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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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per Fiab Pisa
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
TABUCCHI INEDITO
Internazionale pubblica un testo inedito di Antonio Tabucchi

16/3/2015 - 19:43

Sul numero di Internazionale in edicola, uscito venerdì 13 marzo, il direttore Giovanni De Mauro, con un articolo in Primo piano, informa i lettori che venerdì prossimo, il 20 marzo, esce sulla rivista un bel testo inedito di Antonio Tabucchi che gli ha mandato la moglie Maria José De Lancastre.
 
“Racconta il Portogallo degli anni settanta. Descrive parole, portoghesi e italiane. Parla di Gramsci e di autobus sgangherati, di Africa e di castagni centenari”. Si intitola Finalmente e inizia così:
 
“E finalmente arrivò il settembre. A quell’epoca le lezioni finivano a luglio, l’agosto torrido era per la villeggiatura, come si chiamava all’epoca, l’Algarve non esisteva, voglio dire che esisteva geograficamente, ma non ci andava nessuno, e del resto chi poteva andarci? Per arrivarci dovevi attraversare il Tago in traghetto, se avevi la macchina, e poi infilarti in uno stradone che attraversava l’Alentejo e poi in stradine sperdute per passare le montagne di Monchique, e poi arrivavi alle spiagge dell’Algarve, bellissime, dove non c’era nulla e nessuno, qualche raro villaggio di pescatori, una capanna di foglie qua e una là, lontane su quei sabbioni, il contadino vendeva meloni, fichi e angurie, alcuni hippies erano arrivati dall’Inghilterra, ragazzacci brutti che dormivano in una tenda e che si spostavano per evitare la Guarda Nacional Republicana, cercavano il paradise now e pensavano di averlo trovato là, fra quelle dune selvatiche”.
 
Tabucchi era amico di Internazionale e, nel 2004 a Roma, aveva inaugurato il Festival annuale della rivista di politica e cultura dedicato alle letterature con una lettura pubblica alla basilica di Massenzio.
 
Questo testo inedito sul viaggio in Algarve Tabucchi lo scrisse poco prima di morire e non fece in tempo a rivederlo e a concluderlo. Ma il mondo è pieno di cose non finite. Dunque, appuntamento in edicola con Tabucchi per comprare Internazionale di questa settimana, specialmente a Vecchiano.

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