Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Questo lo scopo ultimo di aver coinvolto bambini e anziani in un pomeriggio che non ha avuto una grande risposta proprio nella parte della vita che deve rispondere alle scelte del nostro futuro.
Non erano i ragazzi della quarta e quinta elementare della Pardi di Migliarino, non erano gli anziani del Sindacato pensionati SPI e nemmeno gli organizzatori del Circolo Arci di Migliarino e la cooperativa “Il Progresso”, per non parlare degli assessori del comune di Vecchiano che avrebbero dovuto ricordare le vittime della Shoa, ma i grandi assenti della gioventù locale, tutti pronti a far cortei ma non ad ascoltare i drammi del loro passato, disinteressati del loro presente se non, come ha rimarcato il passionale Nedo in uno sfogo di rabbia, a essere numerosi solo se c’è un bel fritto da mangiare!
I ragazzi hanno guardato e forse capito, qualcuno ha letto un brano, l’oratore/presentatore ha raccontato e ammonito elogiando l’intelligenza come motore di pace, gli assessori hanno svolto sia il compito istituzionale del giorno che quello emotivamente più appropriato del racconto, la bellicosa dolce Irma non ha completato il suo toccante intervento per dolorosi ricordi che si tramutavano in groppi in gola, un duro tosto amico migliarinese accanto a me aveva le lacrime agli occhi quando la porta della camera a gas si chiudeva.
Lasciamola chiusa per sempre quella porta e quel filo spinato e leggiamo uno scritto di Nedo Masoni:
Perché
Perché è successo, perché uomini del ventesimo secolo
non sono stati capaci di dire di no
a progetti tanto folli,
perché non è stata rifiutata la disumanità,
ma com’è stato possibile pensare di avere il diritto
di togliere la libertà agli altri
e proporsi come modello.
Perché è stato fatto tutto questo,
io sono stato partorito come te, con lo stesso amore
mi è stato dato un cuore non per odiare, ma per amare,
una testa per pensare e progettare positività,
occhi per non vedere l’orrore, ma per essere stupito da tanta bellezza.
Una bocca per raccontare e regalare emozioni,
ho avuto una vita per dare altra vita,
sono nato per amare e per essere amato.
Avevo dentro la voglia delle cose belle,
lo spirito dell’allegria e della felicità,
sognavo un mondo giusto per tutti,
un mondo come un unico paese
dove si realizzassero le cose più ambiziose e belle.
Dove appartenere ad una razza diversa ed avere un credo diverso
non facessero distinzione,
e coloro sono stati capaci di distruggere tutti i miei sogni,
perché?
Sognavo la pace tra i popoli, dove non ci fossero bambini tristi,
corpi mutilati, donne sole e uomini disperati,
ora sogno generazioni che riprendano i miei progetti,
generazioni nuove, prive di presunzioni e ricche di sentimenti,
che abbiano nella memoria l’orrore e la stupidità della guerra
e che la memoria faccia sì che non si ripeta mai più nessun olocausto.