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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
BIOGRAFIE
Flavio Tosi

14/3/2015 - 18:43


Flavio Tosi nasce il 18 giugno del 1969 a Verona. Dopo avere frequentato il liceo statale "Maffei" della sua città, lavora come tecnico informatico; quindi, decide di dedicarsi alla politica.

A venticinque anni, nel 1994, viene eletto consigliere comunale della città scaligera: da quel momento diviene capogruppo del gruppo consiliare della Lega Nord.

Nel 1997 viene nominato segretario provinciale della Liga Veneta, mentre nella primavera del 2000 diventa consigliere regionale della Regione Veneto.

 

Gli anni 2000
Nello stesso periodo prende il posto di Gian Paolo Gobbo in qualità di capogruppo della Liga Veneta, mantenendo tale incarico fino al 2002.

L'anno successivo lascia la segreteria provinciale della Lega, e nel 2004 si candida - sempre con l'appoggio del Carroccio - alla presidenza della Provincia di Verona, conquistando poco più del 13% di preferenze.

Nel 2005 Flavio Tosi viene rieletto consigliere della Regione Veneto, diventando assessore regionale alla Sanità.

Tosi sindaco
Nel giugno del 2007 lascia l'assessorato dopo essere stato eletto sindaco di Verona: diventa primo cittadino dopo un lungo braccio di ferro all'interno del centrodestra (nella Casa della Libertà si era ventilata la possibilità di proporre due candidati, lo stesso Tosi per An e Lega e Alfredo Meocci per l'Udc), e con una vittoria schiacciante nei confronti del rappresentante del centrosinistra, il sindaco uscente Paolo Zanotto.

Una volta eletto sindaco, Flavio Tosi decide di fare chiudere immediatamente il campo nomadi di Boscomantico e di fare sgomberare una ex scuola materna di Borgo Venezia, abusivamente occupata dai ragazzi del centro sociale La Chimica.

Tra gli atti che contraddistinguono i primi mesi del suo mandato, c'è anche quello provocatorio di sostituire la foto ufficiale di Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica dell'epoca, con la foto di Sandro Pertini.

Nel 2008, con Gian Paolo Gobbo segretario, Tosi diventa presidente della Liga Veneta, al posto di Manuela Del Lago. Nello stesso periodo viene approvato il progetto di riqualificazione dell'area delle ex Cartiere Fedrigoni a Verona con la realizzazione di due grattacieli, di un parco pubblico e di un centro commerciale con parcheggio sotterraneo: i lavori di demolizione vengono conclusi nel gennaio del 2009.

Tra i provvedimenti stabiliti dalla giunta del sindaco leghista, spicca un'ordinanza che vieta di consumare cibi da asporto nei pressi dell'entrata dei monumenti cittadini, di imbrattare gli edifici e di gettare rifiuti per strada; celebre è anche l'ordinanza anti-prostituzione, in base alla quale è proibito fermare la propria auto in strada in tutto il territorio comunale per contrattare prestazioni sessuali.

Tra i divieti stabiliti ci sono anche quello di fumare nei parchi, per proteggere i bambini, e quello di bere alcolici nei giardini pubblici e in centro.

 

Gli anni 2010
Nel novembre del 2010 Tosi deve fare i conti con una polemica sollevata da un assessore della sua giunta, Mario Rossi dell'Udc, secondo il quale il vero sindaco di Verona è il direttore dell'ufficio stampa del Comune (nonché portavoce dello stesso Tosi) Roberto Bolis (che - denuncerà il settimanale "L'Espresso", guadagna 170mila euro, più del segretario generale e del direttore generale del Comune): per questo, Tosi revoca l'incarico di assessore a Rossi.

Nel gennaio del 2011, Tosi appare al terzo posto in una classifica pubblicata dal quotidiano finanziario "Il Sole 24 Ore" relativa a un sondaggio sull'indice di gradimento dei sindaci dei capoluoghi di provincia da parte degli elettori.

Due mesi dopo, un'indagine condotta da Monitor Città lo posiziona al primo posto nella graduatoria dei primi cittadini più apprezzati del nostro Paese, a pari merito con Matteo Renzi, sindaco di Firenze.

Nel maggio del 2012 Flavio Tosi viene confermato sindaco di Verona, eletto con il 57% dei voti: sconfigge, così, il candidato del centrodestra Luigi Castelletti (che non raggiunge il 9%), quello del movimento 5 Stelle Gianni Bencolini (che supera di poco il 9%) e quello di centrosinistra Michele Bertucco (che si ferma al 22%). Poche settimane dopo, viene eletto segretario nazionale della Liga Veneta.

 

La fondazione "Ricostruiamo il Paese
Nell'autunno del 2013 lancia Ricostruiamo il Paese, una fondazione che si pone l'obiettivo di organizzare le primarie nazionali di centrodestra, con lo stesso Tosi a capo della coalizione. Ricostruiamo il Paese, presente in tutta Italia attraverso i Fari (i comitati provinciali), intende attuare riforme concrete e sostenibili per l'Italia.

Nella primavera del 2014 Tosi è candidato per la Lega Nord nella circoscrizione Italia Nord-Orientale (che include il Veneto, il Trentino, il Friuli e l'Emilia Romagna) alle elezioni europee: ottiene poco meno di 100mila voti, risultando il più votato a Verona e il secondo più votato di tutto il Veneto.

Nonostante le preferenze ottenute, egli rinuncia al seggio europeo (come aveva anticipato all'inizio della campagna elettorale) rimanendo sindaco. Nel marzo del 2015, Flavio Tosi è protagonista di uno scontro con Matteo Salvini, segretario della Lega Nord (circa la possibilità di candidarsi alla guida della regione Veneto in alternativa a Luca Zaia), che porta a una divisione tra i due.

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