Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
In merito alle notizie apparse sui media circa il fatto che gli americani hanno rinunciato alla loro concessione demaniale sul litorale pisano, come Associazione WWF Pisa ci preme precisare alcune questioni.
Innanzitutto ricordiamo che, adiacente all’ex bagno americano, c ’è una porzione dell’oasi WWF Dune di Tirrenia, che insiste in tutta l’area posta fra questo, i bagni ad esso prossimi e il viale Tirreno
Il fatto comporta che l’area ora rimasta libera abbia un’alta valenza ambientale, confermata dal fatto che in essa si sono conservate alcune grandi dune costiere e una florida macchia mediterranea.
Il fatto che gli americani non avessero un elevato numero di clienti per il loro stabilimento ( peraltro dotato di strutture con dimensioni molto ridotte, rispetto alla media) e la loro condotta rispettosa dell’ambiente ha fatto sì che, salvo il grande parcheggio realizzato tanti anni fa, una grande estensione di aree naturali è giunta intatta sino ad oggi.
Per questa ragione ci pare indispensabile che la spiaggia ritorni a disposizione della comunità e che essa non venga data in concessione a privati che realizzino un nuovo stabilimento balneare, magari con ulteriori strutture.
La soluzione migliore sarebbe che essa diventi una spiaggia libera, sopperendo in parte alla scarsità di spazi per la balneazione pubblica creata negli anni 90 dalla soppressione di gran parte delle spiagge libere di Tirrenia, le quali erano proprio nei pressi dell’ “American beach”.
le strutture sportive possono essere accolte ma dovranno adattarsi al delicato equilibrio del sito, anche perché siamo all'interno di un parco naturale; esse vanno vagliate una per una, considerando che gli impianti non possono essere realizzati né sulle dune né nella macchia.
Inoltre, per quanto già detto sugli usi sociali del demanio marittimo, bisognerebbe comunque che esse lascino disponibile sulla spiaggia un’ampia zona per la balneazione libera. A questo proposito andrebbe valutato un cambio di destinazione della grande area attualmente adibita a parcheggio, che potrebbe ospitare appunto qualche impianto sportivo di proporzioni moderate.