Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Non ci saranno funerali per Daniela Meucci, morta dopo una breve malattia nella notte fra il 14 e 15 maggio a 66 anni, lei non li voleva. Chi la vorrà salutare può andare sabato 16 maggio e domenica 17 maggio fino alle 11 alla Pubblica Assistenza di Pisa.
Con Daniela Meucci scompare una fondatrice, con Alberto Gabrielli, dello storico e glorioso Arsenale in vicolo Scaramucci, uno dei cineclub più prestigiosi, premiato nel 2014 come il miglior cinema d’essai italiano.
Queste alcune sue parole quando ricevette il premio:
“Noi continuiamo a proporre il cinema al cinema, puntando sulla qualità e restando lontani dalle imposizioni del mercato”. E poi: “Il cinema per noi è condivisione, l’idea è che si possa uscire dalla sala in qualche modo arricchiti, che si sviluppi un dibattito, per questo sono fondamentali gli incontri e le collaborazioni con le realtà che svolgono attività culturali in città”.
Daniela era una donna schiva, riservata, con uno stile essenziale ed elegante. Fin dal 1982 Daniela ha organizzato la programmazione quotidiana dell’Arsenale fatta di duecento film e settanta incontri all’anno, ha promosso iniziative di impegno civile e costruito una rete di rapporti e di collaborazioni con scuole, università e associazioni del territorio.
Con Daniela scompare anche una brava fotografa, un’intellettuale che ha dedicato anima e corpo a un cinema che “resiste con la stessa passione con cui ha iniziato”, che ha costruito un punto di riferimento preciso per la città, un luogo da cui passa tutta la storia del cinema e non solo i film del momento.
Daniela lascia un segno profondo nella cultura cittadina e non sarà dimenticata da parte di chi, in tutti questi anni, ha ricevuto almeno un po’ della sua passione per il cinema frequentando l’Arsenale, una sua creatura che lascia a tutti noi.
Ma soprattutto, per me e per tanti altri, scompare un’amica con cui era bello passare una serata al cinema Arsenale, leggere una scheda redatta da lei, sentire la sua voce che introduceva un autore, vedersi un bel film e discuterne insieme. Ci mancherà molto.
Ovidio Della Croce