Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Dice il detto: “Al primo tuon di marzo escon fuori tutte le serpi”, ma mia madre diceva: “Ai primi freddi non ti vestire e ai primi caldi non ti spogliare”.
Marzo non è ancora, sebbene le mimose siano già in fiore, l’aria però si fa sempre più tiepida e una giornata di sole come ieri fa venir la voglia a metter fuori la testa a chi era già da tempo al chiuso.
Il biacco stirò le spire, l’uomo sparò e lui spirò.
Ma che cazzo l’ammazzi a fa?
Fanno schifo a mia moglie!
Sempre la stessa storia, da Adamo ed Eva, e il grande Trilussa la vide così:
L'omo e er Serpente
Un Omo che dormiva in mezzo a un prato
s'insognò che una donna tanto bella
l'aveva abbraccicato.
Naturarmente, l'Omo, ner vedella,
fece un gran sarto e se svejò: ma, invece
de trovà a quella, vidde ch'un Serpente
je s'era intorcinato intorno ar collo
a rischio de strozzallo come un pollo.
Ah, sei tu? Meno male!
Me credevo de peggio! - disse l'Omo
mentre se storcinava l'animale.
Ma ciarimase tanto impressionato
che da quer giorno cominciò a confonne
li serpenti e le donne. Tant'è vero
che un'antra notte, mentre s'insognava
d'avé ar collo una vipera davero,
trovò la moje che l'abbraccicava.