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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Cronache di un prof. tifoso
Pontedera-Pisa 0-0
di Arbauz

21/2/2015 - 17:56

Non un bel Pisa
 
Eccoci al dunque. Partita delicatissima, come tutte quelle che verranno (speriamo, perché vorrebbe dire che saremo ancora in ballo). Su Canale 50 la telecronaca è preceduta dall’intervista di Aldo Orsini al grande Gabriel Raimondi. Ma si comincia malissimo, perché Orsini ci dice affranto (e noi affranti con lui) che durante il riscaldamento Arma si è fatto male e non gioca! Poi Orsini e Gabriel parlano di moduli, ma come tutti sanno non ci capisco nulla e quindi non ascolto nemmeno (in ogni caso si gioca col 4-3-3). Comunque è dura, ragazzi, durissima. Tra l’altro è molto che col Pontedera non vinciamo, e sì che bisogna vincere; non è facile giocare dovendo vincere per forza, ma non ci sono alternative.


Si parte, e il Pontedera è subito aggressivo. Bisogna stare calmi, ma bisognerebbe essere un po’ più svegli. E invece loro sono più pimpanti. Però la prima occasione è nostra con un bel colpo di testa di Lisuzzo che esce di un niente. Resta il fatto che loro sono molto più aggressivi dei nostri, mentre noi subiamo un po’ troppo. Nostre azioni pericolose non se ne vedono neanche col cannocchiale. Se non fosse una partita importante, si potrebbe dire che è quasi noiosa, e soprattutto per colpa nostra. Non giochiamo bene, cross se ne vedono pochi e quei pochi che arrivano cercano un’Arma che non c’è. Poi, come spesso accade, viene espulso Braglia (va bene che a Pisa è proibito parlar male di Braglia, però, detto tra noi: o se a volte stesse più calmo?). Andrea Orsini dice che Rozzio è il migliore del Pisa, e secondo me ha proprio ragione, ma questo la dice lunga sull’andamento della partita. Comunque finisce il tempo.
Intervallo. Mi telefona il professor Della Croce, che mi dice di andare a vedere “Timbuktu” all’Arsenale. Si vedrà. Non lo so se ci vado. Forse sì.
Si riparte e speriamo che la musica cambi. Ma non pare proprio. Addirittura viene tolto Frediani e inserito un difensore, Sini. La partita continua a dire poco e il Pisa fa una confusione e una fatica terribili. Non succede granché, solo un’infinita serie di azioni spezzettate e smandrappate. Che ne so, magari chi si intende di calcio dirà che è una partita vibrante e gagliarda. Ci si mette anche Sini, che regala una gran palla al loro centravanti, e meno male che Pelagotti salva. E così finisce zero a zero (e tutto sommato secondo me il Pontedera ha giocato meglio).
E’ un pareggio che magari nel girone d’andata sarebbe stato anche un buon risultato, ma ora, con tutti i punti che abbiamo sperperato, non basta più. E comunque bisogna andare avanti, perché è importante anche arrivare secondi e terzi, così almeno i playoff ce li giochiamo. Beh, vado a vedere “Timbuktu”. Sarà meglio.

