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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Cronache di un prof. tifoso
Grosseto-Pisa 0-1
di Arbauz

7/3/2015 - 23:35

Maremma dolce
 
Lo so che la partita di stasera è importante (come tutte, del resto), ma prima di collegarmi con 50 Canale mi guardo i campionati europei al coperto di atletica leggera (sport che, come ho detto tante volte, resta il mio preferito), dove la nostra saltatrice in alto Alessia Trost arriva seconda, mentre il fantastico saltatore con l’asta francese Lavillenie tenta addirittura il record del mondo (ma non ce la fa). La finale dei 400, nella quale corre anche un italiano, è proprio alle 7 e mezzo e quindi giro un po’ di qui e un po’ di là, ma alla fine riesco a vederla: vince il favoritissimo ceco Maslak, l’italiano arriva solo sesto. Giro e vado a Grosseto, dove mi pare che il campo faccia schifo (ma proprio schifo!), e infatti la palla rimbalza continuamente anche sulle palle basse. Tra l’altro qui a casa mia posso vedere solo il primo tempo, perché siamo a cena a casa di Artilafo, vale a dire uno dei commentatori (il più bizzarro, direi) di queste cronache; comunque mi è stato promesso che potrò guardare in pace il secondo tempo.


La partita sembra abbastanza equilibrata; come al solito noi sembriamo più compassati, poco dinamici insomma. La formazione dovrebbe essere più offensiva, speriamo bene. Per 17 minuti non succede proprio niente, poi c’è un bello spunto di Floriano; chissà se oggi sarà finalmente la sua partita. Però subito dopo si mangia un goal già fatto. Il Pisa sembra superiore, ma non mi fido. Per qualche minuto torna un certo equilibrio. Ma all’improvviso, su un errore di un difensore del Grosseto, Floriano sbuca come un ghepardo e fa un gran bel goal. Come dice anche Andrea Orsini, tutto sommato il vantaggio è meritato, perché il Pisa qualcosa in più aveva fatto.
Finisce il tempo e scappo dall’amico Artilafo.


La cena non è ancora cominciata e quindi vengo fatto accomodare sul letto della camera matrimoniale, nella quale si trova un televisore. Quell’altro è occupato dai due bambini, che guardano “I due fantagenitori” sul canale “Frisbee”. Nell’altra stanza il maestro Del Vecchio suona al pianoforte un improvviso di Schubert (opera 90, numero 3), e insomma c’è un discreto casino. Il Pisa sembra tenere il campo decentemente, ma il Grosseto prende un palo e si rischia parecchio. Il bambino Guido a un certo punto cerca di strozzare il suo gatto e poi pretende di fargli suonare il pianoforte (ma il gatto non era d’accordo). Nel frattempo Floriano continua a prendere in giro il lento difensore Monaco; mi pare che il Grosseto gli cambi anche la marcatura, ma il nostro esterno continua a fare il diavolo a quattro. Ora, mica per nulla, ma Braglia ammetterà che Floriano in questo momento è più forte di Napoli? Speriamo di sì. Nonostante che sia rotto il vetro del forno (che quindi è inutilizzabile), sono in corso di preparazione delle orecchiette con i broccoli e del pollo fritto (cucina Artilafo, che è un signor cuoco). La partita si infiamma: viene espulso il loro centravanti e nella confusione il presidente Battini in tribuna viene insultato e offeso (Orsini dixit). Arriva il maestro Del Vecchio che finge di seguire il finale di partita con interesse (in realtà non gliene frega niente). Arrivano anche le orecchiette, che mangio maleducatamente sul letto matrimoniale. Buone! E buono anche il pollo fritto! Siamo al gran finale: Arma sbaglia un goal già fatto (ma non segna più?) e dobbiamo soffrire fino alla fine. E’ fatta! Sfatata la maledizione del Grosseto! Bisogna continuare a sperare, fino all’ultimo! Festeggio col ponce preparatomi dall’amico Artilafo. Buona notte.
 
