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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
SEGNI E SOGNI
Daniela Sandoni
RITRATTO D’ARTISTA: GAVIA

24/5/2015 - 23:01


 

“Inizio” acquerello su carta Arches 56x56
 
 
Bella signora, Gavia, bella a guardarsi: capelli rosso fuoco, carnagione di porcellana, sguardo vellutato, movimenti aggraziati e tranquilli; bella da ascoltare:  voce chiara e soffice come una nuvola di primavera; bella da capire: pensieri colorati, affettuosi, giocosi, vibranti e profondi come i suoi quadri che si manifestano sulla carta o sulla tela come creature della “Terra di mezzo" (regione fantastica che fa da sfondo e ambientazione alle vicende dei  romanzi di J.R.R. Tolkien ), un luogo al di là del tempo e dello spazio che però è in comunicazione con la terra degli Uomini. 
Come sempre, quando incontro un vero artista, trovo in lui le impronte genetiche dell’incantesimo; nel caso di Gavia ella rientra a tutti gli effetti nella categoria delle “fate” ( nome che deriva dal latino “Parche, Fatae”, ovvero coloro che presiedono al “fato”, al "destino", ma anche dalla parola "fatica" che nel medioevo fu sinonimo di donna dei boschi, delle acque e in genere, del mondo naturale).
 A questo punto è necessario che vi parli soltanto di Gavia pittrice e delle sue opere: questa artista si esprime sia con la pittura ad olio, che con l’acquerello ed è proprio con queste competenze che ella ci fa intraprendere un percorso spirituale tra monti e colline, boschi e cerchi di pietre, cortecce e rami caduti, tra laghi e ruscelli, cieli e grotte che trasudano gocce dorate e colori preziosi. Di fronte a queste opere, noi spettatori ritroviamo l’infanzia contenuta nel cuore e nell'anima, arriviamo a vedere ciò che di artistico c’è nella natura ed a scorgere una vita superiore a quella già esistente. Visioni rarefatte, sospiri malinconici ricchi di tenerezza che spesso traggono spunto dalla musica, dalla poesia e dalla lettura, compagni di vita di questa artista. Proprio da tali interessi e dalle sue fantasticherie nascono “haiku pittorici “ fugaci e profondi come gli omonimi componimenti di poeti giapponesi quali Matsuo Bashõ e Kobayashi Issa e come essi, perfettamente in grado di raccontare la vita in tutti i suoi elementi. Una sorta di incastro strutturato per rappresentare l’armonia del mondo e lo spirito delle cose.
 
Nota biografica
Gavia ha iniziato a dipingere da bambina e della bambina ha conservato tutto l’entusiasmo di fronte al colore, alla tavolozza, alla tela bianca. Fin dai primi anni '90 Gavia ha esposto in numerosissime collettive e personali in Italia e all'estero, spesso sotto l'alto patrocinio di enti culturali ed istituzioni pubbliche, ottenendo importanti premi e riconoscimenti ed avviando significative collaborazioni. Da ricordare per ricchezza e longevità di scambi, quelle con il Festival Pucciniano e la ​Fondazione Cerratelli.
Ricordiamo solo alcuni degli eventi che hanno costellato la sua carriera: “Ut pictura Poësis “, “ Pleniluni” e “ Visioni” ( quest’ultimo è il titolo della mostra attualmente in corso a Pontasserchio, presso il mobilificio Melani in piazza Giovanni XXIII ). In questa sede l’artista presenta in anteprima "Pleniluni di Gavia", calendario lunare 2015, di cui parte del ricavato sarà devoluto al WWF per sostenere i Centri di Recupero per Animali Selvatici. 
Le sue opere sono oggi raccolte presso prestigiose collezioni pubbliche e private.

RITRATTO D’ARTISTA 
 
1.     La tua biografia in poche linee; racconta come ti sei avvicinata all’arte.
       Nata nel 1950, studi nel sociale. Autodidatta rispetto alla pittura, ho frequentato da adulta botteghe di     artisti accademici. Ho disegnato fin da piccola, i miei genitori hanno conservato i disegni che facevo già a 4 anni, su quadernini fatti dalla mamma in carta di zucchero.
 
2.     Come ti definisci?
Una eterna sognatrice che ha inseguito ed insegue sempre i suoi sogni.
 
3.     Qual è il tuo messaggio?
      Nel mondo interno di ognuno di noi c’è luce, amore, fantasia. E’ importante tentare con varie forme      espressive di tirarlo fuori, credo con la mia pittura di essere “terapeutica“ per me e per gli altri.
 
4.     Racconta come ti sei avvicinata all’arte.
            Osservando la natura e l’uomo, con un po’ di introspezione psicologica, con la capacità di     incantarmi ancora nel quotidiano e mettendoci dentro il mio sentire.
 
