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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Unioni comunali PD San Giuliano Terme e Vecchiano
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di Mario Lavia-per Il Riformista
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Di Andrea Paganelli
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di Paolo Pombeni
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Giovanni Russo per: Unione Comunale PD Cascina
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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Tutti a scuola...si ma quale?
di Madamadoré

4/2/2015 - 0:28

Tempo di iscrizioni a scuola. Tempo di passaggi non sempre facili. Tempo di scelte difficili e importanti.
Oggi molto più di ieri.

 

Se penso alla mia storia, ai miei genitori, la gamma delle scelte era più ridotta, il mondo sembrava più piccolo, e tutto sembrava più facile.

I miei genitori, famiglia di operai degli anni 60, non avevano nessun dubbio, nessuna scelta nel loro orizzonte, il nido non c’era, la scuola era materna e delle suore, la scuola elementare era quella di paese.
Le aspettative e i sogni nei confronti di noi figlie, c’erano, ma erano misurate, non andavano lontano, erano miopi, si fermavano al trovare un buon lavoro, la cultura e la formazione personale, non credo fossero in conto, per cultura appunto, quella che ognuno ha.


Per me genitore negli anni 80, disoccupata, il nido non era nelle mie previsioni, la scuola sempre materna era quella di paese e la scuola era elementare e di paese e la maestra era unica, per cui o bene bene o male male.
Semplice. Lineare.
Le aspettative e i sogni nei confronti dei figli c’erano, credo che ci siano sempre state, ma con tranquillità, senza esagerare, si mediava la spinta a studiare con la consapevolezza che poteva accadere che non ci fosse la voglia. La capacità forse la si dava per scontata, l’impegno, la caparbietà, la perseveranza molto meno scontate.


In entrambi i casi, anni 60 e anni 80, per mio ricordo, per la mia storia non c’erano neppure molti limiti rispetto alle proprie aspirazioni. Se volevi potevi, con sacrificio, ma potevi.


Oggi, famiglie 2.0 la scelta del nido o della scuola, che non è più materna, ma è dell’infanzia è diventata una scelta difficile. Un passaggio critico per bambini e genitori.
Nidi e scuole molto diversificate per indirizzo educativo, per offerta educativa e didattica, progetti extracurriculari, lingua inglese, orari corti, lunghi o prolungati, prescuola o postscuola, punteggi, liste d’attesa, rette, mensa interna o no, homescooling, scuole steineriane, nidi green, aziendali…
Ci sono un sacco di variabili da tenere sotto controllo, da considerare.
Le aspettative e i sogni mediamente molto più alti, diciamo a volte un po’ esagerate.

Sulle teste dei bambini grava molto più peso e loro dimostrano in ogni modo il bisogno di leggerezza.


In questo periodo le scuole organizzano le aperture per i genitori. Una gran bella occasione per farsi qualche idea su quello che si vuole, che si crede importante per i bambini nella fascia di età 0/6.


Si dice, e lo dicono studi della Fondazione Agnelli che i bambini che hanno frequentato nidi e scuole dell’infanzia siano bambini che hanno una carriera scolastica più brillante, ma soprattutto sviluppano molte abilità, comprese le cosiddette abilità non cognitive, oggi considerate importanti per la formazione di un adeguato capitale umano e quindi, indirettamente, per trovare lavoro nella vita adulta. Tali abilità, le life skill, sono quelle di cui sempre più spesso si parla come qualcosa che manca a molti giovani italiani e comprendono la motivazione, la perseveranza, l’affidabilità, la capacità di confrontarsi e rispettare gli altri, l’autostima, l’avversione al rischio e il comportamento lungimirante. ( F. Pastore, S. Tenaglia)


Se un po’ di quel che dicono questi studi  e non solo questi, mentre andate a far visita alle scuole pensate a quel che volete per i vostri figli, pensate a quello che è importante per loro, pensate all’importanza del saper giocare, all’importanza di vedere dei bambini felici.

Cercate di tenere a bada il tarlo del precocismo, del bruciare le tappe e delle anticipazioni, del correre …perché non si capisce perché i bambini debbano correre e anticipare in questo periodo della loro vita, un periodo dominato da una naturale curiosità, tendenza al domandarsi il perché delle cose, al ricercare e al selezionare, raggruppare e collezionare, allo stare insieme, a fare coppia, gruppo, comunità.

Perché si chiede ai bambini di correre ora, ora che non lo chiedono ora, ma lo fanno rispondendo ad una richiesta nostra, perché ora che hanno strumenti meno raffinati per star dietro alle richieste adultiste  e perché invece all’università si prendono tutto il tempo per finire il loro corso di studi? Perché non si spingono a correre lì, a laurearsi in fretta, a quell’età capiscono, hanno tutte le carte in regola e invece rallentano. Misterioso e curioso meccanismo mentale.


Ma tornando alla visita a scuola… guardate i documenti, i progetti e tutto quello che credete, ma poi date retta, gironzolate nei corridoi, nelle aule, lasciatevi guidare dalle sensazioni che vi dà la scuola, luminosità, accoglienza, agio, movimento, spazi vuoti, colori…guardate le foto alle pareti, fate domande alle insegnanti, domande sulla relazione che intrattengono con i bambini, con i valori dell’educazione, si insegna ai bambini a litigare con le parole? come si reagisce di fronte ai conflitti? che posto ha l’errore, la libertà…che storie si raccontano ai bambini, che musica si ascolta, che canzoni si cantano…si leggono le poesie? si inventano storie? che posto ha il corpo, il correre e il saltare, il rotolarsi... che posto  e che ruolo hanno le mani, il toccare, l'impastare, manipolare, l'arrotolare, lo strappare e tagliare? ci sono spazi vuoti da riorganizzare liberamente, da occupare creativamente, per stare anche da soli? che si pensa della noia? come sono raggruppati i bambini? si lavora per piccoli gruppi? omogenei o eterogenei per età?...

Pensate  e domandate, guardate, ascoltate con tutti i sensi e in tutti i sensi, non per giudicare, per capire e scegliere.

 
Trascrivo alcuni punti di una cartolina che si trova in ogni scuola dell’infanzia a Stoccolma e che è riportata nel libro di L. Lipperini  “di mamme ce n’è più d’una”
1.Tutti i bambini e gli adulti vengono trattati ogni giorno in maniera positiva e come individui? quali routine ci sono per verificarlo?
2. Ci si riferisce ai bambini tramite nome proprio?
3. Chi sono i protagonisti delle storie e delle canzoni? Si leggono tante storie con protagoniste femmine quante con protagonisti maschi?
4. C’è n modo per far sì che tutti parlino e possano far sentire la propria opinione cosicchè tutti si abituino a parlare e ad ascoltare?
5. Il “no” di ogni bambino vale uguale? Sia fra gli insegnanti che fra i bambini?
Aggiungo ancora che valore si dà all’imprevisto,  al gioco “libero”. Quanto spazio occupano i lavori costruiti per “schede” e quanto spazio ha la libera iniziativa, la proposta, un suggerimento che viene dal pensiero di un bambino?

 

Non sempre e non solo, le risposte stanno nel numero dei progetti adottati, ma solitamente le risposte stanno nella organizzazione e nella gestione della vita quotidiana, nel giorno comune passato a scuola. Un giorno qualsiasi può diventare un bellissimo ricordo.


Tempo di passaggi non sempre facili. Tempo di scelte difficili e importanti.
Buona scelta a tutti i genitori e buon futuro a tutti i bambini e le bambine, che sono già il nostro futuro.

 
 

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