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24/2/2015 - 10:28

AUTORE:
artilafo

Intorno ai miei dieci anni di età i nonni, Bianca e Giuseppe, mi portavano spesso all’ippodromo di S. Rossore per le corse al galoppo.
Facevamo qualche puntata di lieve entità, per gioco, e ricordo che io volevo puntare solo cavalli montati da fantini dalla giubba con grandi pois neri su fondo giallo. Quello, per me, era l’unico criterio per la scelta del cavallo vincente.
Quella giubba con grandi pois neri su fondo giallo mi è tornata alla mente un giorno quando mi recai a Gavorrano, in provincia di Grosseto, per comprare ai miei figli della pirite.
Dato che l’acquisto del minerale fu assai rapido pensai di approffitarne per assistere ad una partita di calcio, e quel sabato allo stadio di Gavorrano, co-intitolato a Romeo Malservisi e Mario Matteini, si giocava Gavorrano – Villabiagio, partita della Lega Pro 2° Divisione.
Ecco, la maglia del Gavorrano, che è a pois bianchi su fondo rosso, mi ricordò subito quella domenicale giubba da fantino.
In realtà quelli che a prima vista sembravano pois bianchi su fondo rosso, erano, a guardar meglio, grandi gocce bianche su fondo rosso, presenti in quantità anche suoi calzoncini.
La divisa del Gavorrano è, credo, unica nel panorama calcistico italiano, ma non è un granché: dietro di me persino alcuni tifosi si lamentavano di quelle gocce bianche su fondo rosso, e lamentavano anche il fatto, così disse uno di loro, che la maglia della loro squadra fosse stata segnalata in una comunità esistente su in rete che si chiama “Maglie da calcio orribili”.
Questo non andava giù al tifoso: trovarsi in compagnia della Hoya Lorca, della terza divisione spagnola, che ha una maglia raffigurante cime di broccoli, specialità tipica del luogo;
oppure insieme al Liverpool, la cui della terza divisa per la stagione 2012/2013 era viola con pantaloncini color mostarda e maniche con tribali in grigio;
ma anche della Juve stagione 2011/2012: maglia con un gigantesco stellone nero su sfondo rosa shocking;
o della maglia tigrata dello Hull City, Premier League inglese, per alcuni la maglia più brutta del mondo;
o degli scozzesi del Kilmarnock, la cui maglia sembra una camicia da boscaiolo;
ma anche del Newcastle United, con stampata un veduta della città con romantico tramonto;
o dei Colorado Caribous, della Lega professionistica americana anni '70, che aveva applicati dei peneri da cowboy in pelle all’altezza del petto.

23/2/2015 - 13:35

AUTORE:
Arbauz

Due cose. Qualcuno mi ha fatto notare che nel commento ho scritto "un'Arma" e che, essendo Arma un nome proprio maschile, l'apostrofo non ci voleva. Sono consapevole che l'articolo indeterminativo maschile non vuole l'apostrofo, ma si trattava di un (banale, lo ammetto) gioco di parole con il sostantivo "arma", che è appunto femminile. Per quanto riguarda il film "Timbuktu", l'ho trovato interessante e per certi versi irrinunciabile, ma non mi è sembrato un capolavoro.

22/2/2015 - 20:12

AUTORE:
Cervetto

O Arbauz. Al vecchio Cervetto dirlo duole assai ma, diobonino, sulla promozione del Glorioso Vessillo non scommetterebbe un cent. Davvero, o Arbauz, nemmeno un cent. Menchemméno se si andasse agli spareggi, diobonino. Allora sì, che non ce lo scommetterebbe. Cervetto leva le vecchie froge al vento e non annusa vento di vittoria. Neppure una brezza. Neppure un refolo. A Cervetto purtroppo questo Pisa ricorda maledettamente quel suo Pisa del campionato di C 1963-1964. Fu ingaggiato un allenatore vincente, Meucci. Fu varata una corazzata, una squadrache tremareilmondofa per affondare il campionato. Arrivarono attaccanti al fulmicotone. C'erano Cosma, Balestrieri, Di Stefano, Gagliardi, Lenzi. Si discuteva se festeggiare la promozione a Pasqua oppure prima. Invece vinse il Livorno e noi si arrivò terzi.
PS1: Beninteso sia però che il vecchio Cervetto sarà pronto, come Rockerduck, a mangiarsi la bombetta se alla fine si fosse promossi.
PS2: In quella squadra di cartapesta militava un terzino di classe, Risso, che riteneva un'umiliazione giocare nel Pisa. Scappò ma fu acciuffato nel sottopassaggio della stazione.
PS3: Siparietto. A proposito di Lenzi, centravanti livornese di scoglio. Meucci lo impiegava poco e male. Una domenica ero in tribuna col mio babbo.
Babbo (rivolto a Meucci): "Levalo quel bidone, levalo che in mezzo al campo non ci sta a fare nulla, levalo!"
Tifoso nerazzurro seduto accanto a noi: "No, non lo può levare!"
Babbo: "E perché?"
Tifoso nerazzurro seduto accanto a noi: "Non lo può levare perché, dicono, c'ha i fratelli grossi. Se non lo fa giocare vengono qui, dicono, e spaccano tutto!"
Babbo: "Ah!"
Ave, o Arbauz.

22/2/2015 - 13:03

AUTORE:
Rossocrociato

Sarà anche vero che il miglior attacco è la difesa ma insomma per vincere il campionato bisogna avere una maggiore dimestichezza col gol.
A parte l'infortunio di Arma l'attacco sarebbe di tutto rispetto ma qualcuno è fuori forma e le punte non vengono rifornite a dovere.
Ora comunque la patria pisana chiama all'assalto dell'Ascoli dopo di che avremo le idee più chiare su cosa ci riserva la primavera.