Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
L’incontro in San Rossore non è stato una chiacchera
Non l’avevamo promosso per aggiungere qualche altra chiacchera alle troppe spesso fasulle che circolano già sull’ambiente e non solo sui parchi. Volevamo contribuire infatti a mettere a punto proposte serie cioè cosa si deve fare in concreto e chi deve farlo.
Cosa si deve fare e subito soprattutto da parte del ministero dell’ambiente che finora sulle aree protette continua a ignorare gli impegni avviati e assunti dal ministro Orlando a fine dicembre del 2013 alla Sapienza di Roma. Nel frattempo se per i parchi nazionali le cose vanno a casaccio a cominciare dagli enti di gestione direttori inclusi senza alcuna vera pianificazione , anche nelle regioni salvo lodevoli e rare eccezioni le cose non vanno granchè meglio.
Ecco perché chiederemo subito un incontro con il ministro Galletti come abbiamo già cominciato a fare con le regioni e specialmente con quelle impegnate nel varo di nuove leggi sulle aree protette o in vicende delicate come quelle dello Stelvio. Al ministro chiediamo perciò non solo un incontro ma una proposta precisa perché sia istituita –anzi ricostituita- una sede dove ministero, regioni, enti locali e parchi possano finalmente concordare quella ‘leale collaborazione’ di cui si sono perse da anni le tracce.
Questo è urgente perché quello che circola sul nuovo titolo V non è molto rassicurante al riguardo. Tutto questo è urgente perché la si finisca anche con le frottole del tipo: la Carta della natura ce l’abbiamo e pure il piano per la tutela della biodiversità che per vederli soprattutto nella loro concreta utilizzazione forse bisogna recarsi a Lourdes.
Staremo a vedere; sia chiaro noi non molleremo l’osso.
Renzo Moschini