, io comunque e anche voi, abbiamo il dovere di gettarli.
(Poi passerete come me periodi deliranti in cui i vostri figli vi sfideranno e leggeranno cose altre da quelle che vi aspettate. Da Moccia a Palaniuk, per poi disconoscerli e rigettare un'altra provocazione o atto d'indipendenza. Magari leggeranno anche Anna Karenina, nello stesso periodo in cui lo rileggete voi, con un tacito accordo di possesso alternato)

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4/1/2015 - 17:09

AUTORE:
Cittadino 2

Anni fa una TV locale mandò un inviato per la strada a domandare ai ragazzi che cosa pensassero della legge che imponeva (la dava per approvata dal Parlamento) di dover leggere almeno un libro l'anno.
Le reazioni, incredulità e sconcerto, ma soprattutto sconcerto e totale rifiuto, dimostrarono quanto poco i giovani intervistati dessero importanza alla lettura.
Credo che ora le cose siano ulteriormente peggiorate.
Mi consolo tuttavia quando nelle librerie vedo tantissimi giovani a girare per gli scafali. Credo e spero ce ne siano anche tanti che alla domanda risponderebbero "come , uno solo?".