Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Resta solo un (eventuale) terzo posto
Eh sì, è andata male, anzi malissimo. Primi non si arriva più, questo è sicuro. Il match decisivo con l’Ascoli bisognava vincerlo, e invece l’abbiamo perso.
C’era la classica atmosfera adrenalinica all’Arena, oltre tutto la tifoseria dell’Ascoli è da sempre “politicamente” avversa ai nostri ultras della Curva Nord. Va detto che allo stadio il tifo, a parte i soliti sfottò, è stato “nomale”, mentre –ho letto- che fuori gli ascolani si son comportati parecchio male.
Nel primo tempo si è visto subito che l’Ascoli era ben messo in campo; a me è piaciuto moltissimo Addae, che di testa ha sempre sovrastato Arma e ha recuperato un sacco di palloni; un altro forte mi è sembrato l’ala destra, Nardini. Poi c’era ovviamente Perez, fischiatissimo dal pubblico; sì, sarà stato anche fischiato, però ha giocato bene e senza mai provocare. Già nel primo tempo ha preso una traversa piena e a metà del secondo ha segnato un bel goal (tra l’altro su una bella azione).
E noi? Non si può dire che la squadra non si sia battuta; ha dato quel che aveva, mettendocela tutta, ma di gioco se ne è visto –come al solito- pochino. Non c’è niente da fare, sembra una squadra sconclusionata e sgangherata, con poche idee e poca inventiva. La maggior parte delle azioni finiscono con un lancio a mezza altezza alle punte, e quindi la palla passa agli avversari. Certo, abbiamo avuto anche qualche occasione, e certo anche un po’ di sfortuna nel secondo tempo (chissà, se Rozzio non si fosse fatto male…), e magari l’arbitro non ci ha aiutato, e forse il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, però resta il fatto che in questo giuoco bisogna metterla dentro. Funziona così. L’Ascoli ha fatto due tiri in porta, e cioè il goal e la traversa. Punto. Noi nel finale non siamo riusciti a segnare nemmeno in alcuni mischioni davanti alla linea, e quindi è colpa di chi non l’ha buttata dentro, punto e basta.
Ma, a parte tutto questo, ormai le perplessità sulla conduzione della squadra sono inevitabili. Non so di chi è la colpa e chi ha deciso cosa, però la squadra non ha gioco, senza contare che abbiamo comprato tre giocatori a gennaio che non giocano mai (allora perché prenderli?). Poi può darsi che alcuni giocatori, che erano stati descritti come fenomeni, magari non lo sono (più), per esempio Iori e Morrone hanno reso meno di quel che ci aspettava. Braglia continua a cambiare formazione, però poi ha fatto giocare Napoli, che sarà anche un giocatore bragliesco, ma non ha combinato nulla. E poi, spiace dirlo, ma anche Arrighini oggi non ha toccato palla di fronte a un difensore forte e cattivo (a cui comunque l’arbitro ha concesso un po’ troppo).
E allora? Non resta che sperare nel terzo posto per finire nella tremenda lotteria dei playoff, senza magari farci troppe illusioni. Però non è mica scritto: chi l’ha detto che arriveremo prima di Reggiana e Aquila? E’ vero che ci sono ancora tante partite, ma non è facile crederci ancora. E comunque bisogna (far finta di) crederci.