5.     In che circostanze ti vengono le migliori idee?
Non lo so capita osservando, leggendo, sognando…
 
6.     Come sai se per te un'idea è valida o no?
E’ valida nella misura in cui penso di farla, di fermare l’emozione.
 
7.     Come nasce un’idea? Che cos'è per te l'ispirazione?
Negli ultimi anni parto da un’idea, lavoro su quella, penso, leggo, osservo, soffro, mi documento. E’ un lungo processo e poi nasce il prodotto. Come dice un pittore giapponese, a fare un quadro ci posso mettere poche ore, un giorno, ma per farlo mi ci sono voluti 65 anni…
 
8.     Cos’è l’arte autentica?
Se esprime il mondo interiore di un artista, non solo manierismo, è sempre arte autentica.
 
9.     Ti dispiace doverti staccare da un pezzo che hai venduto?
Sempre, sono per me creature…ma poi come un genitore, sono l’arco che scocca la freccia e so che i miei lavori avranno vita propria e se nel dialogo con chi ha deciso di farla propria dà piacere e benessere, ho raggiunto il mio obiettivo. 
 
10.    Quando e come hai iniziato a vederti come un artista?
Sono stati gli altri a vedermi come tale, io mi sono esposta, messa a nudo ed ho provato a comunicare. Spesso sono i fruitori attenti delle mie mostre a vedere “oltre” a quello che pensavo di aver espresso. Questo mi piace molto e mi arricchisce.
 
11.    Quali idee creative ti piacerebbe realizzare?
Molte che tendono a coinvolgere anche gli altri per far circolare cultura, incontri, confronti.
 
12.    Come si deve valutare un'opera artistica? 
Da quanto riesce a comunicare nel contenuto in primis, poi certamente la realizzazione e la tecnica sono importanti.
 
13.    L'artista deve reinventarsi ogni giorno?
Ogni persona, non solo un artista deve reinventarsi ogni giorno e crescere alla vita. Oggi sono così, domani gli incontri che farò, le letture, il mondo che mi circonda mi avranno cambiata.
 
14.    Che artisti ammiri e in che modo hanno influenzato le tue opere? 
Ogni artista mi attrae e mi accresce. Quelli che sento più vicini sono Chagall e Turner. Ho avuto la sindrome di Stendhal a Reims di fronte alle vetrate della cattedrale ad opera di Chagall.
 
15.     Si compra l'opera, o si compra piuttosto l'artista?
Sempre entrambi, perché l’opera è sempre espressione dell’artista.
 
16.    Nell'arte non ci sono guide, come sai qual è la cosa successiva che devi fare?
Ah… non lo so… al momento ho abbandonato temi elucubrati, filantropici, mi affido più al mio sentire, penso ad un tema e magari tento di declinarlo da vari punti di vista, nel frattempo leggo, mi documento, osservo ed in questo cresco.
  
17.    Che ruolo hanno giocato nella tua traiettoria le figure del mercante, rappresentante, gallerista ed intermediari in generale?
Punto dolens, non sono gran che capace di muovermi in questo mondo.
 
18.    Che tipo di commissioni vorresti avere?
Vorrei spazi espositivi dedicati, spazi incontro più che commissioni, non so lavorare su indicazioni di altri, non provo piacere a farlo.
 
19.  Qual è dei tuoi lavori quello che più ti piace?  
“Eternità”, l’ultima foglia che cade, ma nello stesso ramo già presenti nuove gemme.
 
20.  Quali sono gli strumenti, le tecniche con cui preferisci lavorare?
Oli e acquerelli. Oggi prevalentemente acquerelli. L’acquerello è un gioco, c’è una reciprocità tra l’artista e l’acqua, interagiscono e nasce una nuova creatura.
 
21.  Quanto le tue esperienze ti hanno influenzato e in che modo si ritrovano nelle tue opere?
Tutte le esperienze avute mi hanno influenzato, la mia vita privata, il lavoro, Il mondo in cui sono immersa, le gioie e le sofferenze; tutto questo è affidato alle mie tele.
 
22.  Quali progetti per il futuro ci sono nel tuo cassetto?
Fare mostre ed eventi legati alla pittura ed alla scrittura. La lettura per me è linfa, è il mio viaggiare in senso metaforico.
 
23.  Che consigli daresti a quelli che iniziano? 
Consiglierei di lavorare in libertà, di darsi come primo obiettivo il proprio piacere e vivere l’arte come un gioco e ricordarsi, come Picasso, che occorre una vita per diventare un bambino.
 
24.  Metti i tuoi quadri in rete? Dove possiamo vederli?
Ho un sito, www.gallery.com
 
25.  Collezioni qualche oggetto? 
Colleziono molte cose, cose che hanno un valore di memoria e di artigianalità, il valore intrinseco è sempre l’ultimo dei valori.
·         Libri d’epoca
·         Bambole del mondo e d’epoca
·         Bigiotteria americana, inglese e attuale
·         Vetri soffiati e d’epoca
·         Cornici artigianali
 

26.  Regalaci il titolo di un libro, di una canzone, di un film e di un disegnatore, illustratore o pittore.
In questo momento,
·       “L’uomo che piantava gli alberi”, conosciuto anche come “La storia di Elzéar Bouffier”, è un racconto allegorico di Jean Giono, pubblicato nel 1953
·       “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli
·       “Il postino” di Massimo Troisi
·       “Folon”
·       “Turner”

 

 
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