Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Tutto secondo tradizione!
Abbiamo aspettato il dì di festa ed ora è arrivato.
Noi abbiamo anticipata la festa con una “Serata colla musica”, ma non solo la preposizione articolata ci sta ma anche il suo attributo, perché la musica, questa volta il canto, ha tenuto incollati, si fa per dire dato il dimenamento che accompagnava le esibizioni, per più di due ore un bel gruppo eterogeneo e allegro e ancor più felice guidato da un “pifferaio” che con un modernissimo “flauto magico” li ha attirati e costretti quasi a cantare.
Era la prima volta che assistevo ad una serata di “cara oche” come l’abbiamo scherzosamente battezzata e non credevo che cantare fosse il più bel modo di manifestare la gioia di stare insieme, altro che box della doccia!
La serata sembrava cominciare male dato il piccolissimo gruppo di presenti, ma, come dicevo a proposito del pifferaio, il suo primo canto ha fatto la magia.
Uno dopo l’altro arrivavano nuovi curiosi e nuove richieste di testi da mostrare, sì perché un conto è conoscere una canzone ma un altro ricordarsi tutte le parole!
L’intenzione del Maggio era quella di far fare una sfida canora fra Migliarino Di qua e quello Di là e si cercavano fra i presenti le “vittime sacrificali” da gettare in pasto alla critica.
Non è stato difficile, più difficile era far proprie, per la disfida, le canzoni caraocate da un vulcanico gruppo di “stranieri” che si sono esibiti in ogni genere, da soli o in coretti, con ballabili travolgenti o classici napoletani e una straordinaria interpretazione di “come è bello far l’amore” (quello da Trieste in giù).
La moglie invitava il marito, uno spingeva l’amico per poi avere la scusa di accompagnarlo, nessuno sapeva chi e cosa si cantasse dopo e l’atmosfera si scaldava, la musica aumentava, il tecnico guidava, Andrea scalpitava, Angelo si sbracciava, Giancarlo sorprendeva, Valter stonava, Sandro troneggiava, Serena allietava, Giovanni destreggiava, e le donne poi… coriste, soliste, ma sempre artiste e sempre gioiose ed è a loro che dedico la serata dolendomi di non conoscere i nomi di quelle, e quelli, che erano alla sinistra della sala e che hanno fatto un bellissimo regalo al Paese tutto, quello di qua e quello di là.
I presenti si sono divertiti, gli assenti oggi si mangeranno le mani!
Un grazie alle coriste della “mamma”.
Bene
Brave/i
Bis(?)