Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
17 Maggio 2015, ricorre la giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia e mentre tanto si è fatto, da quando l'orientamento sessuale delle persone è stato tolto dalla lista delle malattie mentali, tanto c'è ancora da fare! Primo tra tutti RI-CONOSCERE . Capire, studiare, rispettare, amare, crescere, leggere, partecipare, sognare e sapere, fuggendo all'ignoranza ed alla miseria da essa genenerata!
L'ignoranza genera paure e crea dipendenza............una frase buttata lì, formulata in testa da qualche giorno, anzi notte, perché dormo poco e penso parecchio. Scaturita probabilmente da ciò che vivo ogni giorno, perché è da li che viene, ripensando alla giornata, a ciò che mi succede, che sento dire, sparlare.....e l'unica spiegazione a certi discorsi e atteggiamenti, la posso trovare solo lì: nell'ignoranza cioè nel non sapere, nell'ignorare e non conoscere argomenti e quel che è peggio volerne comunque parlare, asserendo di saperne, ma solo per sentito dire da altri.
Da qui la dipendenza; dipendente è la persona che ha sempre bisogno di chiedere “è vero?”ed insieme alla risposta si sorbisce anche motivi e spiegazioni, quindi idee di un altro, da cui finisce per dipendere “culturalmente”. Perché pure l'ignoranza può essere positiva, se cosciente! Diventa motore di ricerca e sapienza, nel momento in cui sappiamo di ignorare e dunque ci informiamo, leggiamo, ascoltiamo e poi ci facciamo un'idea nostra su qualunque argomento e possiamo essere tranquilli nell'esprimerla. No, ma insomma mi dite come fa uno a dire che una cosa accade o è vera solo perché glielo hanno detto? Un po' d'amor proprio basterebbe, per non scivolare su affermazioni di altri e non vere.
Serve anche il sentito dire, da quello sorge il dubbio del vero o meno e parti con la tua ricerca del sapere. Dai Greci abbiamo imparato molto, ai Greci abbiamo rubato idee, arte, politica, piazze, ma non il concetto di Socrate relativo all'ignoranza: se sai di non sapere e cerchi, sai molto di più di chi, convinto di sapere, ignora e non migliora. Non aveva detto proprio così, ma il concetto era questo! Dalle nostre parti poi, la parola ignorante ha assunto anche un significato dispregiativo, la si sostituisce spesso alla parola cattivo! Si cattivo e ignorante, come Tavecchio che se ne uscì con una frase offensiva per i calciatori stranieri ed il suo successore Belolli, che dice se ne sia uscito con questa frase :<“Calcio femminile? Sono 4 lesbiche, basta soldi”>! Proprio alla vigilia del 17 Maggio, ma se è vero, qualunque giorno sarebbe stato quello sbagliato! Sempre sia vero che lo ha detto una cosa è certa, ci informeremo!!!
Ma la conseguenza peggiore dell’ignoranza è la perdita della capacità di riconoscere la bellezza. Il riconoscimento della bellezza di un quadro, di un tramonto, una frase, un libro, una musica. Si perde, con l’ignoranza, l’emozione che questi sanno dare, profondamente, e con l’emozione il valore della vita veramente vissuta e non trascorsa. Si diventa superficiali, si corre senza guardare, si consuma senza consapevolezza, veniamo manipolati senza che ce ne accorgiamo.
La bellezza come valore assoluto. L’emozione davanti a un quadro di Caravaggio può essere simile a quella provata dal consumatore di fronte ad un nuovo telefonino. Ma mentre la prima è permanente, assoluta, costante per chi sa riconoscere la bellezza l’emozione scaturita dal possesso del nuovo telefonino è fugace, dura poco e subito viene sostituita dal desiderio del nuovo modello, delle nuove prestazioni. Nella seconda ipotesi c’è l’aggravante del possesso, della proprietà, ininfluente nell’emozione di chi sa riconoscere la bellezza di un quadro o di una poesia.
Ma l’ignoranza della bellezza diventa ancora più grave quando dalla sfera privata passa a quella pubblica.
Quando, come barbari, distruggiamo la bellezza di una costa con villette private e alberghi, quando consumiamo suolo fertile con nuove strade e villette a schiera, quando tagliamo le foreste, inquiniamo i mari, banalizziamo le spiagge e i luoghi protetti permettendo l’accesso indiscriminato di automobili, di turisti irrispettosi, di rifiuti. Quando non teniamo di conto, come singoli cittadini oppure come amministratori, della bellezza dei luoghi in cui viviamo. Una bellezza che una volta perduta, per scelta sciagurata o per ignoranza, è perduta per sempre. Per noi, per i nostri figli e per tutte le generazioni future.