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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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Pentecoste

25/5/2015 - 7:47


Pentecoste, cioè "cinquantesimo (giorno)", è una festa della tradizione ebraica nella quale rappresentava una festa di ringraziamento.

La civiltà cristiana celebra invece l’effusione dello Spirito Santo, dono del Risorto, e la nascita della Chiesa, di domenica, ed è quindi una festa mobile, dipendente dalla data della Pasqua.


Ieri mio nipote ha “fatto” la prima Comunione e sono rientrato in una chiesa per un avvenimento felice e festante dopo le dolorose sole partecipazioni a funerali di amici e parenti.
Un genitore ha letto un testo tratto da “Atti degli apostoli” e le parole sconosciute mi hanno accompagnato tutto il giorno, fra pasticcini e abbracci ai parenti festaioli, tutta la notte fra sospiri e risvolti, tutt’ora alla TV che uccide ogni sentimento di amore per quello che racconta abbinato sempre di più scandalosamente a quello udito ieri in chiesa:


Mentre i giorni della Pentecoste stavano per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.  Venne all`improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano.  Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro;  ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d`esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo.  Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua.  Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: "Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei?  E com`è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa?  Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadocia, del Ponto e dell`Asia,  della Frigia e della Panfilia, dell`Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, stranieri di Roma,  Ebrei e proseliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio".  Tutti erano stupiti e perplessi, chiedendosi l`un l`altro: "Che significa questo?".  Altri invece li deridevano e dicevano: "Si sono ubriacati di mosto".


Perché questo articolo oggi?
Perché ieri sono stato occupato e poi perché anche oggi è festa, seppure non qui.
Il "Lunedì di Pentecoste", quale giornata festiva a tutti gli effetti civili, è festeggiata con particolare rilevanza nell'Europa occidentale: Germania, Austria, Spagna, Svizzera, Belgio, Francia, Paesi Bassi e Lussemburgo. In tutto l'Alto Adige, compreso il capoluogo Bolzano, anche il Lunedì di Pentecoste è ufficialmente giorno festivo. Nel Regno Unito è chiamata Whitsun, contrazione di White Sunday (domenica in bianco), a causa delle vesti bianche indossate da coloro che venivano battezzati durante la vigilia.
Ancora nel XIX secolo esisteva in Italia l'uso di far piovere dall'alto sui fedeli, durante la messa di Pentecoste, dei petali di rose rosse, per evocare la discesa dello Spirito Santo. Per questo la festività prese il nome anche di "Pasqua rosata", che conserva tuttora in alcune zone del centro e del sud dell'Italia.
 

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