Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Si terrà venerdì 30 gennaio alle 17, presso la Sala Gronchi della Tenuta di San Rossore, in località Cascine Vecchie, la presentazione del volume di Giovanni Ranieri Fascetti “I cammelli di Pisa, magnifica presenza”; l’evento sarà preceduto da una escursione in trenino per visitare l’area, in località Boschetto, presso la quale si trovano i dromedari, con ritrovo fissato alle 15 presso il Centro Visite San Rossore. Per la partecipazione alla visita guidata, che è gratuita e a numero chiuso, è necessaria la prenotazione entro giovedì 29 gennaio inviando un’email a: promozione@sanrossore.toscana.it.
La presentazione del libro di Giovanni Ranieri Fascetti, che reca testimonianze storiche della presenza dei dromedari – in Toscana da sempre chiamati “cammelli” – a Pisa e a San Rossore, sarà coordinata dal giornalista Renzo Castelli, e prevede la partecipazione, oltre che dell’autore, anche del Presidente dell’Ente Parco Fabrizio Manfredi e della Presidente del Club Unesco di Pisa Franca Vitale Fascetti. La lettura di brani tratti dall’opera sarà affidata a Maria Beatrice Del Lupo Trenta, mentre a chiudere l’incontro sarà il Direttore dell’Ente Parco Andrea Gennai.
Nel volume “I cammelli di Pisa, magnifica presenza”, voluto dall’Ente Parco e ricco di riferimenti perlopiù dimenticati, Giovanni Ranieri Fascetti delinea, grazie ad un’accurata ricerca di tracce nell’iconografia e nella letteratura tra Quattrocento e Novecento, un profilo storico della presenza dei dromedari nel Granducato e in particolare nella Tenuta di San Rossore, ricordando come l’individuazione esatta della data del loro primo arrivo in Toscana, che si stima sia avvenuto nel 1622, sia in realtà “un falso problema dal momento che, già nel Medioevo, la presenza di animali esotici in Italia, e segnatamente in Toscana, non doveva rappresentare un fatto straordinario”. Fascetti prosegue la sua precisa ricostruzione fino a citare il primo tentativo di reintroduzione negli anni Sessanta del Dopoguerra e la volontà del Gruppo “Ippolito Rosellini” di trasformare quella presenza da temporanea in definitiva.Nelle intenzioni dell’Ente Parco, il ritorno dei dromedari nella ex tenuta presidenziale – avvenuto nel 2014 grazie alla donazione dell’AGESCI – dopo una presenza continuativa per oltre tre secoli, contribuirà al rilancio di San Rossore quale mèta di attività turistiche e di educazione ambientale, e soprattutto alle iniziative di ripristino dell’ecosistema dunale, poiché tali animali possono essere utilizzati per operazioni come la rimozione dei rifiuti dalle spiagge senza danneggiare le dune presenti.
Per l’Ente Parco i dromedari rappresentano, anche in vista del nuovo Piano di fruizione della Tenuta di San Rossore, un elemento di attrattività turistica, in grado di far sì che in futuro gli itinerari e i percorsi all’interno della tenuta includano anche soste presso gli edifici destinati alle attività agro-zootecniche, finora per lo più ignorati dai circuiti di visite ma di sicuro interesse per i visitatori della tenuta interessati a conoscerne anche gli aspetti storico-culturali da un lato e legati al mondo agricolo dall’altro.
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