Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Uyimbube in lingua zulu significa “tu sei un leone” che poi fu addormentato nella famosissima canzone del 1939, su un ritmo africano, scritta da Solomon Linda che morì in grande povertà per non aver depositato i diritti facendo poi guadagnare alla Disney 1,6 milioni di dollari per l'uso della canzone nel film Il re leone, nel 1994.
Anche noi ne abbiamo di leoni nella nostra pineta, tanti quanti pensarono vi fossero di là dal “mare nostrum” i romani che segnarono sulle loro carte una barriera e uno scritto: hic sunt leones!
I nostri però sono nascosti nelle piante, ben lontani dalla savana, leoni nascosti come quelli della celebre Tina Pica che esortava i “maschi” a non starle vicini per “non svegliare il leone che dorme”.
I nostri ora son venuti alla luce come reperti archeologici come lo sarà la pineta se continua lo scempio della vegetazione anche senza la cementificazione intravista da alcuni.
La sicurezza è la prerogativa e sono d’accordissimo anche se mi domando perché sul ciglio dell’Aurelia, lato ferrovia, vi siano ancora nella parte “trinciata” due grossi lecci “pericolosi” e mi domando anche cosa voglia significare quella schifezza “salvata” di ricovero alla salita del ponte verso le ex cave di sabbia alla curva di Pietraccio: “his sunt maialas”?
Non sono invece per niente d’accordo sul vedere un bene il taglio “raso” così veloce e allargato, nel senso che il Bosco fa bene alla Pineta se viene tagliato, ma la Pineta danneggia il Bosco se viene essa tagliata.
Niente polemiche in me, solo considerazioni personali.