Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La solita faticaccia in casa
Arriva il Sant’Arcangelo! Quanti ricordi! Un tifoso serio e responsabile, che si è fatto tutta la gavetta, non può non ricordare il mitico campionato di serie D disputato dal Pisa qualche anno fa dopo il Crollo Pomponiano.
Ricordo che al match in casa col Sant’Arcangelo non fui presente in quanto malato (giuro!), e meno male, perché una bufera distrusse quasi tutti i cartelloni pubblicitari in gradinata, compreso quello del Circolo Culturale Mazzei. Però mi ricordo tanti dei giocatori di quel Pisa: la coppia argentina delle meraviglie (il piccolo Chiesa e il gigante Cantoro, una specie di creatura del dottor Frankenstein), il terzino lungagnone Talignani, che segnò 6 goal di testa nelle prime tre partite e poi non toccò più boccia, il tandem di nonnetti ancora arzilli Bonuccelli-Francesconi, poi messi in disparte dall’arrivo della star Carparelli; e poi altri (per me) oscuri eroi, come Nocciolini (di cui si aspettò per nove mesi un’improbabile esplosione), il giovane terzino Bizzotto (anche lui un’eterna incompiuta), la sgusciante aletta Ilari (tre goal al Ponsacco, mica niente).
E mi ricordo anche alcune partite diciamo memorabili: il 4 a 2 casalingo con cui asfaltammo il Castellarano (del resto quasi tutte le squadre si chiamavano Castel e qualcos’altro), i vibranti incontri con le corazzate (ma solo per un po’) del girone, come il Chioggia e il Fossombrone, forse anche il Rovigo (non mi ricordo bene), e perfino la sconfitta casalinga per 1 a 0 col Russi (sì, successe anche questo).
Ma il tempo è passato e oggi bisogna vincere, poche storie. E poi è arrivato Arrighini, e insomma altre delusioni casalinghe non ne vogliamo. Visto che si gioca alle 12,30 per vedere la partita tocca uscire di casa alle 11 e 30 e tornare verso un quarto alle tre (lasciamo perdere i commenti). Anche oggi i brani musicali sparati durante il riscaldamento fanno schifo, se si eccettua “Revolution” dei Beatles (però!). C’è una lieta sorpresa: è presente, inatteso, il valente collega DV, che evidentemente avverte l’importanza del momento. La curva Nord fa uno sciopero del tifo di 20 minuti per protestare contro i soliti divieti delle trasferte, per cui si sentono bene le urla dei giocatori in campo. Il Pisa fa (propone?) qualche bella giocata, soprattutto grazie ad Arrighini (che è effettivamente anguillesco), ma senza dominare come si sarebbe potuto sperare. E così il primo tempo finisce zero a zero, e tra l’altro sembra giusto così.
Nell’intervallo sembra prevalere il pessimismo (“Va a finire che poi fanno un golletto loro e vincono”, “Non c’è gioco, via”, “Quattro punte sono troppe”, ecc.), ma proprio all’inizio della ripresa il buon Frediani la mette dentro da posizione improbabile (alla Cerci dei bei tempi, per intendersi). Sospiro di sollievo, fausti presagi e via discorrendo. Però il resto della partita è inguardabile, corriamo anche qualche pericolo, ma loro –diciamolo- sono scarsi parecchio e il risultato è salvo.
Sì, però, c’è poco da fare: in casa quest’anno non ci si diverte quasi mai, e di gioco se ne vede solo una pallida ombra. Si sa che le squadre bragliesche non sono divertenti, però a volte questa non sembra una squadra molto bragliesca. Io ricordo qualche partita più bragliesca l’anno scorso, quando Braglia non c’era. E poi va bene che la sofferenza fortifica l’uomo, però a volte in casa –è umano- si vorrebbe soffrire di meno. Si vorrebbe.