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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di - Mazzarri (Lista Boggi Sindaco)
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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Raccontino di Giancarlo Montin
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per Fiab Pisa
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
La Foto
Migliarino, piazza Mazzini

6/6/2015 - 16:49


Piazza Mazzini è la piazza che affaccia sull'Aurelia.

Nella foto si vede il vecchio distributore della ERG, sostituito poi da uno più moderno, a gestione congiunta Microbo (Stefani Spartaco) e  Secondo Baglini.

 

Non ci sono molte automobili in vista nel paese ma la sua posizione rimane strategica essendo posizionato su una strada statale che avrà comunque avuto un certo traffico di veicoli. 

 

Dietro il distributore non c'è ancora il Bar del Gelli e questo potrebbe dare l'idea della data della foto che è sconosciuta.

 

A sin Bar Trattoria da Giorgio, di cui non ho ricordo e mi domando anche se la strada in primo piano gira sotto il ponte della ferrovia, nel suo tracciato originale, oppure se esista già la deviazione che va diritto, lungo la ferrovia, per arrivare all'ingresso dell'autostrada. 

 

Non sembra, il piazzale non è asfaltato e sulla strada si vedono traccce di polvere.

 

"L'autostrada A11, nota anche come Firenze-Mare, è cronologicamente la seconda autostrada italiana, costruita durante il ventennio fascista dopo l'autostrada dei laghi. Nella numerazione delle strade europee la A11 è la E76.

Fu realizzata negli anni dal 1928 al 1932 per iniziativa dell'EAT (Ente per le Attività Toscane), che aveva l'appoggio del Sottosegretario alle Comunicazioni Alessandro Martelli, del federale di Lucca Carlo Scorza e di Alessandro Pavolini, allora segretario della federazione provinciale del PNF di Firenze.

Scopo della nuova arteria autostradale era, oltre a migliorare la rete viaria regionale, quello di creare un collegamento turistico veloce tra Firenze, Montecatini Terme (allora località molto in voga) e la costa della Versilia. La progettazione del tracciato fu opera di tre "luminari" del tempo, ossia gli ingegneri Bartolini del Genio Civile di Firenze; Frosali, capo dell'ufficio tecnico della Provincia di Firenze e Marrucchi.

La nuova autostrada fu costruita dalla società "Le autostrade toscane" ed i lavori furono effettuati dalle ditte degli imprenditori Saverio Parisi e Piero Puricelli (quest'ultimo tra gli ideatori della Milano-Laghi). La realizzazione, sebbene effettuata in tempi veloci per l'epoca, vide però anche alcuni fatti di malcostume e qualche scontro con i proprietari dei terreni tagliati dalla nuova arteria: in alcuni casi, qualche possidente particolarmente potente riuscì persino a fare modificare il progetto originale per tutelare i propri interessi. Non mancarono proteste da parte della popolazione locale: a Prato si disse che l'autostrada avrebbe impedito lo sviluppo a sud della città e che avrebbe sottratto terre fertili alle attività agricole, utili in piena "battaglia del grano" mentre l'autostrada sarebbe stata a vantaggio solo dei ricchi che andavano in ferie a Viareggio o a Forte dei Marmi.

Il costo della Firenze-Mare fu di 120 milioni di lire dell'epoca, quasi tutto a carico degli enti locali e di alcuni privati."

 
 

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10/6/2015 - 13:59

AUTORE:
3MENDO

Come sarebbe bello rivedere la piazza sgombra da automobili, magari con qualche pianta e qualche panchina.
Come sarebbe bello allontanare un po' di traffico e di inquinamento.
Come sarebbe bello pensare di avere questa piazza vivibile.
Come sarebbe bello ... ma continua a non esserlo!

7/6/2015 - 10:03

AUTORE:
mix

La foto dobvrebbe essere degli anni '50. Il bar dietro il distributure non era ancora del Gelli , ma la proprietaria era una certa Sig.ra Assunta.