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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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per Fiab Pisa
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
BIOGRAFIE
Luca Ronconi

27/2/2015 - 15:11



Luca Ronconi regista e attore teatrale, nasce il giorno 8 marzo 1933 a Susa, in Tunisia, dove dove la madre insegna Lettere.

Studia in Italia e consegue il diploma nel 1953 presso l'Accademia d'Arte Drammatica di Roma.

Il suo esordio di attore con un ruolo protagonista non tarda ad arrivare: tra i direttori dei suoi spettacoli vi sono, tra gli altri, Luigi Squarzina, Orazio Costa e Michelangelo Antonioni.

Dirige i suoi primi spettacoli a partire dal 1963; la sua è la Compagnia Gravina/Occhini/Pani/Ronconi/Volonté. Da qui in avanti Ronconi si dedicherà quasi esclusivamente alla regia. Uno spettacolo che merita citazione è sicuramente l'allestimento de "La buona moglie", che in un solo spettacolo abbina due testi goldoniani ("La putta onorata" e "La buona moglie").

Nel 1965 dirige "Nemico di sé stesso", di Terenzio; nel 1966 "La commedia degli straccioni", di Annibal Caro. Proprio in questo periodo, e durante quest'ultima opera - allestendola con gli stessi attori, nel tempo lasciato libero dalle prove - propone "I lunatici", sua prima regia di libero impegno. "I lunatici" è un lavoro scritto a quattro mani dai drammaturghi elisabettiani Middleton e Rowley; l'opera lo pone di fronte alla critica che lo lancia come uno degli esponenti di punta dell'avanguardia teatrale italiana.

Lo spettacolo che perà darà fama internazionale a Luca Ronconi è l'"Orlando Furioso" (1969), tratto dal testo di Ludovico Ariosto e ridotto da Edoardo Sanguineti.

Nel corso degli anni '70 Luca Ronconi prosegue a Prato la sua esperienza con il "Laboratorio Teatrale".

Sebbene lavori fino al 1982 soprattutto all'estero, dal 1975 al 1977 ricopre la carica di Direttore della Sezione Teatro alla Biennale di Venezia.

Dal 1989 al 1994 dirige il Teatro Stabile di Torino: qui produce, tra gli altri, "Mirra" (1988), "Strano interludio" (1990), "L'uomo difficile" (1990), "Gli ultimi giorni dell'umanità" (1990, si tratta del più grande evento di quella stagione teatrale, allestito nel grande ambiente della sala-macchine del Lingotto di Torino). Nel 1992 fonda una scuola di teatro poi diretta da Mauro Avogadro.

Viene nominato Direttore del Teatro di Roma nel 1994: qui mette in scena spettacoli di grande impegno come "Aminta" (1994), "Re Lear" (1995), "Il lutto si addice ad Elettra" (1997), "Questa sera si recita a soggetto" (1998).

Dal 1998 al 2004 è stato direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano, diventando in seguito consulente artistico.

Come regista lirico, nella sua carriera, Ronconi ha messo in scena classici dell'opera italiana quali "Nabucco" (1977), "Trovatore" (1977), "Norma" (1978), "Macbeth" (1980), "La Traviata" (1982), "Aida" (1985), "Tosca" (1997); ma anche opere straniere quali "Carmen" (1970), "Das Rheingold" (1979), "Don Giovanni" (1990 e 1999), "Lohengrin" (1999).

Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti in oltre trent'anni di carriera, ricordiamo il "VI Premio Europa" per il Teatro di Taormina Arte, ricevuto nel 1998. "Progetto sogno" nel 2000, "Lolita" nel 2001 e "Infinities" nel 2002 hanno conseguito il "Premio UBU" come migliori spettacoli delle rispettive stagioni teatrali.

Muore pochi giorni prima di compiere 82 anni, il 21 febbraio 2015, a Milano.

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