Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Così Cornix, nella sua nuova veste di Cornacchia, racconta a Corvo la sua vita:
[...] L'illustre Coroneo mi generò nella terra di Focide (racconto cose che tutti sanno), ed io ero una principessa e ricchi pretendenti (non ridere di me) mi chiedevano. La bellezza fu la mia disgrazia. Difatti, mentre a lenti passi camminavo lungo la spiaggia sabbiosa, come faccio ancora, il dio del mare mi vide e si riscaldò, e dopo che ebbe sprecato il suo tempo a pregarmi con dolci parole, decise di prendermi con la forza e m'inseguì. Io fuggo, lascio la riva compatta e mi trovo ad arrancare invano sulla rena dove si affonda. Allora invoco gli dei e gli uomini. La mia voce non raggiunse nessun mortale, ma per la mia verginità si commosse la vergine Minerva, e mi portò aiuto. Io tendevo le braccia al cielo: le braccia cominciarono a nereggiare di leggere penne. Volevo gettar via la veste dalle spalle: ma la veste era un manto di piume che aveva messo radici profonde nella pelle. Cercavo di battermi con le mani il petto denudato: ma ormai non avevo più mani, non avevo più un petto nudo. Correvo, e i piedi non affondavano più nella rena come prima, ma mi libravo raso terra. Poi volo via, in alto nel cielo, e illibata vengo assegnata a Minerva, come sua compagna. [...]
(Ovidio, Le metamorfosi, II.547-90)
Povera vergine cornacchiella, tu sapessi quanta gente, al contrario di illibata, c'è che gracchia dall'alto!