 

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12/3/2015 - 19:00

AUTORE:
Cervetto

E' fatta, o Arbauz, si va in B diritti come fusi. Almeno così sembra a Cervetto da quel che sente dire in giro. Del resto i pisani son fatti così: ieri l'umore scavava nella polvere, oggi si libra alto nel cielo... Son fatti così. Anzi, siamo fatti così, noi pisani. Il fatto è, o diletto Arbauz, che da alcuni giorni è scoppiato l'ottimismo. I tifosi si incontrano e si congratulano fra loro: "Si va in B!" "Sì, e come no, si va in B!" E' ottimista il giovane edicolante del vecchio Cervetto: !E' fatta! Ci s'ha l'ovo di Colombo, la quadratura del cerchio prof.!" Sono ottimisti i riottosi discepoli: "Dimmi caro, chi era Pericle?" "Sonasegaìo prof., Scusi ma 'un lo sa lei che tanto si va in B diretti?" Sono ottimisti gli ospiti del Nerazzurro e i commentatori delle cronache locali. Insomma, l'ottimismo dilaga incontenibile. E' palpabile anche nei meriggi lunghi, dietro l'Arena fra gli stagionati di solito caustici e prudenti tifosi che pur videro il fatal Brescello. Tu a questo punto chiederai perplesso: "Ma come! Ma cosa cavolo scrivi? Sei in coma etilico forse?" Tranquillo. Il vecchio Cervetto è qui per tranquillizzarti ed erudirti. Il fatto è che Cervetto ha saputo da certi zànzeri amici suoi che il Pisa vincerà tutte le partite d'ora in poi fino al termine del campionato. L'Ascoli inesorabilmente ne perderà quattro o cinque. Il Teramo dovrà arrendersi alla legge dei grandi numeri che dà sempre una certa autorevolezza a chi la cita e la Reggiana... Beh, con quella non c'è storia, ci si vinse anche nel 1982 e poi, suvvia, siamo gemellati. Dell'Aquila incombente non parliamo: Due a zero, tre a uno oppure un rotondo cinque a zero. Insomma con l'Aquila si maramaldeggia. Apoteosi. Trionfo. Petti nerazzurri al vento. Lazzi. Cachinni. Pullman a due piani. Lungarni gremiti, osannanti. Livornesi spernacchiati, o nostro Arbauz.
PS: I soliti zanzeri hanno già il nome del prossimo allenatore per la B. Si chiama Giordano.
Ave.

