Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Siamo alla fine del primo mese, ci siamo divertiti ridendo, scaldati litigando e infreddoliti passeggiando, ma oggi dovrebbe terminare anche il vento che ha ingrossato il Serchio e il Mare (secondo le previsioni).
Ieri pomeriggio però è stata una vera avventura andare sulla riva del mare alla foce del fiume.
Non ci sono parole per descrivere la forza del vento e il muggito del mare e allora prendo in prestito una poesia di Gabriele D’Annunzio, L’onda, troppo lunga per cui ne riporto solamente una parte significativa:
[…] Altra onda nasce,
si perde,
come agnello che pasce
pel verde:
un fiocco di spuma
che balza!
Ma il vento riviene,
rincalza, ridonda.
Altra onda s'alza,
nel suo nascimento
più lene
che ventre virginale!
Palpita, sale,
si gonfia, s'incurva,
s'alluma, propende.
Il dorso ampio splende
come cristallo;
la cima leggiera
s'aruffa
come criniera
nivea di cavallo.
Il vento la scavezza.
L'onda si spezza,
precipita nel cavo
del solco sonora;
spumeggia, biancheggia,
s'infiora, odora,
travolge la cuora,
trae l'alga e l'ulva;
s'allunga,
rotola, galoppa;
intoppa […]
Il Vate era noto anche per inventare nuove strane parole ed io invece ieri mi sono coniato (ad uso personale) un nome per indicare un nuovo colore, il color Marchio, quello dell’acqua del Mare dove si fonde il Serchio.
Ora posso dire che Bocca di Serchio detiene un magnifico Marchio, ma non c’era bisogno di dirlo!