Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Ho avuto questo libro in regalo per caso, per una ricorrenza, un libro piccolo, di poche pagine perché così piacciono alla persona che me lo ha regalato. A me invece piacciono grandi, voluminosi, dove le storie durano nel tempo contorcendosi e aggrovigliolandosi in attesa della soluzione finale: sempre la parte più attesa più difficile del racconto e per questo, di solito, abbastanza deludente.
Ma questo piccolo libro mi ha fatto ricredere perché c’è sì una storia, come in tutti i libri, ma insieme alla storia c’è tantissima poesia. E’ una poesia scritta in prosa, con tante piccole paginette, piccoli appunti , una specie di diario scritto da un ragazzetto di 13 anni su una bobina di carta, un rotolo avuto in regalo da un tipografo, buono ma con le mani lunghe. Su quel rotolo c’è la sua vita, la sua crescita, la sua scoperta del mondo, della sessualità, del bene e del male. Una storia di Angeli “di quelli cui le ali devono ancora spuntare, di quelli che non le avranno mai, e di quelli invece che le hanno perse”.
Perché siamo a Napoli, nel dopoguerra in “un quartiere di vicoli: Montedidio. Un ragazzino di tredici anni va a bottega da Mast'Errico, il falegname. E' l'inizio della sua vita nuova, la vita che a sera, a casa, in una casa vuota per l'assenza del padre e per la malattia della madre, il ragazzo va scrivendo su una bobina di carta avuta in regalo dal tipografo di Montedidio. Ha anche un altro regalo, che porta sempre con sé, un "bùmeran", un legno nato per volare che il padre ebbe a sua volta da un marinaio di passaggio. Così passano i giorni: Mast'Errico gli insegna il mestiere e Don Rafaniello, uno scarparo che Mast'Errico tiene ospite a bottega, gli insegna a pensare sugli uomini e sulle cose.”
“Montediddio” di Erri de Luca è un gioiello, uno dei più bei libri mai letti, uno di quelli che ti restano dentro per la sua semplicità e per la poesia che li anima.
Se volete fare un regalo a voi stessi o ad una persona cara questo è quello giusto.
(Nick)