9/3/2015 - 21:57

AUTORE:
artilafo

Appena neopatentato, con un mio amico di allora, Robertino Di Prete, si decise di fare una gita in automobile: la sua 126 rossa.
Durante il viaggio Robertino mi parlava continuamente della sorella e dei suoi (della sorella, s’intende) problemi sentimentali.
Io provai un paio di volte a cambiare argomento, ma senza successo. In particolare cercavo di portare la discussione sul vocabolo “automobile”:
- Auto-mobile! – dicevo a Robertino - cioè che si muove da sola! Dunque che non è trainata da cavalli, o buoi! Hai capito? Altro che Futurismo, Zang Tumb Tumb!
Robertino non trovava però interessante che il simbolo per eccellenza della modernità dovesse far riferimento per autodefinirsi ancora alla trazione animale e che insomma non si era riusciti a trovare un vocabolo che, seppur in negativo, non facesse riferimento a tutto il mondo che ci si lasciava alle spalle.
- … e anche la forza del motore ... si misura in cavalli! .. capisci… altro che Futurismo, Zang Tumb Tumb!-
Niente.
Data la lunga attesa ad un passaggio a livello secondario, e poiché la discussione languiva, si decise di pigliare per una stradina sterrata che Robertino affermava di conoscere come le su tasche.
In realtà, nel breve arco di un paio di curve, ci perdemmo.
Varcammo a passo d’uomo, con la sua 126 rossa, il cancello dell’unico edificio in quelle campagne sperdute presso cui poter chiedere informazioni, un cancello sopra il quale campeggiava una scritta svolazzante in ferro battuto: Casa di Riposo per Calciatori “Villa Cross”.
Ci accolse il portiere della Villa, seduto su una panchina, accanto alla porta di ingresso e ci spiegò che Villa Cross ospitava una cinquantina di ex calciatori che militarono negli anni ’20 e ’30 nella Seconda, Terza, e Quarta Divisione.
Ultraottantenne, ma dal carattere deciso, il portiere, anziché darci le informazioni che chiedevamo, si impuntò, e ci volle a tutti i costi raccontare la seguente storia:
“Un giovane d’Agliana, Tarquinio Melani, si era nel 1923, presta servizio militare presso il distretto di Pistoia. Bene. Un giorno vede a terra due palloni, chiede al suo maresciallo se può prendere questi due palloni e, ottenuto il permesso del superiore, li porta al suo paese”.
In provincia la gente non sa ancora che cosa sia il giuoco del calcio e quei palloni sono una novità, fanno scalpore, suscitano interesse ed entusiasmo.
“Melani e i suoi amici allora si rivolgono al dottor Lanza, il medico condotto del paese, che di buon grado si prende cura di insegnar loro le prime nozioni del giuoco del calcio che, sapranno poi, viene chiamato anche football. In tutto il paese scoppia la febbre del calcio: i giovani e i meno giovani vogliono provare la soddisfazione di tirare quattro calci ad una palla di cuoio. Cosicché ogni giorno si assiste ad accaniti incontri fra squadrette sulla piazza del paese o al mercato o in qualsiasi angolo dove sia possibile muoversi liberamente”.
Passa un po’ di tempo e fra quei giovani si fa strada l’idea di organizzarsi seriamente, di creare una società che abbia una vera squadra. Tocca al cavalier Pindaro Palandri, sindaco del paese, tenere a battesimo la nuova associazione. Il sindaco, generoso, aperto alle novità e benestante, commissione maglie, scarpe e calzettoni, oltre naturalmente a qualche altro pallone. Chiama a sé alcuni collaboratori e nasce così l’associazione Calcio Aglianese. Si pone subito il problema del campo da gioco e la scelta cade sul campo dove avviene il mercato del bestiame.
“Era un’area rettangolare, larga da una parte 22 metri e dall’altra 27, delimitata su un lato da un muro e sull’altro da una fila d’alberi…”
- Si, ma per tornare sulla provinciale … – insistette a quel punto Robertino.
- Aspetti! – disse l’anziano portiere - … non ho finito.
Dato che alle nostre spalle si avvicinano con passo malfermo una trentina di anziani ex calciatori, probabilmente ognuno con una sua storia da raccontare, saltammo sulla 126 e ce la battemmo.
Raccontando poi quell’episodio ci rendemmo conto che tutti ignoravano l’esistenza di Villa Cross e, dal quel momento, non ne facemmo più parola con nessuno.

8/3/2015 - 21:42

AUTORE:
rossocrociato

Quando a pochi minuti dal termine Arma ha gentilmente porto al portiere ospite la palla del possibilissimo raddoppio ho seriamente temuto la vendetta di Eupalla.
Questa dea incostante e capriccios fino a quel momento ci era stata favorevole. In particolare quando il Grosseto aveva colpito un palo o quando la loro punta più pericolosa aveva evidentemente espresso dubbi isulla moralità della moglie del guardialinee facendosi espellere. Ma il Pisa sembrava voler sperperare tanta benevolenza. Alla fine è andata e ci prendiamo questi 3 punticini che ci tengono in zona playoff che non è un granché per chi secondo alcuni doveva ammazzare il campionato ma insomma è quello che pssa il convento.
L'ascoli sembra ormai imprendibile e per il momento anche il Teramo è lontano. Ci tocca fare la corsa sulla Reggiana visto che al momento il quarto posto del nostro girone esclude dai playoff.
Non sarà una passeggiata ma d'altra parte questo di tanta speme oggi ci resta.