Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Vecchiano- L'Amministrazione Comunale vecchianese, con apposita delibera della Giunta Comunale, ha accolto l'appello del Sindaco di Stazzema che nei giorni scorsi si era rivolto a tutti i primi cittadini della Toscana affinchè potessero offrire un contributo concreto alla ricostruzione del Parco Nazionale della Pace. Quest'ultimo, realizzato nel paese di Sant'Anna di Stazzema per ricordare le vittime innocenti che nell'agosto 1944 persero la vita a causa della furia nazifascista, è stato duramente danneggiato dagli eventi atmosferici e dalla tempesta di vento scatenatisi tra il 4 e 5 marzo scorso. Nello specifico, l'Amministrazione Comunale di Vecchiano ha deciso di sostenere la campagna di raccolta fondi per ricostruire il “Parco Nazionale della Pace di Sant'Anna di Stazzema”
: coloro che lo desiderano, potranno versare un contributo, tramite bonifico, al Comune di Stazzema, IT06L082670250000000730185-Banca Versilia Lunigiana-Garfagnana-Agenzia Pontestazzemese-causale “Salviamo il Parco Nazionale della Pace di Sant'Anna di Stazzema”.
La Giunta vecchianese ha inoltre deliberato di incaricare gli assessori delegati al ramo di promuovere, con la collaborazione delle associazioni di volontariato presenti sul territorio comunale, iniziative finalizzate alla raccolta fondi da destinare al suddetto intervento. “Abbiamo deciso di sostenere la campagna di raccolta fondi da destinare alla riparazione dei danni causati dall'eccezionale evento atmosferico”, spiega il Sindaco Giancarlo Lunardi, “affinchè sia possibile restituire al più presto questi luoghi della memoria alle visite di scolaresche e dei cittadini, in modo da costruire sulla memoria dolorosa del nostro passato comune, la speranza di un mondo senza più guerre”.