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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Valdiserchio: appello di Giuliano Meini
Cari amici, stiamo raccogliendo materiale narrativo sulla Lampreda del Serchio.

25/1/2015 - 13:17


Cari amici, stiamo raccogliendo materiale narrativo sulla Lampreda del Serchio.

L'obiettivo è di arrivare ad una pubblicazione che possa riportare in auge quel pesce e le storie che si porta dietro. Ci servono sia racconti diretti, che riportati.

Se qualcuno ha un genitore o un nonno che le pescava e che le cucinava, ci servirebbero questi racconti e queste ricette. Anche se qualcuno ha qualche storia da leggenda, ci piacerebbe inserirla.

Scriveteci a 

g.meini@radico.it

Ringraziandovi,

Giuliano Meini Museo RADICO/Pescatori

 

-- Dai valore a ciò che mangi, dai valore all'uomo, dai valore alla terra.

Museo RADICO del Lavoro, l'Intelligenza e la Civiltà Contadina

 http://radico.itdirettore Giuliano Meini - 3396410863

Progetti scuola/educazione cibo/ambiente: http://ortipisani.it

Fonte: Giuliano Meini
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25/1/2015 - 15:04

AUTORE:
Bruno della Baldinacca

...diceva mi pà a Miele e al su figliolo, Gino d'Avane.

Miele (Michele Baglini di Avane) mi insegnò a remare la pattana nel /56. Avevo nove anni ma ero più forte di ora perchè era tre anni che già nei pomeriggi e nei festivi lavoravo nel Podere Baldinacca nella Bandita Salviati

Gino tirava il giacchio dalla prua della pattana come non ho mai visto più!
Era uno spettacolo magnifico.
Arrivavano sopra un branco di muggini di soppiatto come i gatti che stan li con la gamba sollevata per dar la caccia al topo.
Poi di ritorno da Bocca di Serchio mettevano il pescato nelle corbe (tipo maremmane, ma più basse e sovrapponibili) In quella di fondo c'erano attestati in ordine di grandezza i ragni, poi i numerosi muggini e quella che rimaneva al sole ed in vista; lasche e scarbatre per lasciarle come compenso ospitale alla numerosa famiglia di Casa Baldinacca.

Il mì zì Primo; detto Brinsella, mangiava lische e tutto di que' pescetti; mi pà Giulio (Rocchino) diceva sempre: meglio scarbatra che gnente pescio e se lasche e scarbatre quella volta li...nisba, non le avevan chiappate diceva: a ritorno tirate su dù bettibelli; l'anguille le prendete voi perchè la gente ve le 'ompra e a noi ci lasciate le lamprede; ènno mpopò durette, ma cotte bene sulla brace del canto der rfoo, èn bone...fritte no è, perchè sembrano stecchetti di stipa da quanto glièn dure.

Poi ho conosciuto le lampredine piccininine che si usavano come esca viva alla rampa di Nozzano e con quelle si pigliavano dei cavedani "rinvecchiniti" perchè li a Nozzano tutti i "quasi lucchesi" pescavano con cannete di un metro e ottanta, filo piccino ed amo ancor di più e come esca usavano budellina di pollo o di 'onigliolo.

Una mattina arrivammo noi "ghiozzi" a Nozzano si tira fuori dalla 500 decapottabile un paio di zapponi con manici di forchetto (lunghi) si 'nvia a raspà sottoripa, si raccolse un mezzo bussoletto di lampredine (tipo cee) e con canne da mare di sei metri, filo del 40, piombo di 120 (un etto e venti grammi) si lanciava 'ndove nessuno mai era arrivato a pescare, nelle remore del Serchio.
...lo "sciunfete" del piombo da mare, li fra le due sponde del Serchio era terribile, scappava anche le 'ornacchie e merli su' pioppi, saddio e pesci, pensarono gli autoctoni che pecavano cavedanetti con quelle cannete.
...poi, oimmeddio...occosè!? una tocca?...canna e dunniosa per la tera...chiappa la canna gialla comprata a Segromigno 'nmonte e la frizione del mulinello 'ncominciò a fistià...vai ho chiappato rsolito sacchetto di prastia come ar rmare dissi, che con l'onde si riempiva e si votava e..sfrizionava e..tutti bimbetti a vedè e poi...gliè di nailon..e li a ride.
..'nvece quella volta li a Nozzano con due ami del tre e filo del 40, tirai su due cavedani d'un chilo e mezzo l'uno e..subito corse e un bimbetto (di su' pà che un chiappava nulla) con un guadino a manio corto e gni dissi: badati! me li fè scappà!